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Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli | EreticaMente

Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini. Così scriveva il poeta tedesco Heinrich Heine. Nel 2022, dopo lo sceicco Omar nel VII secolo con la biblioteca di Alessandria, summa della sapienza antica, in continuità ideale con i roghi nazisti nel 1933, il ministero ucraino della Cultura (???) ha ordinato la distruzione di cento milioni di copie di libri. Sono testi in lingua russa, o tradotti dal russo, lingua materna (vietata) di milioni di ucraini. Il decreto voluto da Volodymir Zelensky non risparmierà Alexsandr Puskin, Leone Tolstoj, Fedor Dostoevskij e, nel campo artistico, espellerà Vassili Kandinskij, innovatore della pittura del XX secolo.

Non sappiamo se si salveranno Gogol e Bulgakov, ucraini che scrissero in russo. Altro che cultura della cancellazione! I dirigenti ucraini si trasformano in patroni di un’attitudine che Vittorio Sgarbi chiama “depensante”. D’altra parte, c’è poco da aspettarsi da un presidente comico di professione, il cui cavallo di battaglia era una gag in cui fingeva di suonare il pianoforte con il pene

https://www.ereticamente.net/2022/07/tolstoj-e-larte-al-tempo-del-rogo-dei-libri-roberto-pecchioli.html