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Indirizzo del canale: @psichenauta
Categorie: Educazione
Lingua: Italiano
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Descrizione dal canale

Punti di vista e osservazioni dopo quasi 30anni di studio in ambito esoterico, spirituale e mitologico, mirato all'evoluzione interiore. Pubblicherò brani di antichi maestri e le mie riflessioni in merito.

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Gli ultimi messaggi 3

2022-06-11 11:31:00 RITORNO AL SERPENTE

Stimolato da alcune vostre domande sia sul canale che in privato, provo a dare qualche altra indicazione sul Serpente.
Il Serpente è un animale affascinante che ha fatto scorrere, letteralmente, fiumi di inchiostro nel tentativo di spiegarne i significati. Si tratta di una creatura ambigua, forse la più ambigua utilizzata nei testi, sia nel bene che nel male.
Assume le forme del Male tanto nell'antico Testamento (Genesi III) che nel Nuovo (Giovanni Apocalisse XII), ma altrettanto viene utilizzato come simbolo del Bene tanto nell'Antico Testamento, il serpente di bronzo che Mosè erige per guarire, tanto nel Nuovo: "siate prudenti come serpenti e semplici come colombe", (Mt X).
Il Serpente è quindi un animale ambivalente, lo troviamo nel giardino dell'Eden a rovinare il futuro dell'intera razza umana e in ogni Caduceo come simbolo di salvezza e guarigione. Ricordo che nella via spirituale il serpente è un simbolo importantissimo perché cambia pelle, perde la vecchia veste per assumerne una nuova, simbolo di rinnovamento e di purificazione.
Si tratta di un simbolo potente, poliedrico, proprio perché il suo carattere polimorfo non lo relega ad una sola interpretazione, ma lo colora di infinte sfumature.
Un esempio su tutti?
Dio lo costringe a strisciare a terra, assume cioè il modo di muoversi più umiliante tra le creature terrestri, eppure tra le pratiche più potenti ed efficaci, sia nelle tradizioni orientali che occidentali, vi è la prostrazione rituale, toccando col capo e col corpo la terra e muovendosi proprio come un serpente per coltivare l'umiltà.
Quale particolare assonanza tra umiliare e umiltà!
L'episodio più emblematico di tutti i testi sacri cristiani è forse però l'immagine della Madonna che schiaccia la testa del serpente nell'Apocalisse di Giovanni. A volte l'iconografia riporta la falce della Luna al posto del Serpente, ma in ogni caso l'Immacolata schiaccia la testa della serpe quasi a domare la materia attraverso la purezza. I significati evocati però sono moltissimi, pensate alla Luna crescente sotto ai piedi della Madonna come alle corna del Toro, pure simbolo della materialità. Pensate al serpente come simbolo della Conoscenza mondana e solo assurgendo alla pura Consapevolezza vi è la possibilità di domarla e non esserne invece irretiti.
Vi assicuro che in questo breve scritto è stato solo "sfiorata" la moltitudine infinta dei significati di quell'immagine, tra le più evocative dell'intero corpus biblico.
Un significato su tutti però vorrei lasciare alle vostre riflessioni.
Eva, la prima donna, viene plagiata e ingannata dal serpente e da lei inizia ogni dolore su questa Terra, ma alla fine sarà l'ultima donna Maria Immacolata, al massimo del suo fulgore e alla fine dei tempi, a domare il serpente tenendolo sotto i suoi piedi.

Mi auguro di avervi dato qualche spunto di riflessione.
Buon Numen e un abbraccio sincero a tutti voi.
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2022-06-10 19:18:42 INTERVALLI (Tra un'incarnazione e la successiva) PARTE 2

Postilla al precedente post.
Parlando degli intervalli non ho dato dei numeri, volutamente non li ho dati e il motivo è molto semplice, le tradizioni indicano un range di tempo veramente lunghissimo.
Si parla di tempi brevissimi, pochi anni, per la prima e l'ultima categoria proprio perché non vi è molto senso nell'esperire il Devachan (dimensione spirituale di beatitudine) a 1000-1500 anni per la categoria intermedia, tempo che permetterebbe all'entità spirituale di elaborare a fondo ogni esperienza vissuta nella materia.
Chiaro che di questo non posso approfondire in questo canale, ma sono temi che tratto a fondo nei seminari che tengo.

