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Alessandra Clemente

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Gli ultimi messaggi 11

2022-02-12 12:18:48 https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/22_febbraio_11/fuga-ibiza-si-chiaro-luna-217a3fb0-8b64-11ec-9173-b9837819889e_amp.html?fbclid=IwAR3PzhABnCt3hUeXsneI1BAD0PcERVBt6S6S1UEld0baaM0JfPdN9fCGRiE
92 views09:18
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2022-02-12 12:18:48 Grazie ad Anna Paola Merone che oggi su il Corriere del Mezzogiorno nella sua rubrica #Amorincittà racconta il mio amore

Buon week end
84 views09:18
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2022-02-09 11:10:35 Ex APU. Esistiamo non molliamo!!!

Esprimiamo soddsifazione nel constatare come l’amministrazione cittadina abbia recepito la nostra proposta a dare continuità al lavoro svolto in questi mesi dai 50 lavoratori Apu.

Nelle scorse settimane ci eravamo impegnati affinché venisse rinnovato il progetto anche per i mesi di gennaio e febbraio, proseguendo nel solco tracciato durante la precedente consiliatura.

Ora è necessario che questi lavoratori non siano percepiti come un problema da gestire ed un per la collettività, ma come una RISORSA che il Comune è stato in grado di formare, come testimoniano gli ottimi riscontri ricevuti dai dirigenti che hanno avuto la possibilità di avvalersi del personale di pubblica utilità.

Il prossimo passo sarà quello di presentare un #ordinedelgiorno all’amministrazione per far sì che questo processo virtuoso, attraverso la clausola sociale e un iter di politiche attive, porti all’inserimento lavorativo di questi lavoratori che devono essere impegnati in progetti che apportano valore alla collettività e non più precari.

#fareNapoli #consigliocomunale #apu #lavoro #formazione #inserimentolavorativo
67 views08:10
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2022-02-09 11:10:31
59 views08:10
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2022-02-07 12:29:48
Riprovevole dover commentare l'utilizzo del corpo delle #donne per la solita pubblicità #sessista per le strade di #Napoli.
Va assolutamente rimossa
183 views09:29
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2022-02-02 15:46:53 Il Piano dell’Infanzia e l’Anagrafe del Rischio prevede la presa in carico dei bambini e delle bambine ancor prima della nascita per famiglie già attenzionate dai servizi sociali ma soprattutto famiglie coinvolte in reati di stampo mafioso, i cui minori possano essere accompagnati, seguiti e monitorati nella crescita e sostenuti invece gli adulti, soprattutto le madri, nel ruolo genitoriale da equipe di esperti composte da sociologi, psicologi, assistenti sociali che vanno assolutamente incrementati grazie ad un piano assunzioni comunale.

L’adozione sociale quotidiana prevede invece che famiglie o singoli, con o senza figli, accuratamente selezionati possano mettere a disposizione il loro tempo e le loro risorse per far vivere a bambini e bambine di altre famiglie con meno opportunità esperienze ludiche, culturali, sportive che possano influenzare in modo positivo il loro sviluppo.

Ovviamente queste innovazioni vanno inserite in un quadro generale di implementazione dei servizi sociali già esistenti: in particolare bisogna far sì che ogni bambino e bambina possa avere un posto in un nido e poi in una scuola dell’infanzia nel proprio quartiere compiendo un lavoro a monte con l'anagrafe del rischio e spiegando ai genitori l'importanza di iscrivere i figli alla scuola dell'infanzia.

Vanno altresì moltiplicate ludoteche ed educative territoriali. Lo sport deve essere un diritto come lo studio pertanto vanno istituite cedole per lo sport come per i libri da distribuire alle famiglie a basso reddito. Lo stesso dicasi per la musica, il teatro, la danza, l’arte e qualsiasi disciplina verso la quale i bambini e le bambine mostrino una propensione particolare.

Parallelamente all’analisi delle esigenze di spazi da dedicare ai servizi per l’infanzia quartiere per quartiere verranno presi in esame l’elenco dei beni comunali e confiscati e verrà valutato quali abbiano le caratteristiche adatte per essere destinati a servizi e progetti per i bambini e i ragazzi.

Vanno inoltre considerati una serie di servizi dedicati alle famiglie per facilitare la gestione dei figli e per permettere alle madri di lavorare: un servizio suppletivo di presa in carico/ludoteca nei casi emergenziali di chiusura delle scuole per allerte meteo, disinfestazioni etc nonché il servizio di bus scolastico con sistema di cedole da destinare alle famiglie a basso reddito.

Altro punto centrale del programma è l’educazione dai primi anni di vita ai sentimenti, al rispetto delle diversità, all’equità di genere, all’antiviolenza, all’antirazzismo.

Parallelamente è necessario essere a fianco ai genitori con disagi sociali ed economici favorendo la loro formazione e il loro inserimento lavorativo nonché alle madri vittime di violenza per sostenerle nel percorso di fuoriuscita dalla violenza contestualmente alla presa in carico dei figli vittime di violenza assistita.

Servizi di questo tipo: centri antiviolenza, centri di informazione e formazione, servizi all'infanzia vanno aperti in tutti i quartieri affinché la città dei 15 minuti diventi una realtà concreta.

