Get Mystery Box with random crypto!

LA SOCIETÀ GASSOSA. (Tempo di lettura: qualche minuto. Quindi | Fabrizio Cotza

LA SOCIETÀ GASSOSA.
(Tempo di lettura: qualche minuto. Quindi troppo lungo per chi vuole solo aforismi motivazionali).

Il sociologo Bauman si è reso conto per primo che la nostra società sta andando verso una forma “liquida”, in cui lo smantellamento delle sicurezze e una vita sempre più frenetica ci costringe (per sopravvivere) ad adeguarci ai comportamenti del gruppo al quale apparteniamo.
Tutto ormai è mercificato: la felicità, la salute, l’amore. E chi non si adegua viene escluso, in una forma di razzismo ben più subdolo e pericoloso di quello tanto sbandierato dai mass media sulla parità di genere.

Partendo proprio da questa lucida visione di Bauman mi sono però reso conto che la sua società liquida si sta già evolvendo in una forma ancora più pericolosa e complessa: quella “gassosa”.

Il motivo è semplice.
Qualsiasi punto di riferimento sta diventando etereo, le poche certezze che prima avevamo in termini di scienza, politica e religione vengono stravolte continuamente da informazioni polarizzanti dove gli stessi “esperti” ci dicono tutto e il contrario di tutto. Smentendosi non solo a vicenda, ma affermando loro stessi cose opposte nell’arco di pochi mesi.

Nella società gassosa vige una regola fondamentale: nessuno ha responsabilità, né su quello che fa, tanto meno su quello che ha affermato con forza fino a poco prima.

In politica stiamo assistendo a trasformismi che dovrebbero far venire il voltastomaco, ma che vengono spacciati per “decisioni per il bene del paese”. Uomini di scienza che prima prendono posizione netta su scelte da fare, e poi dichiarano senza pudore che “qualcuno dovrebbe scusarsi per le scelte prese” (capite, “qualcuno”, non lui!).

E questa situazione gassosa diventa sempre più simile ad una grossa e collettiva flatulenza, percepibile anche con mascherina e distanze di sicurezza.

E così le multinazionali fanno le porcate e poi creano i call center, dove incolpevoli disgraziati devono sorbirsi le ire di clienti truffati. I politici dialogano ormai solo attraverso profili social, gestiti in realtà da società di comunicazione. La burocrazia è in mano a gente che ha come principale obiettivo scaricare la propria frustrazione personale su chi tenta di fare qualcosa di buono. E la sanità mondiale è in mano ad organismi sovvenzionati dagli stessi soggetti che dovrebbero controllare. Che sarebbe come chiedere alla mafia di garantire la legalità del Paese.

Quindi alla fine con chi te la puoi prendere, se non con il tuo vicino di casa o il tuo amico virtuale sui social che la pensa diversamente?

Tutto questo diventa per tutti noi così ineluttabile e “normale” da renderci inconsapevolmente complici passivi. Silenziosamente succubi nell’idea che tanto “non c’è niente da fare”.

Ed invece no, c’è tanto da fare. Sfruttando gli stessi meccanismi che ci hanno portati fino a qui.
La società gassosa ha dei grossi limiti, dovuti al fatto che mette in luce in maniera evidente ciò che prima era più nascosto.
Al punto che aumenta la forbice tra chi preferisce narcotizzarsi sempre di più e chi invece sta iniziando il proprio percorso di risveglio Sovversivo.

E non parliamo di separazione tra persone intelligenti e stupide, colte o ignoranti, negazioniste o collaborazioniste.
No, quella è la separazione più superficiale. Quella vera è più sottile ed impalpabile. Gassosa, appunto.

Siamo alla resa dei conti, amici miei.
E sarà in ogni caso un piacere vivere in prima persona questo momento così epocale per la storia dell’umanità.