Grazie e un abbraccio a tutti voi
Numen vegli sui nostri cuori.
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2022-06-08 22:27:28 INTERVALLI (Tra un'incarnazione e la successiva)

Immagino già le vostre espressioni o commenti: "In quale ginepraio ti stai infilando Demetrio?"
Diciamo che anch'io mi sono fatto 'sta domanda più volte prima di decidermi ad affrontare questo spigolosissimo argomento, irto di difficoltà ma che al contempo affascina e cattura l'immaginazione di qualsiasi ricercatore.
La prima cosa che vorrei sottolineare è che non vi è una regola fissa scritta sul marmo per la quale si ritorna in questo mondo ogni X anni categorizzando in maniera rigida, nient'affatto. Quindi fare calcoli con il doppio, il triplo, la radice quadrata dell'ipotenusa... Non ha senso.
Farei piuttosto un'operazione più sensata cercando di dividere in tre grandi categorie le anime incarnantesi, ben conscio di non essere del tutto esaustivo, ma sapendo anche di comprendere in queste tre categorie la stragrande maggioranza delle scintille divine che scendono in questo mondo per esperire la materia.
PRIMA: Nella prima categoria metterei l'umanità inevoluta, coloro che nella vita non si sono fatti domande sui grandi perché, ma soprattutto non hanno mai impiegato un briciolo del loro tempo nel coltivare la consapevolezza. Per costoro le incarnazioni saranno frequenti, quindi il tempo di "rielaborazione" nei mondi sottili breve, brevissimo. Richiamati a forza dal magnetismo della materia torneranno a rivestirsi di un corpo spesso.
SECONDA: In questa categoria metterei gli individui in cammino, coloro che hanno cominciato ad esplorare il Sentiero Probatorio e quindi, qualsiasi sia il punto in cui stanno incedendo, hanno iniziato a sentire di "essere altro" e non solo un corpo con dei fremiti emotivi. Si fa ormai sentire quella che nei testi teosofici è chiamata: "La Voce del Silenzio", e il richiamo sempre più forte li fa impegnare sempre più nella ricerca del Sé. Per questi l'intervallo tra un'incarnazione e la successiva sarà lungo poiché la "pausa di riflessione e consolidamento" (chiamiamola così per non introdurre termini troppo tecnici) sarà molto più ampia a causa delle esperienze evolutive, costruttive portate a termine in vita.
TERZA: In quest'ultima categoria ci sono gli Adepti, i Maestri o in ogni caso individui avanzati sul Sentiero. Si tratta di coloro che sono in un punto elevato del monte della Consapevolezza. Questi esseri, per la loro condizione, necessitano di pochissimo tempo tra un'incarnazione e la successiva perché, sovente, il richiamo del Servizio in questo mondo è forte. Alcuni di loro non avrebbero addirittura necessità di incarnarsi, ma la dedizione, la volontà di aiutare i loro fratelli più indietro nel Sentiero è forte, talmente forte da riportarli in un corpo fisico.

Spero di avervi dato qualche spunto di riflessione pregandovi però di non considerare questo mio scritto come chissà quale verità rivelata. Ripeto... l'argomento è ostico e spigoloso all'inverosimile, ho voluto solo dare un quadro generale motivando il perché degli intervalli tra una incarnazione e la successiva.

Auguro a tutti voi una vita serena e di continuare ad alimentare Numen che su di noi veglia portando Luce e Pace.
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2022-06-04 21:01:02 S COME SERPENTE

Continuo nella simbologia del Signore degli Anelli, visto che molto è piaciuto il precedente post. Ricordo a tutti i pellegrini sulla via che apprendere il linguaggio dei simboli e osservare con mente analogica avvicina al mondo dello spirito, la mente analitica o logica invece serve solo a consolidare il già conosciuto, il dedotto. Senza la capacità analogica (mente intuitiva) siamo ciechi sul Sentiero dello Spirito.

