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Gli ultimi messaggi 9

2021-12-09 11:34:53 MediaDavid Byrne, fondatore e cantante di uno dei gruppi più innovativi ed intelligenti del pop-mondiale: i Talking Heads.Nati a New York a fine anni ‘70, suonano al Cbgb insieme a Patti Smith ed ai Ramones.Loro sono già un gruppo post-punk. Tecnicamente sono un basso, batteria, chitarra-tastiere e voce.I primi 3 album sono un impasto di new-wave e post-punk. Con spinte melodiche chiareed ironia arguta nei testi che contraddistingue Byrne. Un singolo spicca inparticolare e sarà un hit del pop mondiale: Psycho Killer.Poi l’innovazione arriva con “Speaking in Tongues” e soprattutto “Remain in Light”.Soprattutto questo ultimo diventerà un album seminale della storia del rock: Byrne ed Enoinventano un genere rock nuovo, fondendo e miscelando l’elettronica nascente, il funk ele origini gospel della musica nera. Remain in Light salda così in unità i due filonidella musica nera, e lo fa attraverso il medium meno prevedibile: la voce bianca ecountry di Byrne, qui più che mai estesa in tutte le possibilità, dal falsetto alparlato, che si confronta con le risposte corali di quella che pare una vera congregazione.E non sorprende che la strada dei Talking Heads arrivi a questo punto, ad una specie di misticismo sonoro. La collaborazione con Brian Eno, guru dell’elettronica mondiale, produrrà anche un altro capolavoro del duetto avanguardista: quel “My life in the bush of ghost” che precede di poco “Remain in Light” ed è ancora più sperimentale, con esorcismi in diretta tv, cantanti algerini di rai ed una serie di stranezze che lo rendono unico ed

questo album incredibile, gli Headscambiano registro e passano ad un country-rock più classico e pop, dove la collaborazione di Eno scompare. Dopo essersi cimentato anche come regista cinematografico con “True Stories”, titolo omonimo dell’album degli Heads.Dopo l’ultimo album “Naked” dell’88, i Talking Heads si sciolgono e Byrne inizia una brillante carriera solista che lo porterà ad un'esplorazione intensa della musica latino-americana ed in particolare brasiliana.Un album come “Rei Momo” dei primi ‘90, diventa un vero successo della world music.Qui il geniale musicista newyorchese, fonde il pop, il country ed il meglio della tradizionebrasiliana e latina, trovando pezzi ballabili e ritmi memorabili.In seguito Byrne fonda anche una sua etichetta musicale, la Luaka Bop, che produrrà elancerà per alcuni anni alcuni tra i migliori musicisti etnici

il momento etnico, Byrne torna su un'impronta più pop, sempre mantenendoquell’ironia graffiante, quel sarcasmo provocatorio e quella profondità leggera nellesue creazioni (mai svendendosi alle hit da classifica) che ne fanno uno dei più grandi e nobili artisti della scena mondiale.

