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LA SOFFITTA DI SHERLOCK HOLMES «Secondo me, il cervello di un | Organizzazione Digitale | A lume di fare

LA SOFFITTA DI SHERLOCK HOLMES

«Secondo me, il cervello di un uomo, in origine, è come una soffitta vuota: la si deve riempire con mobilio di nostra scelta. [...] Lo studioso accorto seleziona accuratamente ciò che immagazzina nella soffitta del suo cervello.» (dal libro Sherlock Holmes. Tutti i romanzi e tutti i racconti, di Arthur Conan Doyle)

Per Holmes, il cervello è una stanza in cui puoi riporre gli oggetti. Stanza che è costituita da due componenti: contenuto e struttura.

I contenuti sono le esperienze, le conoscenze e le informazioni. Tutto ciò che può essere memorizzato e che viene raggruppato in pacchetti.

La struttura è il modo in cui il cervello immagazzina i pacchetti, dove li mette, come li etichetta e come ci aiuta a ritrovarli.

La soffitta è dinamica, cambia costantemente man mano che arrivano nuovi pacchetti e altri vengono scartati.

Quando c'è un nuovo caso da risolvere, Holmes raccoglie più dettagli possibili e li confronta con i pacchetti già esistenti.

Prende le nuove informazioni, le unisce a quelle vecchie e crea combinazioni e connessioni all'apparenza non correlate.

Che cosa c'entra con l'organizzazione?

SELEZIONARE

«Ora che mi ha insegnato queste cose, farò del mio meglio per dimenticarle.»

Nella soffitta dedicata al nostro lavoro non c'è spazio per tutto e, soprattutto nel digitale, è così facile conservare informazioni da diventare un vero problema.

La carta, invece, crea in partenza alcuni problemi e ostacoli legati allo spazio, alla lentezza, al trasporto o all'impossibilità di conservare tutto. Aspetti all'apparenza negativi, ma molto importanti per allenare la nostra capacità selettiva.

La verità è che con il digitale non sappiamo più selezionare, ma dobbiamo sforzarci di prendere la "lentezza" della carta e di portarla online.

ALLONTANARSI

Quando non trovi una soluzione o la concentrazione, avrai già letto che uno dei consigli migliori è quello di staccarsi dal problema e di fare una pausa.

Significa dare alla mente/soffitta lo spazio di cui ha bisogno. La distanza, fisica o mentale, migliora il pensiero e porta a una maggiore creatività.

Le distanze di Holmes sono rappresentate dalla pipa, dalla musica o dal violino.

OSSERVARE IL QUADRO GENERALE

Per ottenere un quadro completo, Holmes ricorre a tutti i sensi. Annusa, tocca e usa la lente d'ingrandimento per ottenere un'immagine che sia il più possibile completa.

«Quando Holmes e Watson esaminano un bastone da passeggio, Watson si tuffa direttamente sull'oggetto senza riflettere. Descrive il bastone seguendo degli stereotipi emotivi ed è già intrappolato nei suoi pregiudizi.
Holmes, invece, prende in considerazione l'intero ambiente. Non esamina direttamente il bastone, ma si ferma, guarda dove è stato lasciato e si concentra sulla situazione in generale.»

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Debora Montoli
@DeboraAV

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P.S.: se vuoi saperne di più sul funzionamento della mente e, in particolare, sul processo mentale di Holmes, ti consiglio il libro Mastermind: Pensare come Sherlock Holmes, di Maria Konnikova.