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È possibile trattare i suoli contaminati con processi termici. | Ambiente e Territorio

È possibile trattare i suoli contaminati con processi termici. Il desorbimento termico sfrutta il passaggio dei contaminanti organici dalla fase solida a quella aeriforme. La matrice solida viene riscaldata per via diretta/indiretta in modo tale che gli inquinanti passino da una fase all’altra. I gas che si liberano vengono opportunamente trattati. Se il processo è condotto ad una temperatura superiore a 450°C la struttura del suolo può alterarsi, la sostanza organica naturalmente presente in esso può bruciare e la composizione mineralogica può mutare. È necessario lavorare a temperature controllate nel caso in cui il suolo va re-immesso nel sito da cui proviene. Nel caso in cui il suolo non va reintegrato nell’ambiente o non ne è possibile il recupero, si può effettuare una termodistruzione. La temperatura viene portata ad un valore superiore a 1000°C in modo che i contaminanti vengano completamente distrutti. Essendo distrutti, non occorre trattare gas esausti in quanto non avviene alcun passaggio di fase.