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#Arte #TeoriaMarxista Per un'arte rivoluzionaria indipend | Xanti Yaca

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Per un'arte rivoluzionaria indipendente di Lev Trotskij e André Breton

Tra l’aprile e l’agosto del 1938 il poeta surrealista francese André Breton trascorse un soggiorno in Messico dove dimorava il rivoluzionario russo Lev Trotskij nell’ultima tappa del suo esilio prima di essere assassinato da un sicario di Stalin. Durante questo periodo i due ebbero un’intensa frequentazione fatta di lunghe discussioni sul rapporto tra arte e rivoluzione. Breton, insieme ad altri, apparteneva infatti ad un settore di artisti surrealisti che negli anni ’20 si erano avvicinati al comunismo, aderendo al Partito Comunista Francese nel 1927, per poi rompere nel 1935 in polemica con il clima di repressione nei confronti degli artisti da parte dei partiti della Terza Internazionale, clima che rifletteva nel campo culturale la degenerazione dell’Unione Sovietica in un regime totalitario sotto il controllo della burocrazia stalinista.

Frutto di questa collaborazione fu l’idea di lanciare una Federazione internazionale dell’arte rivoluzionaria indipendente (Fiari), coronata dalla stesura del Manifesto che qui pubblichiamo.

Il Manifesto venne redatto a quattro mani a partire da testi prima redatti indipendentemente da Breton e Trotskij, il quale assemblò le diverse parti apportando modifiche sulla base delle conversazioni avute con Breton. Il testo che segue rappresenta il risultato definitivo di questo lavoro. Nel passaggio dalle bozze alla versione definitiva, Trotskij corresse alcuni passaggi scritti da Breton enfatizzando l’importanza della piena libertà dell’artista.

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