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​​Albert sollevò la bicicletta e si diresse a casa: si guardav | Divagazioni Zwitterioniche

​​Albert sollevò la bicicletta e si diresse a casa: si guardava intorno, ragionava e ragionevolmente pedalava; difficilmente poteva immaginare che quel giro in bici avrebbe segnato la storia della chimica farmaceutica o, più in generale, dell'intero Novecento. Insieme a lui su quelle ruote correva infatti il 1943: Albert Hofmann, questo il suo nome completo, s'era da poco e consapevolmente somministrato 250 microgrammi di LSD, una dose che potrebbe sembrare minima ai più e che pareva allora sicuramente contenuta anche allo stesso Hofmann, ma che è in verità ben lontana dall'essere ininfluente ed infatti determinò il primo vero trip di LSD della storia. La sua scoperta fu certamente una creatura complicata da gestire, un bambino difficile come ebbe poi lui a definirlo nel libro che ci racconta le vicende riassunte qui sopra, ma galvanizzò la comunità scientifica degli anni a venire, aprendo la strada a studi dalla sorprendente efficacia sulla cura delle dipendenze, sulla natura biochimica delle psicosi, così come ad analisi introspettive sia di carattere scientifico che letterario. Da lì a vent'anni l'LSD avrebbe cambiato il ritmo del mondo pure attraverso l'avvento di una nuova scena musicale e di movimenti politici senza precedenti. Se ne parliamo ancora oggi e ricordiamo il 19 aprile quale "giorno della bicicletta" non è solo per il suo innegabile peso storico, ma anche perché chiaramente non si è ancora esaurito il potenziale farmacologico e culturalmente trasformativo di questa sostanza, perciò è ragionevole aspettarsi che, in assenza di rinnovate strategie repressive, anche i decenni a venire saranno influenzati da questa o da altre molecole analoghe.