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Titolo: Nessuno torna indietro Autore: Alba De Céspedes Edit | #VentagliDiParole

Titolo: Nessuno torna indietro
Autore: Alba De Céspedes
Editore: Mondadori
Genere: narrativa
Data: 17.05.2022

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#recensione

Questo è il secondo libro di Alba de Céspedes che leggo, ripubblicato da Mondadori in tutti i formati, audiolibri compresi.

Otto ragazze, di varia estrazione sociale, che affermano la loro indipendenza nell'Italia dell'epoca fascista, prima della Seconda Guerra Mondiale: il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1938 e incontrò subito il favore dei lettori, tanto che nel giro di un anno ci saranno undici ristampe.

Tutte e otto le ragazze sono accomunate dall'uscire dai canoni imposti da una società maschilista: Vinca, Valentina, Augusta, Silvia, Xenia, Anna, Milly, Emanuela si ritrovano a vivere, per motivi completamente diversi una dall'altra, al collegio Grimaldi di Roma.

Le due giovani donne che più hanno catturato la mia attenzione sono Xenia ed Emanuela: Xenia è la prima a lasciare il collegio, mentre Emanuela è quella che fa di tutto per tenere al segreto una parte del suo passato. Alba de Céspedes non induce il lettore a giudicare le storie delle otto ragazze, ma lo invita a comprendere le motivazioni delle loro scelte.

Ognuna delle giovani donne, ciascuna nel modo che più le è proprio, prova ad affermare se stessa, in quanto essere umano, non perché in relazione con una famiglia o con un fidanzato e/o marito.

Emanuela, una delle protagoniste, con disperazione desidera poter tornare indietro negli anni per modificare quel passato che la imbriglia: “Lei avrebbe potuto tornare indietro negli anni, leggera, leggera, in volo, fino al giorno in cui aveva incontrato Stefano sul Lungarno. Tutto era dipeso da pochi attimi: bastava che ella non avesse proseguito oltre il Ponte Vecchio, invogliata dalla stagione. “Se morisse, sarebbe come se quel giorno avessi imboccato il Ponte Vecchio, prendendo la via di casa.” Una ragazza s’avvia sul ponte, un uomo cammina per Lungarno. Questione di pochi passi, di attimi. E non s’incontreranno mai.”

La vita però non funziona così, non si può tornare indietro per correggere gli errori o per dare un'altra svolta alla propria esistenza. Siamo immersi nel flusso della vita: se un'occasione è persa, se ne ripresenteranno altre, in base a ciò che la Vita stessa chiederà da noi in quel preciso momento. Basta mettersi in ascolto e assecondare il fiume della Vita.

“Papà s’illudeva che la vita potesse ricominciare, intatta, a prezzo di un segreto, di una bugia; la vita va avanti, il passato s’accumula alle nostre spalle, gli atti, i gesti compiuti, formano un muro, fanno argine. Benché umiliata, svergognata, scacciata, era di questo che Emanuela spauriva. Di non poter mai fermarsi, mai tornare indietro, sia pure per rifare le stesse cose, come avrebbe fatto lei che non era né delusa né pentita perché non aveva mai sperato nulla: non aveva mai avuto la forza di sperarlo. Di non poter arrestare il fiume che trascina le ore, i mesi, gli anni; e, con essi, ci trascina alla foce.”

La scrittura di Alba de Céspedes mi piace moltissimo e sono contenta che Mondadori la stia ripubblicando: è giusto che sia conosciuta e apprezzata e che non cada nel dimenticatoio.

Su Goodreads
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