Ci sono tre meravigliosi personaggi che interpretano il Male, l'oscura tenebra del maligno, nella mitica saga fantasy del grande J.R.R.Tolkien e i loro nomi svelano chi sono e quale sarà il loro ruolo... Nomen Omen dicevano i Latini.
Ma facciamo un passo indietro. Nel titolo ho messo la S in evidenza, lettera sinuosa e simbolo di un animale molto controverso, ricordo che è un Serpente che tenta Eva, un grande Serpente che stritolerà la Terra nelle saghe norrene ma d'altro canto è un serpente (a volte due) che si avvolge sul bastone di Asclepio simbolo della Medicina.
Torniamo però ai nostri personaggi, tutti e tre iniziano con la lettera S e sono: Sauron il signore del Male, Saruman il mago corrotto e assetato di potere e ultimo, ma non ultimo, Smeagol, il vero nome di Gollum, una creatura immonda che passa un terzo del film a gridare "il mio tessssooooro".
Tutti iniziano con la lettera S, che sia un caso? Noooo... Tolkien non faceva nulla a caso, ma proprio nulla. Il serpente (come Simbolo) è un animale particolare, costretto a strisciare non può elevarsi, non si protende verso il cielo e per questo è sempre e solo orizzontale poiché l'unica dimensione che conosce è quella materialistica, terrena.
Senza un afflato superiore, senza una forte Volontà a sollevarci dalla nostra condizione terrena per tornare a quella divina, che invece ci compete, nulla mai accadrà e continueremo a essere prede delle potenze materialistiche. Sauron è quasi un dio eppure non riesce a emanciparsi legato com'è alla cupidigia, tantomeno Saruman il Bianco che pur avendo raggiunto grandi livelli di conoscenza ha il cuore chiuso, arido. L'ultimo è Smeagol che, un tempo Hobbit, si è lasciato irretire dall'anello fino a perdere la sua figura diventando una creatura delle tenebre.
Quando allora il serpente acquista o riesce ad elevarsi?
Chiedendo o cercando aiuto: osservate bene il bastone di Asclepio e vedrete che il serpente, avvolgendosi al bastone (o su un albero...) riesce a mettersi in posizione verticale e finalmente ad innalzare la sua condizione, riesce a... cambiare pelle.

Spero di avervi dato qualche spunto di riflessione, buon Numen a tutti e un abbraccio di cuore!
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2022-06-04 21:00:36
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2022-06-02 10:05:49 ESSERE NEL CENTRO

C'è una meravigliosa scena (immagine sopra) nel celeberrimo film "Il Signore degli Anelli", di J.R.R.Tolkien, in cui il mago Gandalf il Grigio si frappone tra l'emblema del male, il Balrog (entità maligna del mondo antico che potremmo indicare come Guardiano della Soglia), e i suoi compagni per permettere loro la fuga. Si tratta di uno dei momenti topici dell'intera saga e un frangente così ricco di simboli che sarebbe necessaria un'intera conferenza per esplicitarne i significati.
Gandalf è nel mezzo di un ponte, segno del passaggio da uno stato d'essere al successivo, simbolo di iniziazione.
Per entrare in uno stato più avanzato del cammino è necessario "sconfiggere" i demoni che ci assillano, è necessario un combattimento ed ecco apparire il terribile Balrog che incarna ogni nostra più atavica paura. Mostro enorme, soverchiante, dotato di frusta e immerso nel fuoco,
Gandalf lo affronta con una spada e un bastone.
La Spada fende le tenebre ed è simbolo della forza che deve mettere in campo il discepolo per vincere sulle tenebre.
Il Bastone sorregge il pellegrino in cammino, ma è soprattutto simbolo di realizzazione interiore, guida di saggezza, infatti Gandalf è l'unico ad avere il bastone dell'intera "Compagnia dell'Anello".
La Saggezza del bastone conduce con piede fermo poiché porta equilibrio e la Forza della spada squarcia e apre la via verso la Luce.
Gandalf è sul ponte: fermo, ritto, NEL CENTRO e a braccia aperte urla: "TU NON PUOI PASSARE!", che assomiglia palesemente all'evangelico "NON PRAEVALEBUNT".
Ne segue una terribile lotta ricchissima di significati e simboli in cui Gandalf sconfigge il Balrog, ma muore a se stesso, nella più classica delle forme iniziatiche e rinasce come Gandalf il Bianco ripulito delle ultime imperfezioni e finalmente assurto a iniziato di massimo grado.
Ci sarebbe ancora moltissimo da dire, ma quello che mi preme indicarvi è la fermezza, la forza, il grande coraggio del rimanere FERMI, IMMOBILI nel nostro Centro Vitale.
Raggiunto quello e radicati in noi nulla può scalfirci: "NOLI ME TANGERE"
Che questo atto sia di ispirazione per tutti noi perché ognuno riesca a pronunciare quelle parole di fronte al Male che avanza inesorabile: "TU NON PUOI PASSARE!"

