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News e riflessioni dal pazzo Regno Unito
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2021-09-08 16:44:02 Questa sera la House of Commons sarà chiamata a votare sulla proposta di aumento delle tasse formulata dal Governo. Come avevamo anticipato si tratta di un aumento dell’1.25% della National Insurance Tax che verrà applicato sia ai datori di lavoro che ai lavoratori.
L’aumento delle tasse frutterà 12 miliardi di sterline all’anno di extra gettito che fino al 2023 verranno tutti devoluti all’NHS.
Dal 2023 la tassa sarà direttamente detratta dalla busta paga dei lavoratori e verrà utilizzata per il social care: viene infatti istituito un tetto massimo di 86.000 sterline oltre le quali le spese di residenza in una casa di cura verranno pagate dalle autorità locali. Ovviamente ci sarebbe scaglioni per usufruire di queste agevolazioni in base al reddito e alle proprietà.

Cosa vuol dire in termini concreti questo aumento di tasse per i cittadini? Per chi ha un salario di 20.000 sterline parliamo di un aumento di 130 sterline l’anno, che salgono a 255 per chi arriva a 30.000, 505 per 50.000 sterline di salario, 880 per 80.000 e infine 1130 sterline per chi superi le 100.000 sterline di stipendio.

Nonostante l’aumento di tasse sia in aperta violazione delle promesse elettorali conservatrici, non è previsto che nessuno dei parlamentari voti in dissenso del governo, tanto più con la spada di Damocle del rimpasto che dovrebbe avvenire già in settimana.
L'Opposizione contesta fortemente l’impostazione del governo, ritenendola troppo sbilanciata in sfavore dei lavoratori che vedranno un aumento delle tasse che - secondo i laburisti - si potrebbe caricare sulle fasce più ricche della popolazione e sull’utile delle aziende. Alcuni deputati laburisti hanno presentato come controproposta una patrimoniale, ma l'emendamento difficilmente verrà votato e, anche venisse selezionato dallo Speaker, non ha speranza di essere approvato. Ma gli attacchi più duri arrivano proprio dalla stampa conservatrice, che non sembra voler proteggere il governo dagli attacchi che arrivano da destra, anzi.

Il provvedimento dovrebbe essere approvato questa sera a larga maggioranza.

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198 views13:44
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2021-09-06 15:51:05 Questa settimana la politica britannica riprende a pieno regime, aspettatevi dunque anche una ripresa più costante di notizie su questo canale. Al momento il dibattito si concentra sulla spesa sociale. Se da un lato a breve dovrebbe essere annunciato un aumento della National Insurance (un misto tra la nostra Irap e i contributi INPS), aumento in aperta violazione con la promessa del Manifesto conservatore 2019 che escludeva qualunque aumento di tasse, dall'altro Johnson si propone di aumentare di 5.5 miliardi di sterline il bilancio dell'NHS, con l'aumento che dovrebbe coprire sino all'aprile 2022.
Al contempo il governo si propone di riportare l'Universal Credit ai livelli pre covid, tagliando cioè l'aumento di 20£ alla settimana assegnato durante la crisi. L'Universal Credit, una forma di sussidio per chi abbia basso reddito, sia disoccupato o non possa lavorare, uno strumento inserito dai Tories durante gli anni dell'austerità e che è oggetto di forti critiche da parte del Labour e di molti attivisti (tra cui Marcus Rashford) per le scarse risorse che concede alla famiglie più in difficoltà.
Il dibattito all'interno dei Tories è molto acceso con l'ala thatcheriana guidata dal Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak che sarebbe contraria ad un aumento della spesa pubblica legato ad un aumento di tasse. Johnson potrebbe affrontare una piccola rivolta interna anche in vista di un prossimo rimpasto di governo che dovrebbe avvenire a breve.
Nelle prossime ore la cosa dovrebbe arrivare in parlamento e vedremo chi la spunterà.

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155 viewsedited  12:51
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2021-08-29 17:40:01 Si è conclusa, con due giorni di anticipo, l’operazione Pitting, la missione che ha rimpatriato il personale britannico dall’Afghanistan. L’operazione doveva protrarsi sino alla fine del mese, ma fonti dell’intelligence americana hanno riportato un rischio concreto di un nuovo attacco terroristico all’aeroporto di Kabul. Da qui la decisione britannica di chiudere prima le procedure di evacuazione.

