Get Mystery Box with random crypto!

L’arte dell’inganno nello stile febbricitante di Gresham Luca | #VentagliDiParole

L’arte dell’inganno nello stile febbricitante di Gresham
Luca Briasco
Alias Domenica ~ Il manifesto
11.07.2021

#DiVisteERiviste

Libri. Datato 1946, Nightmare Alley – tradotto per la prima volta da Sellerio – è, allo stesso tempo, un capitolo del noir e del modernismo americano: personaggio principale un illusionista

Pubblicato negli Stati Uniti nel 1946, nel cuore della grande stagione del noir, Nightmare Alley venne identificato con il genere, ma è in realtà un oggetto narrativo complesso e straniante per trama e atmosfere, stile e tecniche narrative: insieme al suo autore, William Lindsay Gresham, è diventato nel corso dei decenni un oggetto di culto e al suo rilancio non è probabilmente estranea la sensibilità new weird diffusasi trasversalmente tra cinema, letteratura, arti figurative e musica. Tradotto ora in modo eccellente da Tommaso Pincio per Sellerio (pp. 473 e 16, 00), il romanzo è scandito da capitoli ispirati ciascuno a una carta dei tarocchi. Ne è protagonista Stanton Carlisle, giovane ambizioso con un passato famigliare doloroso e irrisolto.
Mangiabestie si diventa
Stan si guadagna da vivere come illusionista in un Luna Park ambulante che viaggia attraverso la provincia americana esibendo i propri fenomeni da baraccone; deciso a fare carriera fino a trasformarsi nel Grande Stanton, non esita a diventare l’amante dell’anziana Zeena, moglie di un vecchio mago ormai alcolizzato, per carpirle i segreti del mestiere. Ma una volta che si sarà legato a Molly, la ragazza che lavora nel suo stesso Luna Park, Stan si staccherà dalla compagnia di giro e comincerà a lavorare per conto proprio, raffinando sempre più l’arte dell’imbroglio e creando una vera e propria Chiesa ispirata ai principi dello spiritualismo: fino a quando l’incontro con Lilith, una psicologa astuta, dominatrice e priva di scrupoli, lo avvierà verso un abisso professionale e umano dal quale gli riuscirà impossibile riemergere.
Nell’elaborare una materia probabilmente autobiografica – Gresham, prima di sposare il marxismo e andare a combattere in Spagna nelle Brigate internazionali, si era guadagnato da vivere, tra l’altro, come illusionista – Nightmare Alley opta per una declinazione fortemente noir: come gli antieroi di Cain, il protagonista – che pure non ha esitato a sfruttare con cinismo la propria avvenenza per carpire a Zeena le sue competenze e per fare di Molly la complice perfetta delle sue truffe – finisce in rovina per colpa dell’unica donna della quale si sia innamorato. Il clima allucinato all’interno del quale si dipana la storia ha molti punti in comune con i romanzi di Cornell Woolrich/William Irish, e in particolare con la famosa «serie nera» inaugurata da Sipario nero e ampiamente saccheggiata anche dal cinema, o con quelli di David Goodis.
Le sfumature grottesche e le esplosioni di violenza verbale, ma non solo, fanno pensare ai romanzi più felici di Jim Thompson. E come i classici del noir, Cain per primo, anche Gresham sembra avere come riferimento lo scenario della Grande Depressione: ne fa da perfetto correlativo la deriva morale e la progressiva disumanizzazione del protagonista, il cui destino è adombrato fin dalla prima scena del romanzo, quando Stan guarda con un misto di curiosità e orrore il mangiabestie, fenomeno da baraccone condannato a vivere in mezzo ai serpenti e a uccidere galline e polli staccando loro la testa e bevendone il sangue.