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2021-12-06 12:34:24 C’è poco da stare allegri, il quattro Dicembre scorso Amadeus ha annunciato pubblicamente durante un TG1 delle 20:00 i Big che parteciperanno al Festival di Sanremo 2022:Achille Lauro, Michele Bravi, Iva Zanicchi, Rkomi, Fabrizio Moro, Irama, Mahmood e Blanco, Giusy Ferreri, Giovanni Truppi, Emma, Aka 7even, Dargen D’Amico, Gianni Morandi, Ditonellapiaga e Rettore, Elisa, Noemi, Highsnob e Hu, Le Vibrazioni, Sangiovanni, Massimo Ranieri, La Rappresentante di Lista, Ana Mena.MediaÈ l’edizione dal cast di Big che hanno accumulato in totale 280 Dischi di Platino (un Disco di Platino certifica le cinquantamila copie vendute), di artisti fatti di visualizzazioni YouTube e ascolti mensili in streaming, di cantanti che hanno fatto la storia della musica in Italia e di gente che a detta degli addetti ai lavori, la faranno. È anche l’edizione che vede per la venticinquesima volta i Jalisse scartati, ma vi lascio uno screen di un loro post che spiega la loro posizione.MediaÈ anche il festival che segue al primo effettuato senza pubblico in sala (nel 2020 causa pandemia), costato secondo il web sui sedici milioni di euro e che farà guadagnare anche quest’anno al buon Amadeus la propria fetta (intorno alle seicentomila euro) così come per i co-presentatori rappresenta sulle cinquantamila euro a serata.È sempre il festival di sedicenti produttori e vip-de-noi-antri che pur pagando centinaia di euro (il solo posto in platea per la sola finale costa €.660,00) fingono di essere stati invitati ora da tale testata giornalistica, ora da talaltra casa discografica.È anche il festival dei tanti troppi, mini-festival adiacenti che pur di includere la parola “Sanremo” nel loro nome si svolgono persino in improbabili location ma pur sempre in città. E via libera anche a cantanti e cantautori di tutti i generi che spesso abbagliati da questi ultimi pagano per un giro in Limousine con tanto di effige di radio-tizia o tv-caia per millantare poi la propria presenza durante la settimana del Festival.Detto questo, la prima domanda che ci poniamo è “con quale criterio vengono scelti i partecipanti al Festival di Sanremo?” Ci piacerebbe pensare che sia stato l’ascolto dei brani a farla da padrone ma googlando poi le case discografiche e le agenzie dei partecipanti ci accorgiamo che Elisa, Sangiovanni, Mahamood, Rkomi, Emma, Blanco e Michele Bravi appartengono alla Universal Music Italia (Sugar), Gianni Morandi, Giusy Ferreri, Noemi e Fabrizio Moro alla Friends & Partners, Achille Lauro e Irama alla Warner Music Italy e senza voler cercare gli altri, parrebbe tutto lottizzato, ripeto, parrebbe.Certo è invece che buona parte dei partecipanti è scelto perché ha un notevole seguito dimostrabile sui social e solo una parte è alla ricerca di nuova luce. Ancora più certo è che la buona musica prodotta in Italia da Sanremo spesso non ci passa nemmeno e in molti casi non viene neanche considerata da quest'ultimo proprio perché i criteri di scelta non tengono quasi per niente in considerazione la qualità della stessa in favore di criteri decisamente più opinabili.Ad ogni modo noi saremo qui a commentare, gioire e se occorre anche soffrire assieme agli artisti che in buona sostanza sono ciò di cui davvero ci importa.