Mentre monta la polemica sui ritardi con cui si è programmato il rientro e sulla burocrazia che ha impedito a molti potenziali rifugiati di essere evacuati, vi vogliamo parlare di una vicenda alquanto paradossale che ha per un po’ interessato i media britannici.
Negli ultimi drammatici giorni di evacuazione, mentre migliaia di persone si accalcavano all’aeroporto di Kabul nella speranza di salire su un volo e i militari britannici rimasti dovevano fare i salti mortali per organizzare le “ondate” di imbarco, significative risorse sono state impegnate per il rimpatrio di duecento fra cani e gatti del rifugio organizzato da Pen Farthing, un ex militare britannico che aveva istituito un rifugio per randagi a Kabul.
Il sottosegretario alla difesa ha raccontato di enormi pressioni dallo stesso Farthing, ben collegato nella società inglese, per organizzare il rientro degli animali per mezzo di un cargo privato. La cosa ancora più assurda è che lo staff afgano del rifugio è stato lasciato a Kabul mentre gli animali sono stati rimpatriati. Non è nemmeno affatto scontato che ora siano in salvo: c’è il rischio concreto che vengano abbattuti all’arrivo, se non saranno in salute e in possesso di tutti i vaccini necessari per entrare in territorio britannico secondo le regole doganali. Nel frattempo almeno cinquemila email mandate da deputati e organizzazioni per i diritti umani che segnalavano nomi di afgani a rischio ritorsione da parte dei talebani sono rimaste non lette nella casella di posta elettronica del ministero.

Questa storia rappresenta secondo noi bene l’approccio caotico tenuto dal governo Johnson nella gestione di questa emergenza e che è destinato a portare ad un crescendo di polemiche nei prossimi giorni, che potrebbero culminare nelle dimissioni di un altro ministro chiave del governo Johnson dopo quello della Salute.

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291 views14:40
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2021-08-27 18:57:57 Il Ministro degli Esteri Dominic Raab ha annunciato che nell’attentato all’aeroporto di Kabul di ieri sono morti tre cittadini britannici (incluso un bambino) e altri due sono stati feriti.

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349 views15:57
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2021-08-27 13:30:49 Proviamo a fare il punto sulla situazione in Afghanistan dalla prospettiva del Regno Unito.

La tensione sulle operazioni di evacuazione del personale britannico e afghano che abbia collaborato con i britannici è elevata, anche perché gli Stati Uniti hanno escluso - come richiesto dal Downing Street - un prolungamento della loro permanenza oltre il 31 agosto e l’idea lanciata dall’ex Primo Ministro Theresa May e altri esponenti della destra conservatrice di rimanere senza supporto americano è chiaramente irricevibile. Ieri Johnson ha dichiarato che la stragrande maggioranza di coloro che fanno parte del programma ARAP (Afghan relocations and assistance policy) sono stati evacuati e che le operazioni andranno avanti nonostante gli attentati. Tuttavia la procedura è estremamente burocratica e molti che ne avrebbero diritto non sono riusciti ad ottenere il riconoscimento del loro status, anche perché, come è stato riportato da varie fonti, l’escalation è stata così rapida da non dare il tempo a molti di organizzarsi.

Boris Johnson chiaramente si è unito agli altri capi di governo del G7 nel condannare l’attacco terroristico all’aeroporto di Kabul che ha ucciso 13 militari americani e più di 70 civili afgani che non ha visto coinvolto nessun cittadino del Regno Unito. Nelle stesse ore i militari britannici hanno dovuto immediatamente estrarre almeno tre famiglie afgane i cui dati personali erano stati abbandonati nell’ambasciata e recuperati dai talebani. Non è chiaro se tutti gli afgani compromessi da questo incidente siano stati messi in sicurezza.

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350 views10:30
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2021-08-26 12:18:49 Ofcom, l’autorità britannica che regolamenta le televisioni e le telecomunicazioni (analogo del nostro Agcom), ha abbandonato l’alleanza delle aziende inclusive promossa da Stonewall, la più grande organizzazione per i diritti LGBT nel Regno Unito.

Stonewall è accusata di “bias” per aver chiesto alla BBC di non dare spazio ad associazioni che sostengono di promuovere i diritti delle persone lesbiche, gay e bisessuali escludendo esplicitamente le persone trans, come LGB Alliance, molto attiva sui media.

