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VIETATO ENTRARE. I medici iniziarono ad ammettere i fuggitivi | Settore Culturale™🎓

VIETATO ENTRARE. I medici iniziarono ad ammettere i fuggitivi in ospedale, diagnosticando ai neoricoverati una pericolosa (ma inesistente!) malattia, la sindrome di K: K per "Kesserling", il generale nazista incaricato di mantenere il controllo dell'Italia occupata e difenderla dalle truppe Alleate che avanzavano da sud - e K era anche l'iniziale di Herbert Kappler, il tenente colonnello delle SS a capo della Gestapo a Roma che guidò la retata. Ma per i tedeschi la sindrome di K evocava la malattia di Koch, ossia la tubercolosi: i militari ne erano terrorizzati.

I medici intimarono di non accedere ai reparti dove erano ricoverati i "contagiosi" pazienti. «Il giorno in cui i nazisti arrivarono in ospedale», racconta Sacerdoti, «qualcuno venne nel nostro studio e disse: "Dovete tossire, tossire continuamente perché questo li spaventa, non vogliono contrarre una pericolosa malattia e non entreranno. I nazisti pensarono che fosse cancro o tubercolosi, e scapparono.»