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E poi, certo, sperabilmente, a creare il germe per forme di go | Gianpaolo Usai

E poi, certo, sperabilmente, a creare il germe per forme di governo differenti, con agende differenti.
Visto il tasso di abbandono della logica democratica in corso è chiaro che a moltissimi italiani non pone nessun problema avere rappresentanze parlamentari senza opposizione.
Alcuni pensano semplicemente che chi non è prono allo status quo non debba avere voce (e lo hanno mostrato ampiamente negli ultimi anni).
Altri – tra cui molti compagni di strada - pensano di potersi ritirare dalla sporcizia della politica ricreando forme di vita locale alternativa.
Questa seconda opzione ha il mio totale rispetto, perché ricreare forme di vita comunitaria alternative è la più fondamentale ed autentica forma della politica; tuttavia chi alimenta questo scenario dimentica la facilità con cui il potere centrale, con un paio di leggi ben assestate, possa sciogliere e demolire qualunque cosa sia stata costruita con tanta fatica sui territori (dalle scuole parentali alle comunità di scambio agricolo, ecc.).
Senza rappresentanza istituzionale l’unica strada in cui il dissenso finisce per essere incanalato è la stessa percorsa negli "anni di piombo", e per chi non lo avesse ancora capito è una strada catastroficamente perdente.
Dunque, mi permetto in conclusione di fare un appello a chiunque semplicemente ritenga giusto che in un parlamento siano presenti voci dissenzienti, voci che chiedono più democrazia, conformemente al dettato costituzionale.
Chiunque abbia a cuore le sorti democratiche del paese cerchi di dare un contributo a questa fase cruciale della raccolta firme, fase preliminare, resa artificialmente complicatissima, e che semplicemente consente di partecipare alle elezioni.
(E chi invece pensa sia giusto bloccare preventivamente la possibilità di partecipare alle elezioni, forse dovrebbe farsi domande sul proprio modo di intendere la democrazia.)