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2022-09-09 11:30:03 I due anni successivi portarono alla sottomissione definitiva dell'intera area illirica, la quale venne suddivisa nelle Province di Dalmatia e Pannonia e ciò gli valse la gloria degli Ornamenta Triumphalia: morì a Roma, presumibilmente post 9 d.C. La Gens Plautia fu una delle prime 40 gens di Roma e il primo appartenente a tale famiglia a raggiungere il consolato fu Caius Plautius Proculus, nel 358 a.C.: dopo di lui ben 8 altri raggiunsero tale carica. Alcuni ritengono fosse una gens di origine plebea, il che andrebbe però in disaccordo sia con le prestigiose onorificenze che ottenne, sia con la sua comprovata antichità: una sua possibile appartenenza a radici etrusche è ravvisabile nel nomen originario, ovverossia Plotii.

La tomba monumentale, utilizzata anche in seguito dai discendenti, appare oggigiorno come un imponente cilindro rivestito di Lapis Tiburtinus, con base quadrangolare attualmente interrata, sormontata da una rotonda a due ordini e alta circa 35 metri. (m. 34,56) Al corpo circolare fu aggiunto un avancorpo rettangolare incorniciato da semicolonne, così che si potessero ospitare una serie di iscrizioni funebri inerenti gli occupanti della tomba e le onorificenze ottenute in vita. Il sepolcro, in linea generale, rassomiglia fortemente quello ben più famoso di Cecilia Metella, ubicato lungo la via Appia, ed è con quest'ultimo il maggiormente conservato dei Mausolei di epoca tardo-repubblicana e inizio-imperiale. Risulta odiernamente mutato nella forma rispetto all'antichità, sia per danni causati dal tempo che per azioni umane: nel XV secolo vennero apportate modifiche strutturali e di restauro per trasformare la struttura in torre di guardia a protezione del prospiciente Ponte Lucano sul fiume Aniene. Il fastigium di coronamento sommitale venne rimpiazzato, nel 1465, da una merlatura guelfa a beccatelli, simbolo di lealtà papale, per ordine di Papa Paolo II, il cui stemma risulta ancora ben visibile. Aprire / Come