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-EPISODIO 6-  Primiera, non capendo bene come aveva fatto la | Soffi d'amore, cuori infranti

-EPISODIO 6- 

Primiera, non capendo bene come aveva fatto la sua migliore amica d’infanzia a trasformarsi in un calcolatore grande una decina di metri aveva esordito improvvisando.
-Ma che cover stupenda che ti sei comprata, bella pisellona!
-E queste brugole sono così provocanti- mormorava mentre infilava il mignolo in una misteriosa fessura.
-Ma raccontami di più! Non capisco, dov’è la porta per entrare dentro quel gigantesco affare? 
Nel mentre la ragazza si aprì la lattina di monster firmata Valentino Rossi che si era portata per fare merenda.
-Povera semplice creatura, deve essere colpa di tutti i miei amorevoli ceffoni se sei rimasta così scema. Ma la tua faccia faceva lo stesso suono di un bongo congolese e io non riuscivo mai a fermarmi.
La giovane butrecchiana era talmente confusa che le pupille dei suoi occhi divergevano in direzioni casuali. “In questo modo riuscirò a vedere eventuali pericoli sia da est che da ovest” pensò soddisfatta riguardo il suo brutale strabismo di venere.
Dal gigantesco speaker si udì una bestemmia in dialetto bergamasco.
-Ora zittisciti putrida amica mia, e ascolta la storia di questo respawn. Sai, tutto è cambiato quando ero in ospedale dopo quello che mi hai fatto al ballo di fine anno della scuola.
Primiera si inviperì:-Ma di quella sera io non ricordo nulla, se non che il carpaccio di goleador era croccante il giusto. Sai, dopo l'agopuntura cerebrale del dottor Chernobyl ho completamente rimosso un intero periodo della mia vita.
-Non importa cosa ti ricordi tu. Quella sera mi hai ucciso. Ricordo ancora il tuo viso inverecondo e la tua sfuriata in dialetto tuscolano... Eri così adirata che dai tuoi occhi fuoriuscivano dolci lacrime di sangue. Hai completamente perso il controllo e con le tue lunghe unghie affilate mi colpisti così forte che trafissi il mio cuore lasciandomi in fin di vita-
L’enorme computer tirò un sintetico sospiro:- Ma ti perdono.
-Buon appetito anche a lei- rispose Primiera, che si era improvvisamente resa conto di aver tralasciato l'igiene delle mani che ora stava leccando avidamente. 
Non aveva capito nulla di quello che aveva detto la sua ex amica.
-Sai, all’inizio ero arrabbiata con te, avevi distrutto il mio sensuale corpo da modella di outlet di provincia. Quando il dottore mi disse che sarei morta ho pensato a tutti i ragazzi che non avrei più potuto dolcemente assaporare e tutti i vestiti di seconda mano che non avrei potuto pubblicizzare. Il mio ex ragazzo Blake Aranzulla, capitano della squadra di cricket del liceo però aveva un’idea: downloadare la mia coscienza all’interno di un enorme computer per permettermi di vivere ancora, seppur in digitale. Non mi piaceva l’idea di diventare una semplice stringa di dati, ma durante i miei ultimi momenti di vita sul lettino di ospedale vidi Transformers. Quel film mi salvò la vita: era dolce e cremoso ma anche acido e corposo, proprio come lo stracchino col ketchup. Le macchine in fondo non erano differenti dagli esseri umani: facevano l’amore e la guerra. Quando vidi quell’autocarro col borsellino Gucci ebbi una rivelazione: non importa che tu sia un uomo o una Toyota Prius, ma importa solo che tu sia famosa. Così ho dato il permesso a Blake di procedere e da allora vivo in questo stato. Lui è diventato il mio Salvatore, come mi piace chiamarlo ora, il mio Salvatore Aranzulla. Ha aperto un blog anche sai, dicono che sia molto quotato online. Io mi sono reinventata e ora passo le mie giornate ad istruire giovani influencer e a scrollare all’infinito il feed di instag...”
Primiera si svegliò si soprassalto, urlando. Quel discorso così lungo le sembrava una bellissima storia della buonanotte, come quelle che le raccontava la sua dolce madre.
-Mi stai Ascoltando?
-Buongiorno… Sì… Salve ho bisogno che tu mi dia una mano a scoprire un segreto della femminilità, l’indizio che ho è “tradimento”- disse Primiera asciugandosi la bava che ormai aveva formato una pozza sul pavimento.