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SEGNALI “DEBOLI”. In passato mi è successo di anticipare alcun | Fabrizio Cotza

SEGNALI “DEBOLI”.
In passato mi è successo di anticipare alcuni avvenimenti importanti. Per esempio quando nel 2007 pubblicai il libro “Per fortuna c’è la crisi”, ovvero un anno prima rispetto a quando poi la crisi si manifestò platealmente in tutto il mondo.

Ricordo perfettamente che alla presentazione del libro in molti mi contestarono il fatto di essere stato un po’ “catastrofista” (oggi avrebbero detto complottista o No-qualcosa). Perché non vedevano tutto questa possibilità di una crisi così grave.

Un anno dopo vennero smentiti dai fatti, ma nessuno di loro venne mai a dirmi “avevi ragione tu, e un anno fa avrei potuto ancora salvarmi”. E lo capisco. Ormai erano sotto la valanga e l’ultimo loro pensiero era ricordarsi di me o del mio libro.
Chi invece, nel dubbio, iniziò ad approfondire e a tutelarsi, quando la valanga arrivò si fece un po’ meno male (qualcuno proprio per niente), perché si fecero trovare più consapevoli e forti rispetto agli altri.

Sia chiaro: non si tratta di avere doti profetiche, ma semplicemente di osservare alcuni “segnali deboli”, che nel caos di informazioni e soprattutto nella narrazione ufficiale raramente si trovano. Per il semplice motivo che non devono essere trovati.

E allora io invito tutti, mettendo da parte le proprie certezze, ad osservare i segnali deboli presenti oggi. Perché sono già tanti.
Uno ve lo suggerisco io, in ambito prettamente aziendale ed economico: le due fazioni, sempre più cristallizzate nelle proprie posizioni, diventeranno due tipologie di clienti con esigenze molto diverse tra loro, probabilmente inconciliabili. Ovvero si sono mischiate improvvisamente le carte, e tutte le analisi e strategie valide fino a ieri, probabilmente non avranno più grande valore ed efficacia nei prossimi mesi.

Per il semplice motivo che quasi tutte le aziende dovranno decidere il proprio “posizionamento” rispetto anche alle scelte sanitarie fatte dai loro clienti. E sarà un posizionamento che spazzerà via tutto il marketing fatto fino a ieri.
Facciamo un esempio: se un hotel accetterà tutti ed un’altra struttura solo i possessori di un lasciapassare, ed un’altra ancora solo quelli che ne sono privi, ebbene questa scelta farà partire da zero qualsiasi posizionamento sul mercato costruito fino a ieri. E, ovviamente, questo impatterà anche sul rapporto di lavoro tra imprenditore e collaboratori, perché idee diverse diventeranno presto poco conciliabili. Al punto che non mi stupirebbe se ad un colloquio di lavoro qualcuno dovesse porlo come “pre-requisito” (evito volutamente di affrontare il tema della legalità o meno di tale scelta).

E qui con i “suggerimenti” mi fermo.
Perché già ci sono sufficienti elementi per numerose riflessioni imprenditoriali (e non), che preferisco condividere in privato con le persone più fidate e a me vicine, per evitare che vengano distorte o strumentalizzate qui in pubblico. Soprattutto da chi non mi conosce.

Vi lascio solo con un invito spassionato:
osservate con lucidità emotiva i segnali deboli, perché quando arriverà la valanga sarà ormai troppo tardi.