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2021-12-04 12:34:41 Mi emoziono ancora all'idea di aver intervistato Silvia Mezzanotte.Un idolo per me sin da quando ero bambina che mi ipnotizzavo a guardarla sul palcoscenico; così raffinata, elegante e con una voce che mi trascinava con sé.Ma chi è Silvia Mezzanotte? Chi si cela dietro la figura di questa poliedrica artista dalla personalità coinvolgente?Già dal suo sorriso e da come pronuncia poeticamente le parole, possiamo comprendere che lei è molto di più di ciò che abbiamo visto sino ad ora.Sento che c'è una parte di lei che è saggiamente segreta, come se avesse un'aura intorno a lei, un'energia che rende magnetico tutto ciò che dice.Una capacità di rinnovarsi continuamente e mettersi in gioco, creando ogni volta una nuova performance, un nuovo contatto con il pubblico, originale e primigenio.Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Il primo Sanremo a poco più di vent'anni, poi ne hai vinto uno con una formazione che è storia in Italia con i Matia Bazar, che ha permesso un ritorno del successo del gruppo.Rappresenti, inoltre, una buona parte della musica pop italiana nel mondo.Ti sei creata un ruolo molto importante.Come sostieni tutto questo?S. Mezzanotte:Io sono e sarò per sempre la sostituta ed è una cosa che comunque devi portare e se impari a vivere la meraviglia di aver ereditato un ruolo e un repertorio meravigliosi capisci di aver dato del tuo con amore e dedizione, partendo dal presupposto che Antonella Ruggiero, icona storica dei Matia Bazar è sempre stata una delle mie straordinarie regine. Quando io sono entrata nei Matia mi sembrava tutto un miracolo. Sono entrata con la consapevolezza di poter portare anche la mia vocalità e la mia personalità ed è poi quello che è successo.R. Russo:Tu adesso stai portando in giro uno spettacolo con Carlo Marrale, colui che ha scritto tante canzoni dei Matia Bazar con un entusiasmo pazzesco dei fan. Cosa rappresenta oggi questo progetto?S. Mezzanotte:Il progetto è nato in modo apparentemente casuale, Carlo dice sempre questo, nel senso che ci siamo incontrati una sera nella hall di un albergo, dopo i nostri rispettivi concerti. Ci siamo salutati con affetto, seppur io e lui non avevamo mai lavorato insieme. Mi sono seduta accanto a lui che aveva la chitarra che lo accompagna sempre e ad un certo punto, dopo un bicchiere di un qualcosa che non ricordo, si è messo a suonare ed io a cantare brani che conoscevo molto bene nella sua tonalità. Io non potrò mai dimenticare l'alchimia che si è creata in quel momento, rapiti dal riconoscimento di ciò che stavamo facendo, rapiti da una vibrazione che abbiamo portato con noi per molto tempo. Ci siamo così risentiti e abbiamo lanciato l'ipotesi di poter fare un concerto insieme, riportando alla loro naturale bellezza tanti brani che ha scritto lui e tanti che ho portato io nel mio repertorio. Volevamo raccontare la storia dei Matia Bazar, una storia gloriosa che appartiene alla gente. Durante il concerto raccontiamo anche gli aneddoti che accompagnano la creazione delle canzoni. Le persone ridono, sono felici, anche sotto le mascherine.R. Russo:Vanti duetti veramente pazzeschi...Silvia Mezzanotte:Ah proposito di duetti qualcuno forse ricorderà quello con Massimo Ranieri, che è uno dei miei idoli, poi con Michael Bolton in Canada per una trasmissione televisiva sulla Rai; posso citare Dionne Warwick con la quale ho un progetto ancora inedito; poi c'è un progetto per l'estero con Albano in Russia.R.Russo:Hai interpretato la canzone Brava di Mina nel programma Tale e quale show. Ci vuoi raccontare questo aneddoto?S. Mezzanotte:Ricordo che quando mi hanno chiamato per interpretare questo brano io ero terrorizzata. Quando la trasmissione ha cominciato ad assegnarmi brani di una certa importanza, da Dalidà ad Anna Oxa, Kate Bush, la mia vocal coach, Dada Loi mi ha detto: Silvia perché non interpretiamo un personaggio come Mina?Io gli ho risposto che non se ne parlava. Pure la mia truccatrice mi…
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2021-12-02 11:34:36 Ci troviamo con Fabrizio Mocata, formidabile pianista, eccellenza tutta italiana e ambasciatore del tango nel mondo. Ma chiediamogli cosa è il tango per lui.MediaFM: Tante volte mi sono trovato a descrivere cosa rappresenta per me il tango. Considerarlo un genere musicale è riduttivo, per me è un modo di vivere. Chiunque si immerga profondamente in questa musica ne rimane avvolto, cullato, affascinato. Come un mare tempestoso ti spaventa ma ti attrae inesorabilmente.L'album che ho pubblicato due anni fa e cui sono profondamente legato si chiama Cruzando Aguas. Cruzar il charco è un modo di dire molto tipico per sottolineare l'attraversamento del Rio de La Plata tra le città di Montevideo e Buenos Aires. Tra queste due città nasce il progetto, creato a Buenos Aires con Fabian Bertero e realizzato a Montevideo con la partecipazione di Julio Cobelli e Jorge Pi.La produzione invece è italiana di Ivan Pantarelli, e io ho voluto condividere invece le mie origini mediterranee di un porto che si chiama Mazara del Vallo, in Sicilia. In questo modo l'acqua è stato il tema che ha legato la mia città alle due capitali del tango, l'acqua era anche il mezzo attraverso il quale proprio lì giungevano I nostri antenati in barconi della speranza. Così in un viaggio a metà tra l'immigrante (il tano) e l'esploratore, ho percorso tante volte questo tragitto, per potere accedere a quella che è l'essenza del tango.MediaAdesso posso dire di avere il mio tango, meticcio con lo swing nel precedente disco “Swango” (nato dalla fusione delle parole Swing e Tango, dove potete trovare l'estratto TANGO TANO, un pezzo che ha tutte le caratteristiche per diventare uno standard mondiale - ndr) e poi contaminato con altre suggestioni. Riguardo alla produzioni discografiche sono seguiti nell'ultimo anno “Tango y vino” con Martin Alvarado e “FagotTango” con Antonino Cicero. Tutti questi album sono stati pubblicati da Acqua Records di Buenos Aires. In Italia il mio tango si è avvicinato all'opera con il tenore Fabio Armiliato per il progetto “Recital CanTango” (Alfa Music 2016) e di recente al Jazz con Lorena Fontana nel progetto “Tango per Ida” (Dodicilune 2021). Il tango mi porterà adesso negli Stati Uniti per un tour che comincerà a gennaio 2022 e vedrà la mia musica in grandi teatri e Festivals.Tra le nuove collaborazioni il trio “Terra!” con Grazia di Michele ed Eleonora Bianchini con cui facciamo un repertorio che abbraccio la Spagna e il l'America latina, nato durante il lockdown e presentato dal vivo in diverse occasioni. Nel jazz la pubblicazione del secondo album insieme a Gianmarco Scaglia e Paul Wertico “Letter From Rome” (Alfa Music 2021) prodotto da Monsupello.Quest'anno si celebrano i 100 anni di una figura leggendaria, Astor Piazzolla. Grazie a lui oggi suono tango! Per lui e con la sua musica ho scritto lo spettacolo “Astor Querido” che ha debuttato al Teatro del Giglio di Lucca e all'Irno Festival presso il Duomo di Salerno. Sempre la musica di Astor Piazzolla mi ha portato a incontrare la grande voce di Silvia Mezzanotte, con cui ho appena cominciato una collaborazione. Sicuramente il 2022 sarà l'anno della ripartenza, del ritorno, mi immergerò nuovamente in quell'oceano chiamato musica.MediaFabrizio Mocatahttps://fabriziomocata.it/

