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Non faccio tempo a cambiare il nome a questo canale Telegram c | 🟢 Un Mondo che Cambia \ by dani biolatti 🥑

Non faccio tempo a cambiare il nome a questo canale Telegram che - appunto - il mondo cambia di nuovo. Completamente, e in modo sempre più velore. E siamo già a un mese di una Guerra imprevista che stravolge nuovamente le nostre (oramai pochissime) certezze.

Quindi, a un mese dall'invasione russa in Ucraina io cosa mi sento di aver imparato in termini di comunicazione?

Che fuori dalla Russia in termini comunicativi la Guerra ha un vincitore. Netto e inequivocabile. Se ve lo siete perso, vi suggerisco questo interessante articolo https://www.ilpost.it/2022/03/17/ucraina-comunicazione-russia-zelensky-guerra/ ;

Che anche nel mondo globalizzato a livello comunicativo - anzi, forse porprio perchè globalizzato - chi controlla le chiavi dell'informazione può fare tutto e il contrario di tutto;

Che saturare la bolla comunicativa di una persona di fake news non serve tanto a far sì che quella persona creda veramente alle balle a cui è esposto, quanto al fatto che quella persona, nel dubbio, tenda a non credere più a nulla;

Che anche nel digital la necessità può portare ad utilizzare creativamente gli strumenti a disposizione. Esempi? Provare a usare le recensioni di TripAdvisor e GoogleMaps per aggirare la censura informativa, utilizzare AirBnb per trasferire donazioni, utilizzare tecnologie di riconoscimento visivo per (sigh! ) l'identificazione dei caduti in guerra, etc etc.

Che la globalizzazione funziona finchè vanno tutti più o meno d'amore e d'accordo. O quantomeno si sopportano vicendevolmente. Poi succede quello che stiamo vedendo: in un mondo interdipendente, l'ingranaggio che decide di andare per i fatti suoi è in grando di scombussolare l'intero motore, con impatti perlopiù imprevedibili.

Che il "E ma allora come la mettiamo nel caso di ..." è un approccio totalmente INUTILE: porta solo a “non fare". Più in generale, tutte le volte che qualcuno introduce un'avversativa a me già viene l'orticaria: "MA" e "PERO'" sono il MALE, perchè spostano il focus dalla possibilità di FARE cose alla certezza di POLEMIZZARE (senza più fare alcunchè).

E, sopratttuo:

Che come singoli ci possiamo - e dobbiamo - muovere verso il Bene ei verso il Bello. Sempre. Non abbiamo alcun merito per aver avuto l'opportunità di vivere all'inizio del terzo millennio in una delle parti più ricche e sicure del mondo. Nessuno. E quindi è nostro preciso dovere non stare con le mani in mano, ma fare quel poco che ciascuno di noi può fare per migliorare la vita di tutti. Anche un sorriso può molto, ed è sempre molto più produttivo e generativo di una particella avversativa in una discussione.

In Un Mondo che Cambia, dobbiamo ricordarci che siamo sempre noi a poter cambiare il mondo.