"La sera tardi, attendendo l'apertura del congresso dei soviet,
Lenin ed io ci riposavamo in una stanza accanto alla sala delle riunioni, dove c'erano solo sedie. Qualcuno ci stese sul pavimento delle coperte: qualcuno - credo la sorella di
Lenin - ci trovò dei cuscini. Eravamo coricati l'uno accanto all'altro. Il corpo e lo spirito si rilassavano come una molla troppo tesa; era un riposo meritato. Ma non potevamo dormire. Parlavamo a bassa voce.
Lenin si era alla fine tranquillizzato del rinvio dell'insurrezione. Le sue preoccupazioni erano venute meno. Nella sua voce si avvertivano accenti di particolare cordialità. Mi faceva domande sui distaccamenti di guardie rosse, di marinai e di soldati che erano di guardia dappertutto.
<
> ripeteva con profonda emozione: <>" - La mia vita, Trockij