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Trenta minuti di schermi neri

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Indirizzo del canale: @trentaminutidischermineri
Categorie: Letteratura
Lingua: Italiano
Abbonati: 49
Descrizione dal canale

Un racconto pubblicato a puntate su Telegram dall'1 al 14 febbraio 2021. Un documentario di fantasia dai toni comici.

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Gli ultimi messaggi 2

2021-02-11 20:03:15 Leonardo Neri

“Immaginando lo spettacolo non avevo previsto che lo schermo nero potesse vivere di sfumature così divertenti. C’erano infatti dei momenti di grande allegria, tanto per il pubblico, quanto per noi che osservavamo il pubblico. Nella mia testa le persone dovevano fissare quell’enorme schermo buio e comporre pensieri e riflessioni. Invece è accaduto che un’esperienza tanto strana e condivisa con altri individui abbia portato ad un aggregarsi dei singoli e ad uno scambio di pensieri e di dialoghi. Anche il giovedì è successa la stessa cosa. Abbiamo scoperto che la convivenza forzata di persone di fronte ad uno schermo nero può condurre tanto ad una armoniosa organizzazione degli individui, quanto ad un aspro scontro di corpi. Non ricordo di aver assistito alla nascita del litigio tra quelle persone, ma ricordo benissimo che in pochissimi istanti le parole avevano lasciato spazio ai pugni. La cosa che più mi è rimasta impressa nella memoria sono i colpi dati a chi già si trovava a terra inerme e sconfitto”.
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2021-02-11 20:02:44 Costanzo Neri

“Noi non ci sedevamo con il pubblico, ma dalla sala del proiettore assistevamo curiosi alla nostra strana messa in scena delle persone annoiate. Ho anche tenuto un registro delle situazioni più interessanti alle quali ho assistito. All’inizio le prime reazioni erano di allarme, le persone non capivano il perché di quel lungo silenzio nero sullo schermo e in molti hanno creduto che ci fosse qualche problema tecnico o organizzativo. Quando poi nessuno del personale del teatro interveniva, gli spettatori si rendevano conto che il titolo del film era anche l’unica cosa da vedere nel film. La reazione era una sana risata che mette tutta la sala a proprio agio. Nessuno si è mai alzato per andare via. Qualcuno, contrariamente a come abbiamo chiesto di fare, ha acceso il telefono per raccontare con un messaggio quello che gli stava succedendo o per distrarsi, di fatto non cogliendo l’essenza della messa in scena. Altri però hanno capito l'importanza dello starsene seduti a fare nulla. In modo particolare i piccoli gruppi di amici o fidanzati che durante lo schermo nero si sussurravano frasi nel loro linguaggio in codice. Tra le reazioni più memorabili ricordo un signore che si è messo a raccontare barzellette e il proprietario del bar che ha promesso a tutti una bevuta a fine spettacolo”.
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2021-02-10 20:44:09 Antonio Torre

“I Neri sono venuti direttamente a casa mia a portarmi il volantino della programmazione. Sono anni che non perdo nessuna delle loro rassegne e dei loro spettacoli. Non sono un grande esperto però abito vicino al teatro e mi diverte farmi coinvolgere in queste iniziative.
Il titolo dello spettacolo era un'anticipazione di quello che poi è successo realmente durante la proiezione, ma ho comunque faticato a credere a quello che mi stava capitando. La sala era buia e qualcuno ha pensato ci fosse un guasto o fosse uno scherzo. Qualcun altro ha acceso la torcia nel cellulare e ha illuminato parte della sala. Tra le persone ho riconosciuto il gestore del bar di piazza delle Arcate, è bastato uno sguardo per metterci in bocca una risata. Abbiamo parlato per tutta la durata del film e alla fine lui ha offerto da bere nel suo bar a me e ad altri spettatori presenti. Quello schermo nero è stato una bella esperienza”.
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2021-02-10 20:43:17 Giovanni Duplessis

