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SOFFI DI RABBIA - EPISODIO 0 -   Le luci al neon si accesero | Soffi d'amore, cuori infranti

SOFFI DI RABBIA

- EPISODIO 0 -
 
Le luci al neon si accesero lampeggiando, facendo un leggero rumore metallico, come se dei piccoli folletti stessero sfregando tra di loro delle micro-pietre focaie per accendere un falò.
La stanza era completamente spoglia se non per delle sedie ed uno sbilenco tavolo nel mezzo. Le scure pareti ammuffite ospitavano la casa di una piccola famiglia di blatte dal carapace colorato: rosso come il sangue.
-Cosa ci faccio qui?- pensò il prigioniero.
Provò ad alzarsi ma subito si accorse di avere i piedi e le mani legati alla sedia sulla quale era seduto da chissà quanto tempo. Rossi e profondi solchi correvano sui suoi polsi dove le corde erano più strette. Indossava una tuta arancione con una scritta all’altezza del petto “Soggetto 69”, ed un cappuccio che gli copriva il capo.
-Da quanto tempo sono qui?-
Il tempo non è importante, l’importante è riuscire ad uscire
- Chi sei?- chiese il prigioniero con sorpresa e agitazione.
Chi sono non è importante, l’importante è riuscire ad uscire
 
Con un sordo suono una porta alle sue spalle si spalancò mentre tre uomini completamente vestiti di nero lo accerchiarono: due presero posto sulle sedie mentre uno restò alle sue spalle, in piedi come ad aspettare degli ordini.
Mentre uno dei due uomini in completo si accese una sigaretta, l’altro azionò un piccolo registratore analogico al cui interno le bobine di una piccola cassetta a nastro iniziarono a girare.
-Intervista numero 1 con il Soggetto 69- disse avvicinando poi un microfono da tavolo in direzione del prigioniero.
-Dove si trova la custodia della Nintendo Switch?-

-Non so di cosa stia parland...-
L’uomo alle sue spalle subito gli assestò un pugno in faccia.
Sentì il metallico sapore del sangue in bocca.
Quello seduto al tavolo spense il registratore e guardandolo negli occhi disse: -Caro Soggetto 69, qui le cose possono andare in due modi: o ci dici dove cazzo è la fottutissima custodia della Nintendo Switch con le buone, oppure ci dici dove stracazzo è la strafottutissima custodia della Nintendo Switch con le cattive.-
-F… Fottetevi- lo interruppe, sputando un dente nella direzione del suo interlocutore.
-Molto bene, proceda pure collega. Diamogli un piccolo assaggio di quello che lo aspetta.-
L’uomo che stava alla porta prese delle cuffiette e le mise al prigioniero per poi far partire una traccia dall’iPod che teneva in mano.
Il prigioniero pensò di svenire per un attimo: gli stavano facendo ascoltare delle cover a cappella degli Imaging Dragon.
-AAAAAAAAAAAAAAA BASTAAAAAAAAAAAA- cominciò a gridare a squarciagola.
Era insopportabile.
L’uomo con la sigaretta in mano lo guardò contorcersi sulla sedia per qualche interminabile attimo e poi fece un cenno al suo collega per dirgli di smettere.
-Stiamo facendo sul serio Soggetto 69, ti conviene collaborare.-
 
Assecondali per ora, ti dirò io il momento
Riaccese il registratore e chiese nuovamente: -Proviamo con una domanda diversa-.
Sorrise.
-Dove si trova il tenente colonnello Hank W. Johnson ?-
-Io… Io… Non ricordo… Non lo so.-
Ricordi lentamente riaffioravano nella memoria del prigioniero.
-Quella mattina... io… mi svegliai in ritardo… mi ricordo… sangue…-
-Di chi era quel sangue?-
-Io non ricordo… stavo scendendo le scale… c’era un cadavere.-
-Vada avanti.-
Era tuo padre
-Era mio padre.-
Senza accorgersi aveva iniziato a piangere e le lacrime salate stavano scendendo copiosamente sulla sua faccia, rendendola un inestimabile Picasso di muco, sangue e lacrime.
-Penso che tu stia uscendo un po’ dalla traccia numero 69. Devi semplicemente dirci dove è il colonnello H. W. Johnson. Ti sta aspettando vero? Non vuoi tradire la sua fiducia?-
-Io… non riesco a pensare…-
 
-Forse il nostro caro soggetto 69 ha bisogno di un altro po’ di musica- disse sogghignando l’interrogatore.
Dalle cuffiette gli Imaging Dragons ricominciarono a risuonare nella testa del prigioniero.
È il momento, fai fare a me
Il prigioniero cominciò a dimenarsi sulla sedia, come in preda ad una crisi epilettica. Cadde di schiena sul lurido pavimento della stanza.
-Ehi, controlla che