Selene Calloni Williams ci insegna l'arte del morire (e quella del vivere)
di Selene Calloni Williams
Ecco come le tradizioni giapponesi sulla bellezza della caducità e il Libro Tibetano dei Morti ci aiutano a superare la pauraIl concetto di morte, e i rituali ad essa collegati, variano a seconda della prospettiva da cui li osserviamo.
Partendo da una visione razionalistica, dominata dal senso dell’io, la morte viene interpretata come la fine della vita.
Il morente si separa da tutto ciò che lo ha accompagnato sino all’esalazione del suo ultimo respiro.
Questa concezione mette al centro l’attaccamento alla propria identità e al mondo terreno, dimenticando che tutto ciò che svanisce è in relazione con il Tutto.
La morte non presuppone una fine, ma una trasformazione. È un costante divenire e ciò che svanisce in qualcos’altro diventa immortale.
La morte nello stato naturale non esiste, proprio perché tutto si trasforma.
Indice dei contenuti:1. L’evanescenza, il sacro, il darsi
2. Le tradizioni giapponesi
3. Superare la paura
4. Gli insegnamenti del Bardo
5. Tösgrol e dello Yoga del Colophon
6. Pratica quotidiana
7. Morire a casa o in ospedale fa differenza?
8. Meditazione guidata su transito
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