“Mi è arrivata una chiamata da un numero telefonico che non conoscevo ed era Leonardo. Dopo alcune spiegazioni vaghe sulla malavita del Laos e i cinema abbandonati mi ha invitato ad una prima serata di prova di una proiezione. Ho risposto che sarei andato solo a condizione che non fosse una proiezione di un film horror o una proiezione delle loro foto di viaggio. Mi conosco, nel primo caso non avrei dormito per giorni e nel secondo mi sarei addormentato in teatro.
Eravamo circa quindici persone. Sono andato da solo ma conoscevo molti dei presenti. Ci hanno fatto sedere, si sono spente le luci ed è iniziato il non-film. Nei primi minuti c'era la musica e c'erano le scritte iniziali con i nomi dei fratelli Neri ed altri collaboratori. Dopo questo passaggio lo schermo è diventato buio, il proiettore non era spento, ma non si vedeva nulla. All’inizio nessuno ha detto nulla, personalmente pensavo fosse una scelta di regia per creare uno stacco, per introdurre lo spettatore nel film. Quando poi ci siamo resi conto di cosa stesse succedendo si è sciolto il ghiaccio in sala e ci siamo messi a parlare prima tra spettatori e poi con i fratelli Neri. Ci hanno raccontato del loro strano viaggio o ritiro artistico, non ricordo come lo chiamassero”.
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2021-02-09 19:54:09 La locandina dell'evento

“Piccolo Teatro Indipendente – Piazza delle Arcate
Trenta minuti di schermi neri
Proiezione cinema dell’opera sperimentale dei fratelli Neri
Mar. – Merc. – Giov. – Ven. – Sab. – Dom.
Spettacolo unico ore 21
Prezzo 3 €”
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2021-02-09 19:53:32 Claudia Parrini

“Più passavano i giorni e più quei tre si convincevano che fosse una bella idea. Costava poco è vero ma era troppo sperimentale anche per un teatro come il nostro.
Non potendo impedirlo mi sono impegnata affinché non fosse solamente un’inutile follia. Mi sono alzata prestissimo per essere la prima ad arrivare in teatro ma Leonardo era già lì perché non chiudeva occhio per l'eccitazione del film. Quando sono arrivati tutti li ho messi a tavolino e ho dettato le regole:
1) sarebbe durato solamente 30 minuti e non 70 come prevedeva il progetto;
2) sarebbe durato dal martedì alla domenica e il lunedì avremmo fatto una prova solo per pochi spettatori invitati da noi e scelti tra persone conosciute e fidate;
3) non ci sarebbe stato, tra i titoli del film, alcun ringraziamento ironico alla polizia del Laos;
4) il titolo sarebbe stato Trenta minuti di schermi neri, con un gioco di parole basato sul loro cognome;
5) visto l’economicità del progetto, e la follia dello stesso, avremmo venduto i biglietti a prezzi bassi, così da poterci anche giustificare per eventuali polemiche;
6) mi sarei occupata io della locandina e della pubblicità.
Avevo il terrore che sarebbe iniziata una lunga discussione. Invece sono rimasti in silenzio e poi hanno sorriso. Pier mi ha fatto notare che il punto 6) era anche nel loro progetto scritto in aereo. Avrei voluto ucciderlo”.
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2021-02-08 20:02:40 Costanzo Neri

“In passato ero più bravo a godermi la noia. A volte sento di non essere veramente mai concentrato su nulla. Esistono ancora i momenti noiosi, ma sento di essere molto distratto anche in quei casi. Basta una telefonata, un messaggio, una foto nuova, una notifica e il momento di noia si perde. Ho voluto riscoprire questo durante il ritiro artistico-spirituale. Un viaggio privo di impegni e pieno di momenti vuoti da riempire con esperienze inaspettate. Credo che sia da questi momenti che nascono le avventure strabilianti, da questa noia nasce la sana riflessione e la sana distrazione. Con il film dello schermo nero volevo far provare questa emozione allo spettatore. Proiettarlo in un ambiente vuoto ed assurdo che lo costringesse a farsi delle domande, ad interagire con gli altri, rimanendo annoiato e concentrato su ciò che non-succedeva. Mi aspettavo di vedere persone ridere di fronte alla strana situazione, innamorati baciarsi, amici parlare e in generale mi aspettavo di vedere interazioni. Devo ammettere che le mie aspettative sono state in grande parte soddisfatte, anche se non avrei mai potuto immaginare quello che poi è successo in una delle serate di proiezione, né sono felice che sia successo”.
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2021-02-08 20:01:54 Leonardo Neri

