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Canale dell’omonimo sito web dedicato alla comunicazione e al mondo digitale. Notizie originali, ma anche umorismo e le migliori offerte selezionate dalla redazione.

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2021-04-17 18:28:21 The feed "http://thesocial.zone/feed/" doesn't seem to work. Check it, and remove it if necessary
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2020-11-02 15:50:33 http://thesocial.zone/feed/ Facebook censura l’arte: se questo è un algoritmo Un vecchio motto tra le startup della silicon Valley era “Don’t be evil” ma a quanto pare non tutte le ciambelle vengono con il buco. L’ennesima dimostrazione di questo è quanto…
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2020-11-02 15:50:32 http://thesocial.zone/feed/
Facebook censura l’arte: se questo è un algoritmo

Un vecchio motto tra le startup della silicon Valley era “Don’t be evil” ma a quanto pare non tutte le ciambelle vengono con il buco.

L’ennesima dimostrazione di questo è quanto continua ad accadere con l’algoritmo di censura di Facebook.
L’obiettivo del sistema è di bloccare automaticamente i contenuti ritenuti offensivi, violenti o sessualmente espliciti. A quest’ultima categoria che si possono associare le cantonate più plateali.

Le opere di incommensurabili artisti del calibro di Raffaello e Leonardo hanno subito la scure della censura preventiva.
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Madonna d’Alba, Raffaello Sanzio, 1510 circa, Dipinto a olio su tavola trasportata su tela, National Gallery of Art, Washington D.C.
Questa censura è solo in parte paragonabile a quanto avveniva quando papa Pio IV chiese a Daniele da Volterra di coprire le nudità michelangiolesche del Giudizio Universale. Suo malgrado, l’allievo prediletto del Buonarroti passò alla storia con il soprannome di Braghettone.

Sotto la falce della censura di Facebook sono caduti gli affreschi di Pompei e la Venere preistorica di Willendorf, le Donne alla toilette di Picasso e la Sirenetta di Copenaghen.
Perché mai? Come abbiamo imparato in questi anni, a decidere il destino di un’immagine sui social non è un essere umano, ma un algoritmo di intelligenza artificiale addestrato attraverso l’esposizione a milioni di esempi. Chi si occupa di educare le reti neurali? Con quali criteri e competenze? Dov’è il confine tra il bello, il vero e l’osceno? Al momento, è difficile pensare a un algoritmo esperto in storia delle immagini, capace di distinguere la pornografia da un’opera d’arte o da una tavola anatomica. Capita così che l’Angelo incarnato di Leonardo da Vinci, subisca la stessa sorte dei seni di una porno star.  Nell’ultimo decennio sono stati in molti a sollevare la questione e Facebook ha annunciato più volte di voler cambiare le regole del gioco
A fare le spese di un meccanismo di riconoscimento per certi versi rudimentale sono quindi gli operatori culturali, musei in primis, e il loro pubblico. Eccone alcuni esempi. Il primo risale a pochi giorni fa.
Raffaello Sanzio, Madonna d’Alba, 1510 circa, Dipinto a olio su tavola trasportata su tela, National Gallery of Art, Washington D.C. La Madonna d’Alba di Raffaello Sanzio. Per diffonderla in rete è stato necessario tagliarla nella parte inferiore.

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Antonio Canova, Le Tre Grazie, 1812-1816, Marmo, 103 x 64 x 182 cm, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage,
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Pieter Paul Rubens, Innalzamento della Croce, 1610, Olio su tela, 642 x 341 cm, Anversa, Cattedrale di Nostra Signora.
Il Trittico dell’Innalzamento della Croce di Pieter Paul Rubens Cattedrale di Anversa è stato oscurato dal famigerato algoritmo insieme ad altre opere postate su Facebook da VisitFlanders, l’ente del turismo fiammingo. La risposta è una lezione di ironia: in un video diventato virale, il servizio d’ordine della Rubenshuis di Anversa invita i visitatori iscritti al social network a lasciare immediatamente le sale per proteggersi da glutei abbondanti e scollature pericolose.
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Il Bacio di Auguste Rodin “Mostra eccessivamente il corpo e contiene allusioni di natura sessuale”, questa la spiegazione fornita dalla società di Zuckerberg al curatore Marco Goldin nel 2017, quando la scure della censura si è abbattuta sul capolavoro scelto per rappresentare l’esposizione allestita a Treviso per i 100 anni di Rodin. Tra[...]
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2020-11-02 15:50:31
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2020-10-26 23:47:16 http://thesocial.zone/feed/
Coronavirus: le mappe di contagio by Google

La seconda ondata del virus è arrivata inesorabilmente.
Grazie alle mappe di Google, abbiamo uno strumento in più per aiutarci a comprenderne la diffusione.

