2022-06-30 20:43:05
Corte Suprema: un’altra notizia sulla Corte Suprema quest’oggi, con implicazioni che possono avere un impatto decisivo sullo stato di salute della democrazia statunitense.
Già nell’ottobre del 2020, quattro giudici conservatori avevano fatto intendere di voler appoggiare una teoria legale secondo cui le corti giudiziarie statali non abbiano alcuna giurisdizione sulle legislature statali che sarebbero così indipendenti nel decidere le leggi elettorali e nel tracciare la ridisegnazione dei distretti elettorali.
Nel 2020 la Corte non ha smentito o confermato l’esistenza della cosiddetta “dottrina della legislatura statale indipendente” e la questione non ha fatto altro che tornare in auge in questi due anni.
A marzo, ad esempio, il Partito Repubblicano della North Carolina ha iniziato una causa legale contro la Corte Suprema statale che aveva dichiarato incostituzionale la mappa distrettuale dello Stato perché troppo influenzata dal gerrymandering.
“Il caso in questione presenta una domanda eccezionalmente importante di diritto costituzionale, precisamente l’estensione con la quale l’autorità delle corti statali possono rigettare le leggi delle legislature statali nella conduzione delle elezioni federali” hanno scritto i giudici Alito, Thomas e Gorsuch. Kavanaugh si è aggiunto a loro, definendo importante definire l’argomento in quanto continuerà a riemergere fino a che la Corte non lo risolverà ma che è necessario affrontare la questione in modo ordinato, fuori da un periodo elettorale.
Settimana prossima i giudici cominceranno ad ascoltare il caso.
Secondo Richard L. Hasen, professore di diritto presso la University of California, questa teoria rischia di rivedere completamente la separazione dei poteri nella protezione del diritto di voto, rischia anche di dare alla Corte Suprema potenzialmente la scusa per interferire nelle elezioni presidenziali ogni volta che una corte statale o un’agenzia interviene per dare maggiori protezioni a quelle fornite dalla Costituzione degli Stati Uniti.
La Corte Suprema stessa negli anni scorsi ha tenuto un atteggiamento contrario alla teoria in questione. Nel 2019, la Corte stabilì che avrebbe continuato a valutare i casi che avrebbero anche riguardato la ridisegnazione dei collegi congressuali.
Nel 2015 in una sentenza riguardante l’Arizona, la Corte aveva stabilito che le legislature statali non potessero legiferare in modo contrario alla costituzione statale.
Ma da allora le cose sono cambiate e Amy Coney Barrett rischia di essere il voto decisivo per un cambiamento dell’orientamento della corte.
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