“Erano già tre o quattro giorni che vivevamo la vacanza improvvisata con il nuovo spirito del viaggiatore. Eravamo come cani senza collare. Correvamo da una parte all’altra della città, seguendo solo la curiosità e la voglia di sentirsi persi. La mattina mi sono affacciato nel cortile del luogo dove dormivamo e ho visto Pier con tre biciclette ed una cartina. Era entrato perfettamente nello spirito. Ci siamo diretti fuori città inconsapevoli di quello che avremmo trovato e abbiamo percorso una piacevolissima strada senza traffico che tagliava una verdissima vegetazione. Ad un certo punto del percorso, andando in un'aria di vetro, ci siamo trovati di fronte ad una scena irreale. In mezzo alla vegetazione c’erano delle moderne rovine di un cinema all’aperto in stato di completo abbandono. C’erano una piccola edicola che faceva da biglietteria, gli agganci dei posti a sedere ma senza i sedili e il telaio dello schermo senza il telo bianco da proiezione. Tutta la scena era stata conquistata dalla natura. Dal terreno uscivano delle radici che si aggrappavano agli oggetti come a volerli trascinare sottoterra e i rami degli alberi coprivano la luce proveniente dall’alto. Ci siamo seduti per terra e attraverso quello schermo bucato ci siamo goduti lo spettacolo del mondo reale che gli passava dietro”.
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2021-02-07 20:08:15 Tratto dagli appunti del progetto scritti a mano nel viaggio di ritorno in aereo

“Titolo: da definire. Sala: allestimento con schermo da cinema. Durata: 70 minuti. Film: titoli di testa, indicazione dei nomi, titolo da definire, poi lasciamo lo schermo buio per 70 minuti e alla fine titoli di coda con i nomi e ringraziamento al corpo di Polizia del Laos.
Il pubblico avrà il telefono spento come da noi consigliato ad inizio film e dovrà stare un’ora ad annoiarsi in mezzo alle altre persone.
Il pubblico sarà lo spettacolo. Le reazioni.
Filmare gli spettatori? Da definire.
Costo: basso, abbiamo già le attrezzature.
Bozza della locandina e pubblicità: parlare con Claudia”.
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2021-02-07 20:07:00 Claudia Parrini

“Al loro ritorno dalla Thailandia li ho costretti a lavarsi e riposarsi e dopo abbiamo fatto una rapida riunione sui frutti del loro viaggio. Le foto e i video contenuti nelle schede di memoria salvate dal furto erano poche ed inutilizzabili per qualsiasi progetto concreto. L’attrezzatura rubata aveva un grande valore tanto in termini di prezzo quanto in termini di fatica nel doverla ricomprare tutta con attenzione ai modelli specifici. Nonostante tutto questo Leonardo, Costanzo e Pier si sono seduti al tavolo soddisfattissimi del loro viaggio. Stavano in silenzio e avevano di fronte a loro una pila di fogli stropicciati che avevano scritto a mano mentre erano nel viaggio di ritorno in aereo. Sembravano tre bambini in punizione. Alla mia richiesta di spiegazioni mi hanno detto che avevano intenzione di allestire il teatro con lo schermo da cinema e di proiettare, a luci spente, un film composto solamente dal titolo, per poi vedere la reazione delle persone, una volta lasciate di fronte al nulla, in compagnia solo della loro noia. Ricordo che non dissi una parola e andai fuori a fumare. Finita la sigaretta non rientrai nemmeno in teatro e andai a casa, senza leggere nemmeno un rigo dei loro folli appunti presi a mano”.
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