«Abbiamo introdotto il livello Covid in Maps, uno strumento che illustra informazioni critiche sui casi di Covid-19 in una determinata area, in modo da poter prendere decisioni più informate su dove andare e cosa fare». E’ quanto ha dichiarato Sujoy Banerjee, Product Manager di Google Maps,

I dati presenti nel livello Covid introdotto in Google Maps, provengono da diverse fonti autorevoli, tra cui Johns Hopkins, il New York Times e Wikipedia. Queste fonti ricevono dati da organizzazioni sanitarie pubbliche come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i ministeri della Salute, le agenzie sanitarie statali e locali e alcuni grandi ospedali.
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Come attivarlo

All’apertura di Maps (solo su smartphone) basta toccare il pulsante dei livelli in alto a destra dello schermo, e fare tap su “COVID-19 info”. Apparirà la media settimanale dei nuovi casi per 100mila abitanti nell’area che si sta guardando, e una freccia indicherà se il numero di nuovi contagi è in aumento o in diminuzione. La codifica a colori aiuta anche a distinguere facilmente la densità dei nuovi casi in un’area. I dati sui casi di positività sono visibili a livello di Paese per tutti i 220 Paesi e territori che Google Maps supporta, insieme ai dati di Stato, Provincia e città, se disponibili.

Per visualizzare i dati su pc desktop basta accedere a https://news.google.com/covid19/map?hl=it&gl=IT&ceid=IT%3Ait
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2020-10-26 23:47:16
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2020-10-20 16:54:20 http://thesocial.zone/feed/
Tanti auguri Cioè, sono solo 40!

Curiosa coincidenza, il sottoscritto e Cioè valicano il traguardo delle 40 primavere quasi in contemporanea!
Tralasciando l’età di chi scrive (ndr), auguriamo un ottimo anniversario alla rivista dal formato tascabile edita da Panini Magazines che forse più di tutte ha rappresentato un punto di riferimento per la nostra generazione. Noi che siamo cresciuti negli anni 80 – forse i migliori anni della nostra vita. E Cioè ben rappresentava il costume giovanile di quegli anni. Con un linguaggio sempre al passo con i tempi e con servizi sui personaggi più in “influenti” del momento.

Per l’occasione, la rivista esce in edicola venerdì 23 ottobre con un numero speciale e rappresentativo di quegli anni.
Il target della rivista è rappresentato principalmente da un pubblico prevalentemente femminile e adolescenti, consultavano la posta del cuore per dare risposte alle domande “esistenziali” di quel periodo soprattutto su argomenti quali l’amore e i primi “bollori”.

Nonostante non sia più di primo pelo e la stampa abbia perso un pò del suo appeal, Cioè continua ad essere una delle testate di riferimento per il mondo femminile adolescente. Oggi il confidente fidato di tutti i suoi lettori sta trovando nuova linfa ampliando la propria presenza grazie alle community nate su Facebook ed Instagram.
Le innovazione introdotte da Cioè sono state nel tempo davvero tante, a partire dall’inserimento di gadget (il primo fu una gommina per cancellare a forma di cuore); fu inoltre la prima rivista a proporre ai suoi lettori la copertina adesiva, che i lettori potevano staccare e usare per abbellire la propria smemo; la prima rivista ad avere un poster di grandi dimensioni che ha immortalato le più grandi star dello spettacolo, ricoprendo i muri e gli armadi delle camerette di migliaia di adolescenti.