Che Numen illumini i nostri passi, auguro a tutti voi grande pace e serenità.
66 viewsedited  07:05
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2022-05-30 00:06:34 IL SENTIERO DEVE AVERE UN SENSO

Come Pellegrini sulla Via, se vi sentite in cammino e se trascorrete parte della vostra giornata praticando e chiedendovi il reale senso della vostra esistenza, questa domanda prima o poi dovrà apparire alla vostra mente: "Sto facendo la cosa giusta?", "La Via che ho intrapreso ha un senso?"

Domanda più che lecita alla quale nessuno, ma dico... nessuno meglio di voi può rispondere.
Volevo darvi qualche indicazione per capire se, in effetti, il Sentiero intrapreso ha un senso, rispecchia ciò che anelate o, in altre parole, non state solo perdendo tempo prezioso.
La classica risposta che Carlos Castaneda dà nei suoi libri è senza dubbio fondamentale: "La via che hai intrapreso ha un cuore? Se la risposta è sì, seguila fino in fondo."
Senza risparmiarti oserei aggiungere io...
Ma tra le riflessioni che dovrebbero sorgere nel Ricercatore una, importantissima, è: "Questo Sentiero fa per me? Lo sto seguendo perché è efficace oppure perché ne sono stato ammaliato?"

Viste le mille vie intraprese e poi lasciate mi pare giusto proporvi una simile riflessione. Ritengo corretto fare esperienze, questo sì, ma visto che il nostro tempo non è eterno e che l'incarnazione è una perla rara e preziosa conviene essere efficaci nel lavoro spirituale che si intende portare avanti.
Se per voi è chiara la via, nulla di quanto scritto in questo post sarà interessante, ma se ancora vi sentite alla ricerca della vostra dimensione potreste prima farvi delle domande. Tradizionalmente le Vie sono poche anche se le interpretazioni nel corso della millenaria storia dell'uomo sono state molteplici. Vi è una via dell'azione "Karma Marga", una via della devozione "Bhakti Marga" e una via della sapienza "Jnana Marga", per ora tralascerei la quarta via o "Via del Matto" di Gurdjieff.
Tenendo presente che non si tratta di vie rigide e che l'una non esclude l'altra, chiedetevi piuttosto come è la vostra indole e quale sentite sia il vostro approccio al percorso. Vi sentite più portati all'azione e a entrare profondamente nel mondo come un guerriero, oppure siete più portati per la contemplazione devozione per sublimare la materia come un monaco o, ancora, la vostra indole vi porta a studiare, ad inoltrarvi nelle vie sapienziali e da quelle raggiungere la Saggezza al pari di un sapiente?
Nessuna è meglio o peggio dell'altra, ma intraprendere quella "non adatta" alla vostra natura più profonda vi farà perdere tempo e, come sempre ribadisco in questo canale, il numero di minuti da qui al "balzo finale" è un numero finito... non infinito...

Vi abbraccio calorosamente e auguro come sempre che Numen sostenga chi di noi è in affanno e sia sostenuto da chi di noi è ben radicato.
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2022-05-26 17:16:55 TEMPI MATURI

