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Titolo: Il padre Autore: Santiago Díaz Traduttore: Silvia Ro | #VentagliDiParole

Titolo: Il padre
Autore: Santiago Díaz
Traduttore: Silvia Rogai
Editore: Giunti
Genere: thriller
Data: 16.02.2022

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#recensione


Un caso "semplice":

“Il giorno seguente i notiziari avrebbero annunciato che Andrea Montero era stata la trentasettesima donna assassinata dal proprio partner dall’inizio dell’anno.”

Il sospettato è il marito, Gustavo Fonseca. Un anno dopo, nell'ufficio dell'ispettrice della squadra omicidi, Indira Ramos, si presenta un uomo. È il padre di Gustavo Fonseca che confessa un triplice rapimento, per liberare il figlio in cella per l'omicidio della moglie: inizia così un conto alla rovescia, una corsa contro il tempo per liberare i tre ostaggi e per fare chiarezza sull'omicidio della nuora di Ramón Fonseca. Si tratta di una giudice, un avvocato e una studentessa scomparsi tra sabato e domenica notte in circostanze simili.

“Ho rapito quelle persone e le ho nascoste in tre luoghi diversi. Ho predisposto ogni cosa in modo che ne muoia una alla settimana, a partire da adesso» risponde freddamente Ramón Fonseca. «Se entro lunedì prossimo alle tre del pomeriggio non avrete arrestato i veri assassini di mia nuora e non sarà stata predisposta la scarcerazione di mio figlio, vi indicherò dove trovare il cadavere di uno degli ostaggi, e la stessa cosa avverrà ogni sette giorni. Se tra tre settimane Gonzalo sarà ancora in prigione, nessuno di loro resterà vivo.”

Niente però è come sembra. Il caso non è di semplice soluzione, così come si potrebbe erroneamente pensare. A fare da scenografia a questo thriller ben architettato, dai continui colpi di scena inaspettati, è un'affascinante e cupa Madrid.
L’omicidio di una donna è solo l'espediente per dare il via a un intreccio infinito di rapporti, conoscenze, complicità, intrighi, illegalità, mafia, violenza, regolamenti di conti. Un intreccio infinito, come la struttura labirintica che è nascosta nel sottosuolo di Madrid.

“Quando raggiungono il tunnel da cui sono stati chiamati, vedono un timer attaccato a una bombola di monossido di carbonio simile a quella che hanno trovato vicino alla cella della giudice Almudena García. Un tubo la collega a un’asse di legno.
«Dobbiamo togliere questo pannello!»
Non appena un paio di poliziotti tolgono la tavola, si trovano di fronte una vecchia porta di ferro chiusa con una sorta di ruota.
«Dove cazzo si arriva da questa porta?»
«Sembra l’entrata di una specie di bunker» risponde l’ispettrice Ramos esaminandola.
«E da quando ci sono dei bunker qui sotto?»
«Dalla Guerra Civile» risponde la vice ispettrice Ortega. «Ho visto da poco un documentario in televisione in cui dicevano che i sottosuoli di Madrid ne sono pieni. Li hanno costruiti i repubblicani per proteggersi dai bombardamenti.»
«Apriamola» dice Indira cercando di contenere il proprio nervosismo.”

Un libro pieno di colpi di scena, ben scritto, che però mi ha convinta a metà.

Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4885823141