2021-02-09 19:53:32
Claudia Parrini“Più passavano i giorni e più quei tre si convincevano che fosse una bella idea. Costava poco è vero ma era troppo sperimentale anche per un teatro come il nostro.
Non potendo impedirlo mi sono impegnata affinché non fosse solamente un’inutile follia. Mi sono alzata prestissimo per essere la prima ad arrivare in teatro ma Leonardo era già lì perché non chiudeva occhio per l'eccitazione del film. Quando sono arrivati tutti li ho messi a tavolino e ho dettato le regole:
1) sarebbe durato solamente 30 minuti e non 70 come prevedeva il progetto;
2) sarebbe durato dal martedì alla domenica e il lunedì avremmo fatto una prova solo per pochi spettatori invitati da noi e scelti tra persone conosciute e fidate;
3) non ci sarebbe stato, tra i titoli del film, alcun ringraziamento ironico alla polizia del Laos;
4) il titolo sarebbe stato Trenta minuti di schermi neri, con un gioco di parole basato sul loro cognome;
5) visto l’economicità del progetto, e la follia dello stesso, avremmo venduto i biglietti a prezzi bassi, così da poterci anche giustificare per eventuali polemiche;
6) mi sarei occupata io della locandina e della pubblicità.
Avevo il terrore che sarebbe iniziata una lunga discussione. Invece sono rimasti in silenzio e poi hanno sorriso. Pier mi ha fatto notare che il punto 6) era anche nel loro progetto scritto in aereo. Avrei voluto ucciderlo”.
86 views16:53