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Dittatura non è una parola off limits, meglio guardarla bene i | School for Dreamers

Dittatura non è una parola off limits, meglio guardarla bene in faccia visto che è ormai noto che continuando a nutrire un pensiero di paura esso si sviluppa e rischia fortemente di materializzare l’oggetto della paura stessa.

Sta accadendo? Mah forse è già accaduto.

Può esserci uno “spirito” dittatoriale in una famiglia, in un’azienda, in una nazione …

Nulla si afferma però nella vita se non sulla base di un CONSENSO cosciente, silente o inconscio, non importa quale tipo sia ma è sempre necessario poiché c’è sempre un “contratto” che risponde a leggi naturali.

Nulla può essere dunque realmente imposto se non con il consenso.

Tale tipo di consenso normalmente viene estorto attraverso lo strumento della paura, un uso costante e reiterato fino a quando la vittima o le vittime crollano sotto il peso del condizionamento e della manipolazione e si adeguano ai diktat... a volte ne sono pure felici.

A volte ancora la vittima (che non sa di esserlo) va incontro alla sua distruzione “volontariamente” perché è stata convinta che nulla può fare, che le cose vanno così, che è impossibile uscirne o peggio ancora che è bene così, che in fin dei conti è per un bene superiore …

Ma da quando lo Stato fa qualcosa per il bene del popolo che avrebbe dovuto nominarlo suo rappresentante?

E da quando qualcuno fa qualcosa puramente per il bene comune? Magari fosse!

Le azioni sono guidate da due sole variabili:
La paura e l’amore.

Ognuno saprà rispondere in coscienza che cosa crede che stia guidando la propria posizione e quella della maggioranza.

Ma vediamo insieme:
Possiamo dunque affermare che lo Stato non faccia altro che pensare al bene dei suoi cittadini dalla mattina alla sera?

Possiamo affermare che lo Stato faccia di tutto per semplificare la vita dei suoi cittadini?

Possiamo affermare che lo Stato- Latu sensu- e tutte le sue diramazioni (tv e giornali in primis) compia azioni continue per rassicurare e armonizzare il clima sociale?

Possiamo affermare che lo Stato sia al servizio dei suoi cittadini?

Anche qui invito ognuno a rispondere secondo coscienza e potrà farlo facilmente analizzando la propria esperienza quotidiana, ricordando le imposizioni fiscali dirette e indirette, i rincari abnormi a sorpresa e la burocrazia che mai da 70 anni si è semplificata ma anzi non ha fatto che stringere sempre di più i suoi robusti cordoni.... solo per cominciare la lista di soprusi vari ...

È così che lo Stato si prende cura di noi?

E come mai non avendolo fatto mai e poi mai, TUTTO D’UN TRATTO dovrebbe avere questa premura, questa attenzione al bene comune?


Eppure qualcuno ogni tanto alza la testa, prende coscienza e devia dal coro dei più, si distingue perché la sua bussola interiore fatta dai suoi valori lo proietta fuori da tutto ciò che viene decretato come inevitabile.

Nulla, nulla, nulla è ineluttabile, tutto è sempre possibile, sempre, sempre!
Ma bisogna aprire gli occhi, avere il coraggio di mettere in discussione, attivare la passione per la verità.

Senza il risveglio di coscienza, di cui dovremmo sentire tutti l’urgenza, la prigione stringe sempre più le sue maglie fino a che uscirne sarà sempre più difficile e doloroso!

Per fermare il disegno dittatoriale dove tutti i diritti costituzionali sono stati sospesi come nulla fosse, dove tutte le libertà acquisite con tanta fatica sono state soppresse, dove persino il lavoro è stato sottoposto a condizione ... Art. 1. “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”
c’è dunque un solo un modo: ... aprire gli occhi, ascoltare con lucidità e uscire dalla trappola della manipolazione... uscire dalla inconsapevolezza e innalzare il livello di coscienza.
Quando questo è compiuto tutte le azioni che seguiranno produrranno gli effetti corrispondenti.