2021-11-16 19:47:49
Succedono cose
A Londra per la prima volta un progetto "blue chip" viene rigettato per la sua impronta ecologica insostenibile. Il Tulipano di Foster+Partners, approvato lo scorso novembre viene rifiutato in appello dopo una approfondita analisi della sostenibilità ambientale e dell'impatto sul patrimonio costruito.
La proposta di Foster per lo sviluppatore Bury Street prevede una torre di 303 piani nella zona di Aldgate, dietro la Torre di Londra e il Tower Bridge, accanto al famoso Cetriolo (Gherkin, 30 St Mary Axe, sempre di Foster). La torre avrebbe avuto solamente una funzione: una piattaforma """pubblica""" da cui godere la vista più alta della città. In pratica, un ascensore di trecento metri con una "bolla" sospesa, accerchiata da mini ascensori rotanti che avrebbero permesso la visione a 360° della città. Nel 2019 viene approvato dal consiglio comunale, ma il sindaco Sadiq Khan, contrario alla costruzione di un edificio che non avrebbe portato nessun guadagno ai Londinesi, impugna la sentenza e la decisione si ferma.
Oggi si pubblica il report del Ministry of Housing, redatto da David Nicholson, che conferma lo stop alla costruzione. Nel documento si trovano dubbi sulla collocazione del grattacielo, e sulla sua necessità:
"The chosen purpose, form, materials and location have resulted in a design that would cause considerable harm to the significance of the Tower of London, and further harm to other designated heritage assets [...] It would do so for the gains that a new visitor attraction would provide to the economy, tourism and education, which are relatively modest by comparison with the City as a whole and with other nearby provisions". In pratica, il gioco non vale la candela - la narrazione di una costruzione dall'enorme potenziale turistico e culturale soccombe quando inserita nel contesto generale della città. Oltre al danno di "immagine" alla Torre di Londra, si fa riferimento anche alla demolizioni di una rampa per disabili nei pressi del Gherkin, riducendo lo spazio pubblico attorno all'edificio.
Il punto più interessante in realtà è quello legato alla sostenibilità ambientale della proposta. Continua nel report Nicholson:
"Although considerable efforts have been made to adopt all available sustainability techniques to make the construction and operation of the scheme as sustainable as possible, fulfilling the brief with a tall, reinforced concrete lift shaft, would result in a scheme with very high embodied energy and an unsustainable whole life-cycle". In effetti, l'idea di fare un ascensorone di cemento non è fantastica: i guadagni in termini culturali, anche in questo caso, non giustificano l'impatto ambientale del progetto. In più, manca nella vision degli sviluppatori una prospettiva per la parte terminale della vite dell'edificio: la sua funzione è cristallizzata in quella di piattaforma, non ha prospettive per ri-inventarsi. Infatti, si prevede l'abbandono o l'abbattimento una volta che la funzione principale viene meno.
Cosa significa questo, però? che per la prima volta la questione della sostenibilità entra in modo rilevante nella procedura di validazione di un progetto. Siginifica che si stanno gettando le basi - almeno a livello di sensibilità collettiva - per una urbanistica sostenibile e consapevole non solo delle dinamiche del mercato, ma anche di quelle ambientali (e non solo piazzando alberelli qua e là). Significa che per la prima volta un grande investitore è stato fermato, in un contesto molto più liberale di quello italiano, per preoccupazioni sullo stato del patrimonio costruito, e del suo rispetto. Significa che un Sindaco prende posizione contro un progetto che
"would be the wrong type of building for central London and that it would have a negative, long-term impact on London’s skyline."
https://www.architectsjournal.co.uk/news/tulip-rejected-over-embodied-carbon-and-heritage-concerns?utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1636632256
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