I tempi sono maturi e le maglie si stringono.
Tutto quello che è accaduto in questi ultimi anni e che accadrà nel prossimo futuro è la perfetta rappresentazione di come le ultime generazioni hanno concepito il vivere quotidiano: un eterno disimpegno e una massiccia operazione di delega hanno connotato la nostra vita recente.
Sotto l'egida: "Se ti do il mio voto tu devi farmi stare bene" abbiamo trascorso decenni e ora ci troviamo con una nazione allo sfacelo, chi non riesce ancora a vederlo temo abbia enormi problemi di comprensione oppure, e questo è comprensibile, è un complice.
Ci sono voluti quarant'anni per demolire l'efficientissimo tessuto industriale di questa nazione, ma ce l'hanno fatta.
Ci sono voluti trent'anni per devastare il valore della famiglia trasformandoci in un paese decadente, ma ce l'hanno fatta.
Ci sono voluti vent'anni per ingabbiare in miriadi di leggi il nostro innato desiderio di libertà, ma ce l'hanno fatta.
Ci sono voluti meno di dieci anni per annientare un altro fiore all'occhiello di questo paese, la sanità, ma ce l'hanno fatta.
Eppure...
Eppure il Cercatore di Luce, quale noi ci definiamo, sa alla perfezione che è necessario attraversare le tenebre per ritrovare lo splendere del primo raggio mattutino e sa che non vi è notte abbastanza lunga da non cedere il passo alla Luce perciò: paziente, tenace e privo di paura incede, passo dopo passo con l'unico intento di raggiungere la meta. La Verità, in tutto il suo fulgore e la sua potenza, sta venendo a galla e non ci deve trovare impreparati.
Inutile perciò recriminare, inveire sul Destino crudele o peggio su chi ha in mano le redini del potere mondano. Se siete dei seri ricercatori sapete benissimo che siete qui, in questo preciso momento storico, in questa veste umana, perché queste erano le condizioni più adatte al vostro cammino, alla realizzazione di quella Luce che splende in ognuno di noi.
Perciò... gambe in spalla e cerchiamo piuttosto di aiutarci e di tirare fuori ogni tanto un bel sorriso.

Non siate avidi di abbracci, sorrisi e pacche sulle spalle, ora più che mai ne abbiamo bisogno.
Buon Numen a tutti, ricordate sempre di alimentarlo di luce e calore... se vi piacciono questi interventi divulgate pure.
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2022-05-24 23:27:54 LOTTA E CONQUISTA

"La vita umana personale è essenzialmente sviluppo, crescita, attuazione di latenti, superiori possibilità. È LOTTA e CONQUISTA, e quindi implica necessariamente conflitti, tensioni, superamenti, alternanze di gioia e sofferenza (oltre alla loro possibile coesistenza). Quando ciò sia ben COMPRESO e ACCETTATO, si evita l’errore fondamentale di attribuire a condizioni esterne o ad altre persone la colpa delle difficoltà, delle disarmonie e dei travagli che sono inerenti alla vita del mondo."
(R. Assagioli)

Queste parole di Assagioli sono uno dei perni su cui si fonda la vera ricerca di se stessi, quello a cui ogni Ricercatore dà il nome di Sentiero. Fino a quando ogni fibra del nostro corpo, ogni neurone del nostro cervello e ogni scintilla della mente non saranno pervase da questo concetto non potremo fare un solo passo in avanti, uno solo. Portiamo all'ennesima conseguenza il concetto espresso dal grande studioso del secolo scorso e quindi non solo: "smettere di attribuire a condizioni esterne o ad altre persone la colpa delle difficoltà", ma considerare le difficoltà stesse del momento che stiamo vivendo come reali spinte per fare quel benedetto passo, per iniziare con coraggio e volontà ad osservarci e a lasciare che sia l'Anima in noi a esprimersi e non la personalità, l'ego.
Difficile?
Difficilissimo... infatti per favorire una tale trasformazione questo mondo diventa ogni giorno più difficile, ogni giorno più complesso e ci sentiamo soverchiati, schiacciati da un peso insostenibile. Ma quel peso è insostenibile perché cerchiamo di sopportarlo con l'ego, non affidandoci invece a chi lo solleverebbe come una piuma: la nostra Anima, il nostro vero Sé.
Se questi anni ci stanno insegnando qualcosa, quel qualcosa è solamente una grande, enorme esortazione a: "Lasciar Andare...", "Rimanere nel flusso..."
Vi lascio alle parole di un grande maestro che senza mezzi termini dice:
"Ricordati che sei venuto qui perché hai capito la necessità di lottare contro te stesso e soltanto contro te stesso. Sii grato dunque a tutti coloro che te ne forniscono l'occasione." (G.I.Durdjieff)

Buon Numen a tutti, vi abbraccio di cuore
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