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2021-11-29 11:34:19 Vanessa AmicoProfessore di giorno, musicista nel tempo che gli rimane a disposizione. la vita di Flavio Burtone si divide, infatti, tra l'attività didattica e le diverse collaborazioni musicali che ha intrapreso nel corso degli anni.Originario di Scordia, nel giugno del 2014 si è diplomato al Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania. Da sempre, sin da quando era piccolo, la sua passione è stata la chitarra, che sia elettrica, che sia classica, non importa, purché abbia delle corde per poterla suonare.Il genere che predilige il professore Burtone è quello Bossa Nova ma in base a chi si trova ad affiancare si presta benissimo ad altri sound. Tra le collaborazioni più importanti vi è sicuramente quello con Giuliana Santangelo che oltre ad essere partner musicali lo sono anche nella vita privata e il loro duo acustico di chitarra e voce dura da ben sei anni; fa parte di una orchestra italiana di Renzo Arbore dal nome "Regno delle due Sicilie" con un repertorio che va dalla musica napoletana a quella siciliana folkloristica e presto saranno in tournée nei principali teatri siciliani con una campagna promossa da Telethon; a dicembre è previsto l'uscita di un disco jazz dal titolo L a n d

works, un progetto a quattro mani con il pianista Luca Aletta.Inoltre, non sono mai mancate le collaborazioni con nomi di spessore del panorama sia Italiano che internazionale: sempre con la sua chitarra si è ritrovato ad accompagnare la voce di Silvia Salemi e Manu Chao. Burtone, ricorda come una delle esperienze che gli sta più a cuore, quella con i Fuck Punk avvenuta tra il 2016 e il 2017: un progetto di brani inediti e presente negli store e nelle piattaforme digitali, un grande successo che li ha portati a vincere un premio a Los Angeles. Flavio Emanuele Costantino Burtone, poco più che trentenne vanta un curriculum degno di nota e sicuramente ci saranno in serbo per lui tanti altri progetti futuri.MediaMedia

