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Si approfondisce la crisi economica in Turchia con la svalutaz | Rojava Resiste

Si approfondisce la crisi economica in Turchia con la svalutazione della lira turca e l'aumento dei prezzi. In questa settimana migliaia di lavoratori del pubblico impiego sono scesi in piazza a Smirne e a Diyarbakir per protestare.

A Diyarbakir la protesta è avvenuta sotto l'organizzazione ombrello KESK, con la partecipazione di diverse sigle fra cui il TJA (Movimento delle Donne Curde Libere), l'HDP (Partito Democratico dei Popoli) e il KKP (Partito Comunista del Kurdistan).

Continuano gli attacchi delle milizie turche jihadiste nelle zone occupate del Rojava. Alcuni villaggi vicino Tell Tamir sono rimasti senza elettricità a causa dei bombardamenti.

Da circa due mesi e mezzo continua a Semalka, al confine fra Rojava e Bashur, la protesta che chiede i corpi di alcuni martiri uccisi ad agosto scorso in un'imboscata del KDP. Durante queste proteste, 15 appartenenti al movimento dei giovani in Rojava sono stati feriti dal KDP, che ha attaccato con gas lacrimogeni, lanci di pietre e acqua ad alta pressione.

L'Amministrazione Autonoma di Shengal, a seguito dell'uccisione del co-presidente del Consiglio esecutivo e degli attacchi della Turchia sull'area, ha fatto appello all'ONU affinché il diritto internazionale non venga violato e ha dichiarato: "Non rinunceremo all'autonomia di Shengal. Qualsiasi sia il prezzo, continueremo a seguire i passi dei nostri martiri."