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Titolo: Voli vespertini. E altri saggi su ciò che la natura ci | #VentagliDiParole

Titolo: Voli vespertini. E altri saggi su ciò che la natura ci insegna
Autore: Helen MacDonald
Traduttore: Anna Rusconi
Editore: Einaudi Editore
Genere: saggio
Data: 28.06.2022

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#recensione

Ritornare a leggere Helen Macdonald, dopo Io e Mabel, è comunque un'esperienza ricca di emozioni.

Con lo stile che le è tipico, in questa nuova raccolta di saggi, invita il lettore a recuperare la dimensione naturale con il mondo che ci circorda: "Lavorare come storica della scienza mi ha fatto capire che, a livello inconscio e in maniera inevitabile, guardiamo al mondo naturale come a uno specchio che ci rimanda la nostra immagine, la nostra visione della vita, i nostri bisogni, pensieri, speranze."

L'uomo è sola una delle componenti di un sistema complesso, quale è il mondo naturale. Capire e valorizzare le differenze, per arrivare ad amarle, è l'unica via possibile per imparare a vedere il mondo e a guardare ad esso in un modo non ego-centrato: "trovare vie per riconoscere e amare le differenze. Per vedere attraverso occhi che non sono i nostri. Per capire che il nostro modo di guardare il mondo non è l’unico. Per pensare a che cosa potrebbe significare amare chi non è come noi. E per gioire della complessità delle cose."

Non siamo noi il fulcro del Mondo: "La scienza fa qualcosa che sarebbe bello facesse piú spesso anche la letteratura: dimostrarci che viviamo in un mondo eccezionalmente complesso di cui non siamo il fulcro. Il mondo non appartiene, e non è mai appartenuto, soltanto a noi."

Helen Macdonald, attraverso le sue osservazioni e le sue storie, ci invita a fare nostro uno sguardo altro, che guardi non solo al benessere egoistico del singolo individuo o della singola specie, ma che faccia del benessere di tutti gli esseri viventi il proprio scopo nella vita: "Resistere e cambiare lo status quo sono azioni collettive, non individuali. Ciò di cui abbiamo bisogno è un intervento culturale massiccio e concertato, questo dovremmo sbrigarci a preparare."

I cambiamenti climatici sono il segno della nostra caduta a picco. Ciò che ancora sfugge ai più è il fatto che non sarà la Terra a scomparire, ma noi: «Qualsiasi cosa le facciamo, lei sopravviverà. A essere in pericolo è l’ambiente che ci ha reso possibile come specie. In pratica stiamo segando il ramo su cui siamo seduti, e se non ci sbrighiamo a capirlo la vita andrà avanti, certo, ma sarà una vita ben diversa». È anche convinta che non si tratterà di una scomparsa graduale. «Sarà improvvisa, e spaventosa», dice.


Infine, Helen Macdonald ci invita a sentirci membri di una comunità, così come sanno fare i rondoni: "Non tutti abbiamo la necessità di spingerci tanto in alto, cosí come molti rondoni disertano i voli vespertini perché indaffarati con la cova e la prole; ma, in quanto membri di una comunità, perché la vita possa prosperare e per il bene collettivo alcuni di noi sono tenuti a guardare in faccia cose che la dimensione quotidiana facilmente oscura. Cose che ci servono per stabilire una rotta anziché un’altra. Cose su cui dobbiamo riflettere per sapere quale sarà il prossimo passo da compiere. I rondoni sono la mia fiaba che parla di comunità, quella che ci insegna a prendere la decisione corretta di fronte all’imminente brutto tempo e alle nuvole ammassate come nere macerie sulla linea dell’orizzonte."

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