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2021-11-27 11:34:44 MediaCantante, cantautrice e vocal coach, tante sono le attività che tengono impegnata la nostra nuova ospite, Sefora Firenze. Si presenta a Webradioitaliane pe raccontarci del suo inedito odio e di come è nata la sua passione per il canto tanto da voler diventare una guida per chi decide di iniziare ad apprendere la tecnica vocale. Scopriamola insieme...Intervista a cura di Riccardo Russo:R. Russo:Di cosa ti occupi?S. Firenze:Le mie due più grandi passioni sono cantare e scrivere inediti, poi c'è la parte dell'insegnamento. Ho la fortuna di lavorare tutti i giorni con la musica. Insegno al Cam di Ravagna in provincia di Genova. Sto creando il mio primo album insieme alla mia band Hamara. Un'altra cosa di cui mi sento abbastanza fiera è la mia pagina instagram; anche i ragazzi che vogliono iniziare a cantare possono trovare degli ottimi spunti.R. Russo:Cosa significa essere Vocal Coach?S.Firenze:E' una figura completa, ti forma a livello vocale, ti insegna la tecnica e ti guida anche verso la costruzione della performance. Ci sono vocal coach che seguono i professionisti anche nei tour. Potremmo dire che il vocal coach è un allenatore della voce, uno strumento complesso perché è necessario saper ascoltare il proprio corpo.R. Russo:Mi piace molto quest'ultima cosa che hai detto...che cosa vuol dire saper ascoltare il proprio corpo?S. Firenze:Quando cantiamo il nostro corpo è completamente coinvolto; tutti i muscoli sono coinvolti nella fonazione. Un professionista riesce ad eseguire una performance anche se ha avuto una giornata storta, perché sa controllare il proprio corpo.R. Russo:Quanto l'estetica e la professionalità contano al giorno d'oggi nel mondo musicale?S. Firenze:Io in realtà sono sempre stata in lotta con il mio corpo, quindi ho puntato tutto sulla sfera professionale. Secondo me è più importante il carisma e come ti poni come carattere.R. Russo:Quanto conta l'avvenenza fisica oggi?S. Firenze:Conta molto. La nostra società è basata sull'immagine, sul video. Basta vedere il successo che hanno avuto instagram e tik tok che basano tutto sull'estetica.R. Russo:Descrivici l'inedito che hai portato...S. Firenze:Quello che ascolterete adesso è odio ed è il primo inedito che è uscito come produzione della mia band hämärä con la quale stiamo creando un album grazie ad Andrea Torretta che ci sta producendo. La canzone parla della società moderna, basata sull'apparenza e pareri non richiesti e non ricercati. Nasce dal periodo del lockdown in cui mi ero stancata di leggere notizie su internet, anche se era l'unico modo di comunicare. Nella canzone chiedo e ricerco altro, sprono le persone ad andare oltre. Alla fine però arrivo alla conclusione che forse non sono gli altri sbagliati, ma sono io che mi pongo troppe domande.R. Russo:Ascoltiamo il brano...
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':- La cantante ritiene di essere complessa nel suo carattere perfezionista;- Sefora si è iscritta a scienze politiche per poi comprendere che non era quella la sua strada ed ha ripreso la sua passione per il canto;- E' stata un'allieva della Vocal Academy di Genova;- Il nome della band hämärä significa crepuscolo in Finlandese;- Il sogno di Sefora è poter cantare i suoi brani, scegliendo sempre di essere fedele alla sua personalità.R. Russo:E' molto bello che si abbia il coraggio di poter dire quello che si pensa, è uno spaccato della società odierna e quelli che sono i rapporti umani oggi...S. Firenze:Sì, un po' tutto l'album è un escalation delle emozioni umane, anche negative. Il prossimo brano che uscirà si chiama aspen e racconta degli attacchi di panico di cui io soffro da tutta la vita e che so per certo ormai coinvolge la maggior parte dei giovani purtroppo. Volevo rendere con le parole quello che significa. Tutti vogliono…
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2021-11-25 12:34:29 MediaLa musica? Una droga naturale: "Stimola l'ormone del benessere"Avete mai letto cosa sostiene il professore e neuroscienziato Danile J. Levitin? Che la MUSICA è una vera e propria DROGA: attiva e stimola il cervello chimicamente proprio come una sostanza stupefacente,amplificando stati di euoforia, eccitazione, piacere e soddisfazione, proprio come posson fare DROGA e SESSO.E allora perché in un epoca dove si è attenti a temi quale benessere e sostenibilità, non ci concediamo il lusso di scoprirci, di aprirci ai nostri interessi e di lasciarci stimolare e curare a suon di musica, una eccitante naturale in grado di esaltarci e motivarci gratuitamente e soprattutto senza effetti collaterali .Armonie e ritmo infatti hanno la capacità di modulare i livelli di dopamina, il cosiddetto ormone del benessere, non a caso quando ascoltiamo una canzone che ci piace, il cervello provoca nel sistema nervoso autonomo importanti reazioni fisiche.Sembrerebbe che a sua volta ogni genere musicale crei in noi, emozioni differenti e non sempre positive:Ad esempio la musica Pop, con le sue melodie ammiccanti e orecchiabili, ci induce a esser più gioiosi e

musica Soft , con le sonorità lenti e soventi, a rilassarci o indurci a pensare situazioni

musica Blues e Folk con le sue melodie dolci, strumentali ridondanti, tende a rattristirci o a ricordarci momenti di dolore, sofferenza e/o

