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Titolo: Ho sognato di vivere! Poesie giovanili Autore: Carmel | #VentagliDiParole

Titolo: Ho sognato di vivere! Poesie giovanili
Autore: Carmelo Bene
Editore: Bompiani
Genere: poesie
Data: 03.03.2021

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#recensione

Le poesie giovanili di Carmelo Bene, contenute in questa raccolta, sono ambientate nel mio Salento.
Scrive Stefano De Mattia, il nipote di Carmelo Bene, nella prefazione:
“Le poesie giovanili di Carmelo Bene rappresentano la forma più embrionale e pura del genio che in seguito si rivelerà. I manoscritti originali, rimasti inediti fino ad ora, costituiscono la parte più consistente di quest’opera e vennero donati da mio zio Carmelo a mia nonna Amelia poco dopo la loro creazione affinché li serbasse nel cuore, e li custodisse.”

Questi testi sono stati a lungo custoditi, prima di essere pubblicati:
“I manoscritti quindi, dopo essere passati di mano in mano tra gli affetti più prossimi al Maestro, sono stati da me custoditi per oltre dieci anni, e mi sono ritrovato così amorevolmente coinvolto in una sorta di missione della quale ho colto fortemente il senso e l’importanza.”

Ne ho selezionate tre, per invitare alla lettura.

“A te, malinconia,
piuma sospinta da ricordi dolci
nega quiete
la memoria beffarda.
Una mano febbrile,
in cerca d’abbandoni,
sfiora la carta
per consumar carezze
e pensieri scontati
invitano parole
a tingersi di nero!”

“E il mattino mi spegne.
Apparecchia di bianco questa mia
tavola al sole – dove la follia
quotidiana mangerà il suo nudo.

Ma la vita è dannarsi al coraggio
e sapere ogni giorno questo schianto,
se lo schianto è cadere
da un bacio.

Perché un bacio è una croce malferma
sul fatuo – e le braccia,
ahi, le braccia infiorate.”

“Son salito lassù. Dove il selciato
corre il suo squilibrio di pietra,
s’addolcia asfalto, rompe
nelle pozze che sibilano, nei cesti
di soffitta pesanti di borea.
Nelle pesche sull’asse i pensieri
dai denti di tarlo. Nel tempo
che divora il davanzale,
ai fanali pazzi di vento,
ai fili che corrono di sotto
verso l’isola che non c’è mai stata.

Nei cappelli rossi fasciati di cotone,
dorme il carnevale tutti
i suoi colori. L’orologio
fermo sull’ora in cui non sei venuta.

Dalla volta ricurva che s’inarca,
cupa, dove s’acceca il firmamento,
ai vetri sporchi, telaio di luce,
alle quattro.”

Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4666140644