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Che valga la pena di fare un test sulla fiducia? Osserviamo in | School for Dreamers

Che valga la pena di fare un test sulla fiducia?
Osserviamo insieme per un momento il bisogno di fiducia innato nell’uomo.

 
Abbiamo bisogno di credere, abbiamo bisogno di appoggiarci ad un qualcosa che chiamiamo verità, abbiamo bisogno di ancorarci ad un pilastro. I nomi del pilastro possono essere: religione, istituzioni, politica, scienza, un capo, un qualcuno … o magari tutti questi insieme.
 
E’ sbagliato voler credere?
No, credo che abbia assolutamente il suo senso.
Quanto bello sarebbe in effetti se potessimo contare sul fatto che tutte queste etichette fossero al servizio, pensassero dalla mattina alla sera al bene di tutti!
 
E’ così? Ormai credo che questi vari ancoraggi, di cui abbiamo un bisogno enorme e dai quali non riusciamo a staccarci, stiano Invece crollando rovinosamente sotto i nostri occhi, salvo le consuete dovute eccezioni, come sempre.
 
Ma la confusione colposa, gravissima e reiterata, ingenerata da indicazioni che vanno e che vengono, che si smentiscono con la rapidità nemmeno più di settimane ma di giorni e a volte persino di ore, comincia ad appalesarsi sempre più…ai più.
 
Ciò nonostante c’è ancora una massa enorme di persone che rimane talmente ancorata al suo bisogno di riporre fiducia che, anche quando le cose sono evidenti e sotto gli occhi, non riesce assolutamente a lasciare andare quel bisogno e osservare ciò che accade con distacco.

Quell’umanità dovrebbe mettere in discussione se stessa, le sue credenze, i suoi limiti, la sua stessa ottusità, le sue paure e le sue ansie, dovrebbe guardarsi dentro e ascoltare il cuore, quella parte invisibile dell’Essere che sempre ci dice la verità …se sappiamo ascoltarla.
 
“Non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi”. Il Piccolo Principe.
 
E’ evidente dunque che se ciò (l’osservazione con amorevole distacco) accadesse permetterebbe di assumere decisioni più consapevoli, permetterebbe di non entrare nel TRITATUTTO fatto di messaggi opposti,  contraddittori, falsi e arroganti e manipolatori...quel tritatutto che annebbia la mente e rende totalmente robotici.
 
Siccome tutto ciò che accade porta con sé un messaggio, anche in questa circostanza è bene interrogarci. L’unico modo che abbiamo per tenere viva la nostra intelligenza e vivere una vita fuori dal gregge è quello di interrogarci!
 
Bene, cosa ci sta dicendo? Azzardo:
• Se è vero che gli “idoli” stanno cadendo uno dopo l’altro, a volte in maniera persino vergognosa, dove troviamo un altro ancoraggio?
• Se dunque non posso più credere alle istituzioni … a cosa posso credere?
• Riesco a sopportare il carico enorme di non credere più a tutto ciò che è esterno?
• Riesco a lasciare andare questo bisogno spasmodico di rimanere nella mia zona di confort dove mi dicono cosa è giusto per me (ed io eseguo felice) nonostante oggi dicano una cosa, ieri ne abbiano detta un’altra e domani ne diranno un’altra ancora opposta e contraria?
 
La vergogna è una cosa seria!
Sì proprio la vergogna perché si è persa del tutto!

 
Resta dunque una questione di coscienza? Sì, ma la coscienza si intreccia, forse chissà, addirittura si allena anche con la volontà, la volontà di rimanere distaccati e liberi!

Ma affinché la volontà resusciti è però necessario permettersi il lusso di essere appunto ...LIBERI… e quando ciò accade, TUTTE LE RISPOSTE ARRIVANO DA DENTRO, dalla parte divina in noi dalla quale ci siamo disconnessi e alla quale è urgente ritornare! Per il bene proprio e quello dell’intera umanità.

Quello è l’unico “posto” sicuro nel quale riporre assoluta fiducia e la vita sta facendo di tutto per aiutarci a tornare lì!



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