Rock&Roll , come il genere HardCore o in generale le melodie musica con suoni duri e con le sue sonorità distorte può per certi versi avere sensazioni anche negative, ci carica talmente tanto da far uscire letteralmente la bestia che è in noi ,( Ricordi la frase droga, sesso e Rock & Roll appunto)

tu sei d’accordo con questo artciolo? credi della musicaterapia ?Ascolta le canzoni postate e Fai anche tu il test cliccando al link sottostante e poi fammi sapere in base al genere selezionato, le emozioni suscitate :-)https://www.ocf.berkeley.edu/~acowen/music.html#

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2021-11-22 13:34:36

AmicoDirettamente dalla Sicilia orientale, dove il barocco gioca in casa, a Ragusa, nel 2016, nascono i "The Shameless". Una piacevole conoscenza avvenuta con Ippolito Nicolini (voce) e Giuliano Spataro (chitarrista) che mi raccontano i loro primi 5 anni di vita insieme a tutta la formazione composta da Gianpaolo Scribano alle tastiere, Alberto Difalco alla batteria e Gaetano Scribano alla chitarra. Una band autoprodotta la loro e con un progetto molto sofistMediaicato: nel 2018 è uscito il loro primo disco e lo scorso settembre, invece, la loro seconda creazione dal titolo "love Condemnation". Quest'ultimo è composto da 8 brani inediti, frutto di una maturazione artistica e che conferma quanto di buono avessero fatto tre anni prima con il disco "Blossoms".I testi esclusivamente in lingua inglese fanno subito intuire che il loro genere musicale è improntato tra l'indie rock e il dark pop ma con una nota sicuramente mediterranea che richiama la loro Sicilia. il quintetto si mostra felice di ripartire con i loro live che per un anno e mezzo causa covid hanno dovuto interrompere: il prossimo 23 dicembre saranno a Ragusa, al the globe e nella loro pagina Facebook ci saranno altre date in arrivo per i prossimi spettacoli a sostegno del loro secondo disco che porteranno in giro a sponsorizzare nel migliore dei modi.Chi volesse conoscere meglio questa band dal sound anglosassone può sintonizzarsi sulla loro pagina e scoprire di più sui loro prossimi progetti.