Riteniamo essere questa una prospettiva di lavoro concreta ed innovativa, al fine di fare la propria parte di fronte ai cadaveri di camorra a terra in città, come lo scorso giorno a Miano, alle 16,30 sotto gli occhi dei bambini.

#fareNapoli #costruiAMOilfuturo #controlacamorra #infanzia #anagrafedelrischio #adozionesociale #politichesociali
267 views12:46
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2022-02-02 15:46:53 LA NOSTRA PROPOSTA: ANAGRAFE DEL RISCHIO E ADOZIONE SOCIALE

In Campania il tasso di disoccupazione è pari al 18,2% e al 25,3%, rispettivamente per uomini e donne. La provincia di Napoli, si conferma nel 2019 come l’area a più bassa incidenza di occupati, sia tra gli uomini (48,0%) che tra le donne (24,8%).

La Campania, non è “a misura di bambino”, ma ancor meno “a misura di bambine” secondo l’Atlante dell’infanzia a rischio “Con gli occhi delle bambine” diffuso nel 2020 da Save the Children. In Italia, circa 1 milione e 140 mila ragazze tra i 15 e i 29 anni nel 2020 si sono trovate nella condizione di non studiare, non lavorare e non essere inserite in alcun percorso di formazione, rinunciando così ad aspirazioni e a progetti per il proprio futuro.

Un limbo in cui in Campania è intrappolato il 35,8% delle giovani neet, contro il 32,9% dei coetanei maschi.

Probabilmente questo dato dipende anche da una formazione carente nei primi anni di vita.

La presenza di servizi per l’infanzia è fondamentale per assicurare il benessere ai bambini e la possibilità per le donne di lavorare. Nel 2011 a Napoli c’erano solo 37 nidi, oggi sono raddoppiati: 76 servizi pubblici tra nidi, micro nidi e sezione Primavera.

Il lavoro fatto in questi anni è stato di aumentare i nidi comunali a gestione diretta che oggi sono 50 e attivarne altri a gestione indiretta, realizzati usando le risorse europee e tutte le fonti di finanziamento.

Negli ultimi 10 anni, grazie al lavoro dell’amministrazione, coordinato dall’assessora Annamaria Palmieri, si è lavorato per la fascia 0-6 sempre penalizzata al Sud mantenendo anche costanti e basse le tariffe rispetto al resto d'Italia, così se la media dei bambini che possono usufruire di servizi per la prima infanzia in Campania è inferiore al 3%, a Napoli siamo oltre l'8%, percentuale chiaramente ancora insufficiente.

Eppure è stato compiuto uno sforzo per reperire i fondi perché scontiamo la norma ingiusta secondo la quale i fondi per l’infanzia vengono allocati non in base al fabbisogno dei bambini presenti nel comune, ma i comuni che già partivano avvantaggiati negli anni precedenti per il criterio della cosiddetta "spesa storica".

Paradossalmente, in base a tale criterio, nonostante la Campania sia la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per numero di bambini, è quella con meno nidi in percentuale.

LA PROPOSTA UNA ANAGRAFE DEL RISCHIO E L’ADOZIONE SOCIALE

E’ scientificamente provato che i primi anni di vita dei bambini siano fondamentali per il loro sviluppo, ma non tutti i bambini nascono in famiglie in grado di assicurare loro il nutrimento culturale e affettivo necessario.

Talvolta mancano le possibilità economiche, talvolta le competenze genitoriali, talvolta gli strumenti culturali, in casi più gravi di famiglie coinvolte e protagoniste di dinamiche criminali manca un indirizzo morale e i bambini e le bambine possono essere instradati su vie sbagliate fin dall’infanzia.

D’altra parte è provato che incontrare sulla propria strada buoni maestri e maestre e opportunità positive di crescita può cambiare destini già segnati.

E’ compito dello Stato e nella fattispecie di un sindaco, mettere in campo tutte le risorse necessarie affinché i bambini e le bambine abbiano gli stessi diritti, risorse e opportunità fin alla nascita.

Si tratta di un obiettivo complesso, ma fondamentale da realizzare in una città come Napoli nella quale una famiglia su 4 è povera, c’è un’altissima disoccupazione femminile e le disparità di genere sono ancora molto accentuate.

Occuparsi dei bambini e delle bambine significa prendersi cura contemporaneamente dei genitori e della società intera di oggi e di domani.

Genitori più formati, consapevoli, e indipendenti sono in grado di crescere in modo più equilibrato i figli. Inoltre là dove sono assicurati i servizi per la prima infanzia le donne hanno più opportunità di formarsi e di lavorare, quindi di essere libere e indipendenti e non cadere nel giogo del ricatto economico e della violenza.
178 views12:46
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2022-02-02 15:46:47
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2022-02-01 11:14:24
L’aumento spaventoso degli omicidi in tutto il territorio cittadino è ormai una realtà allarmante. Non servono solo patti e un'azione decisa delle Forze dell'Ordine ma, soprattutto, di un piano #lavoro e politiche sociali per #giovani e soggetti a rischio.
99 views08:14
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2022-02-01 10:20:06
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