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​​Ancora sulle acque contaminate di Fukushima Nei container è | Divagazioni Zwitterioniche

​​Ancora sulle acque contaminate di Fukushima

Nei container è contenuto circa un milione di tonnellate di acqua contaminata, ma la contaminazione scaturisce esclusivamente dalla presenza di trizio. Non plutonio, non uranio, non qualche attinide raro che la natura guarda come il figlio strano partorito in un anno difficile: il trizio è un isotopo dell'idrogeno e decade in elio con un tempo di dimezzamento di circa 12 anni (il che vuol dire che la sua radioattività non è eterna, né particolarmente duratura, poiché dopo 26 anni si neutralizza del tutto e cessa letteralmente di esistere come tale).

Il processo di decadimento comporta l'emissione di elettroni (particelle beta) e sono quelli a preoccupare, poiché l'esposizione a questi ultimi costituisce un pericolo per la salute, oltre un certo limite. Ma il punto è proprio questo: sotto una certa soglia, il trizio esiste in natura e nessuno se ne preoccupa perché non provoca alcun problema. Diluire in maniera controllata il trizio in maniera da rimanere ampiamente sotto le soglie e lasciare che decada, risolverebbe in pochi anni il problema dello stoccaggio. Ehem, mi pare non si possa dire lo stesso di tutto il carburante versato in mare dalle petroliere che popolano indisturbate i nostri oceani.