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2021-11-20 13:34:54 MediaAurora Di Nino ha 17 anni e frequenta la Vocal Academy. Polistrumentista, cantante e cantautrice. Il suo sguardo è limpido e il suo sorriso acceso, come il fuoco che ha dentro, sia perché molto giovane sia perché ricca di sensibilità. La tematica del suo secondo inedito racconta di un'amicizia profonda che si è affievolita nel tempo. Una ferita che diventa arte, catarsi e rinascita. Conosciamola insieme...Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Descrivici come nasce la tua passione...A. Di Nino:Per me la musica è molto importante, ho iniziato a cantare a 3 anni per gioco e successivamente si è rivelata una vera e propria passione. Frequento la Vocal Academy da 5 anni dove studio canto, chitarra elettrica e pianoforte.R. Russo:Da quanto tempo scrivi canzoni dato che sei molto giovane?A. Di Nino:Scrivo canzoni da due anni.R. Russo:Che cosa ti spinge a scrivere canzoni?A. Di Nino:Io scrivo in particolare quando sono ispirata, prendo un foglio di carta e scrivo quello che sento in quel determinato momento.R. Russo:Scrivi quando ti senti ispirata oppure talvolta ti metti lì a tavolino?A. Di Nino:Dipende, però quando mi succede qualcosa mi devo liberare e quindi scrivo.R. Russo:Scrivi soprattutto cose che ti accadono personalmente?A. Di Nino:Sì, scrivo esperienze personali.R. Russo:E non hai paura di mettere in mostra quello che ti succede nella vita?A. Di Nino:No, perché penso che a tutti possano succedere determinate situazioni e quindi qualcuno si può ritrovare nelle mie parole. Questo può aiutare.R. Russo:Come si arriva a 17 anni con questa forma di maturità?A. Di Nino:Credo che siano le esperienze che ho fatto.R. Russo:Quanti strumenti suoni?A. Di Nino:Tre strumenti; pianoforte, chitarra classica, acustica ed elettrica e l'ukulele.R. Russo:Parlaci di questo gruppo con cui suoni e canti.A. Di Nino:Noi siamo le Revolution girl; siamo quattro ragazze di età compresa tra i 13 ed i 17 anni. Il progetto generale è nato dai genitori che credevano nelle nostre potenzialità. Siamo principalmente una cover band.R. Russo:Io ho sentito qualche brano tuo e qualcuno parla anche d'amore...che spazio trova l'amore nella tua vita?A. Di Nino:L'amore ha uno spazio importante...metto la passione in tutto quello che faccio.R. Russo:Trovi spazio anche per un fidanzato?A. Di Nino:Sì! Certo!R. Russo:Parlaci un po' del tuo inedito...A. Di Nino:si chiama Farne a meno ed è il mio secondo inedito. Racconta di un'amicizia a cui tenevo particolarmente e purtroppo si è raffreddata.
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Russo:Chi è la ragazza nel videoclip?A. Di Nino:E' Alessandra Giacalone. Un'amica a cui tengo particolarmente. L'ho chiamata per far interpretare il ruolo della mia vecchia amica che non sento più.R. Russo:Chi ha realizzato il videoclip?A. Di Nino:Marco Bilardello.R. Russo:Ci vuoi parlare dei tuoi progetti futuri?A. Di Nino:Sto scrivendo il mio terzo inedito che parla della mia attuale e felice relazione.R. Russo:Che messaggio vuoi dare al nostro pubblico?A. Di Nino:Non mollate mai! Se avete un obiettivo non lasciatelo andare! Fate entrare la musica nella vostra vita che vi cambierà.Io rimango qui in attesa che esca il suo terzo inedito, ma nel frattempo ascolto più di una volta farne a meno. Anche…
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2021-11-18 12:34:24 MediaUn pomeriggio decido di iniziare una nuova serie Netflix per rilassarmi durante un giorno di riposo e scorrendo la home mi imbatto in questa serie, Pose. Guardo la prima puntata della prima stagione e me ne innamoro.Il motivo?E' sempre la musica.In questo caso è la scelta di descrivere una storia d'amore bellissima con il motivo ricorrente di Running up that hill di Kate Bush.Una canzone che si addice perfettamente alla natura profonda e ricca di sfumature dei personaggi. Un ottimo modo per narrare l'incontro tra due anime affini, seppur all'apparenza così diverse.Sconvolge, infatti, il ricordo nostalgico della cantante Kate Bush, che la serie riporta in auge.La scelta di inserire questa artista è data dalla sua naturale inclinazione verso l'arte, la teatralità, la danza e la forza vocale che si traduce in forza spirituale.Caratteristiche che raccontano molto bene anche Pose, ricca di contenuti emotivi che danno voce ad una drammaticità che si traduce in sublimazione della propria interiorità in chiave visiva.Kate Bush è la voce che dà vita ai personaggi (vedi foto sopra).Il nome del personaggio femminile, Angel, è una chiara dedica alla canzone di Kate Bush che nel testo cita per richiamare all'attenzione il suo eterno amore, in una continua lotta tra il bene ed il male che due esseri umani possono infliggersi senza volerlo.La canzone fa quindi da importante collante sin dal momento in cui i due, Angel e Stan, si incontrano per la prima volta in circostanze casuali.Una relazione ostacolata dalla posizione di marito e imprenditore affermato di lui e la tragica condizione di emarginazione di lei, ragazza trans e costretta alla prostituzione per vivere.D'altronde, però, così come la canzone racconta, anche per Angel ci sarà un riscatto morale ed una crescita personale, così da riuscire per l'appunto a salire lungo la collina.Una storia, dunque, che si fa raccontare dalla musica immaginifica di Kate Bush, capace di portarci in atmosfere magiche e inedite e ci fa ben sperare che l'amore vero ci faccia sentire proprio così.KATE BUSH - RUNNING UP THAT HILL



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