Stonewall si è dichiarata rattristata che un programma per i diritti LGBT dei lavoratori sia considerato “di parte” ma non ha attaccato Ofcom per la decisione, augurandosi che l’authority abbia altri piani per difendere il diritto dei propri lavoratori LGBT a non essere discriminati.

Per comprendere il contesto dietro a questa notizia vi consigliamo una puntata del nostro podcast dedicata all’argomento.
https://open.spotify.com/episode/77rqfx4dERCqQTgE7zl2aq?si=8aX4wSZtRWmSxFqddjgUuw&dl_branch=1

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390 views09:18
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2021-08-25 14:23:16 Il congresso di Unite, il più grande sindacato britannico e principale donatore del Labour, si è chiuso con la vittoria a sorpresa di Sharon Graham. Ha staccato di seimila voti Steve Turner, il candidato sostenuto sia dal leader uscente sia dalla sinistra del partito laburista, e di undicimila Gerard Coyne, candidato visto più vicino alla destra del partito.

Sharon Graham, la prima leader donna di Unite, ha centrato la sua campagna sul sindacato stesso, rifiutando di esporsi sugli equilibri nel partito laburista. Una scelta premiata dagli iscritti al sindacato, che le hanno assegnato questa vittoria a sorpresa.

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330 views11:23
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2021-08-25 13:11:00 In questi mesi vi abbiamo parlato di alcune delle iniziative legislative dei conservatori che hanno destato numerose critiche dalla società civile britannica e non solo. Vi consigliamo questo interessante approfondimento in italiano su uno di questi disegni di legge, quello sulla “libertà di parola” nelle istituzioni universitarie.

https://www.valigiablu.it/governo-britannico-dissenso-universita

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332 viewsedited  10:11
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2021-08-20 17:12:43 I Verdi scozzesi e l'SNP (nazionalisti scozzesi) hanno pubblicato l'atteso accordo di governo per i prossimi quattro anni. Per la prima volta i Verdi entrano effettivamente nel governo, con tre sottosegretari che avranno diritto a partecipare al cabinet (consiglio dei ministri) qualora si discuta di temi di loro competenza. I due co-leader dei Verdi parteciperanno inoltre ad almeno due cabinet l'anno.

L'accordo prevede un programma comune che include un referendum sull'indipendenza scozzese da tenere subito dopo la fine della crisi del Covid, una serie di azioni ambiziose in risposta alla crisi climatica e intensi investimenti sul welfare. Su questo programma l'azione legislativa sarà coordinata tra i due partiti e vigerà il principio della responsabilità collettiva: una volta decisa una linea d'azione, dovrà essere pubblicamente sostenuta da tutti i componenti del governo e dalle leadership di entrambi i partiti.

Sono esplicitamente esclusi dal programma comune alcuni temi dove non si è trovato un accordo (come il ruolo di una Scozia indipendente nella NATO, la decrescita economica, la regolamentazione della prostituzione e il sostegno alle scuole private).

Il National Executive Committee dell'SNP voterà l'accordo questo sabato, mentre agli iscritti dei Verdi verrà chiesto di approvarlo il sabato della prossima settimana.

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2021-08-19 17:53:42 Il Ministro degli Esteri Dominic Raab è sotto forti pressioni e richieste di dimissioni a seguito di una rivelazione del Daily Mail, tabloid conservatore, secondo la quale Raab, nelle ore decisive dell’escalation afgana, si sarebbe rifiutato di occuparsi della questione perché in vacanza. Mentre si trovava a Creta infatti la sua controparte afgana Hanif Atmar avrebbe chiesto un colloquio telefonico, che il Ministro degli Esteri britannico avrebbe rifiutato delegandolo al sottosegretario Zack Goldsmith. Questo avrebbe ritardato di un giorno la richiesta oggetto della telefonata: il trasferimento dei traduttori afgani che avevano collaborato con l’esercito britannico.
Tutta la gestione della vicenda è fortemente contrastata da molti parlamentari anche conservatori, secondo i quali Raab non avrebbe seguito con la dovuta attenzione l’evolversi della situazione. Accuse già rivolte ieri durante la seduta parlamentare e alle quali il ministro ha reagito con un intervento molto evasivo e lungo nella sua introduzione, al punto da aver esaurito il tempo a disposizione prima di poter rispondere compiutamente alle domande del Parlamento.
Per il momento Raab, che è anche vice Premier, ha dichiarato di non essere intenzionato a dimettersi.

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