Insieme al nuovo numero, ci sarà una rivista speciale interamente dedicata agli anni ’80, una vera e propria “macchina del tempo” costruita sull’immenso archivio della testata. Si ripercorrerà la storia del costume e del pop attraverso le rubriche e le copertine storiche di quel decennio, “Per celebrare il significativo compleanno – spiega Marco Iafrate, Direttore di Cioè – abbiamo deciso di ricordare, raccontare, far rivivere emozioni e sapori del decennio 80 dunque le atmosfere, gli ambienti, il contesto che hanno permesso a Cioè di nascere e crescere in modo esponenziale. Guardare copertine e sfogliare articoli, interviste e reportage pubblicati in quegli anni regala brividi di nostalgia ma può rispondere anche a molte domande di chi quel periodo non lo ha vissuto e ha la curiosità di toccare con mano come tanti grandi dello spettacolo sono nati e cresciuti fino a diventare…mitici”.
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2020-10-20 16:54:19
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2020-10-19 18:39:03 http://thesocial.zone/feed/
I 5 TikToker più influenti in Italia

Oggi ritorniamo sul social più in voga del momento, il cinese TikTok che, con un ritmo di crescita paragonabile a Facebook ai tempi d’oro, è oggi il social emergente e più usato dalla generazione Z. Chi sono i tiktokers più influenti in ItaliaCon oltre 7,7 milioni di followers, al primo posto del podio troviamo Luciano Spinelli, nato nel 2000, già famoso a 15 anni su Youtube (dal 2015 oltre 700 mila iscritti). I video di Luciano si esibisce in balletti a ritmo di musica @lucianospinelli
ho visto che la luda postava le sue bozze e ho pensato di farlo anche io lol @ludovicaolgiati ♬ Chris Brown – Take You Down (Remix) – | J E S S | Al secondo posto della classifica si posizionano le gemelle Cassandra e Melissa, in arte Kessy e Mely. Le due sorelle del 2001 vantano una platea di oltre 5,9 milioni di followers. Attive da anni sulla piattaforma cinese e su Youtube, da allora il successo non si è esaurito e le ha portate ad apparire sul piccolo schermo nel programma Striscia la Notizia. Il tema dei loro video si basa su coreografie musicali e sedute di make up.

Al terzo posto del podio troviamo Marco Cellucci 18 anni, con i suoi 5,6 milioni di seguaci. Anche Marco vanta nel suo CV un passato da Youtuber, il tema prevalente dei suoi video è l’umorismo.

Ai piedi del podio troviamo l’emergente 2013 Elisa Maino che vanta oltre 5,4 milioni di followers. Elisa ha da poco collaborato alla realizzazione del video clip dell’ultimo brano degli Zero Assoluto “Cialde“.

Infine al quinto posto, troviamo Virginia Montemaggi con poco meno di 5 milioni di followers, anche per lei balletti e bellezza sono i temi prevalenti dei suoi cortometraggi. Ma quanto guadagnano i tik tokers?La rivista Forbes ha da poco stilato la prima classifica delle TikToker americane più ricche. Il patrimonio di Addison Rae Easterling si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di dollari. I guadagni non derivano dalla sola applicazione, ma sono frutto dell’indotto quali sponsorizzazioni, partnership, product placement. Inoltre, i TikToker possono diventare tanto famosi da poter creare anche un proprio brand, rilasciare interviste e fare comparsate in TV. @addisonre #ColorCustomizer ♬ Goodba trend – dms workshttps://s.w.org/images/core/emoji/13.0.0/72x72/1f970.png Il social di proprietà ByteDance, ha deciso di investire oltre 60 milioni di euro in Europa da destinare agli utenti al fine di incentivare la creazione di contenuti. Gli utenti più influenti possono collezionare gemme e rubini convertibili in denaro contante su PayPal. Per poter accedere al finanziamento di TikTiok è necessario soddisfare alcuni criteri. Innanzitutto bisogna avere 18 anni compiuti, una base di almeno 10mila follower e altrettante visualizzazioni dei video negli ultimi 30 giorni. Inoltre TikTok pretende che i contenuti pubblicati siano originali e in linea con le sue linee guida della commuity. Se sono soddisfatti tutti i criteri, basta accedere all’app con l’account pro/creator e compilare la richiesta per il Fondo TikTok per creator.
Non è purtroppo noto l’ammontare dei guadagni italiani.

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2020-10-19 18:39:03
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