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Rojava Resiste

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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord

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Gli ultimi messaggi

2022-02-11 11:48:30
**CONFERENZA DEL MOVIMENTO DELLE DONNE QUESTO WEEKEND A MILANO**

Sabato 12 e domenica 13 si terrà a RiMake una conferenza organizzata da Rete Jin, collettivo politico del movimento curdo.

La conferenza, intitolata "La rivoluzione delle donne. Dai nostri quartieri all'internazionalismo" è aperta a donne e identità di genere non egemoniche. Ci saranno ospiti internazionali, seminari e assemblee.

Le partecipanti si uniranno anche alla manifestazione di sabato pomeriggio per la liberazione di Abdullah Öcalan.

Chiunque volesse partecipare può prenotare scrivendo a jinretemi@gmail.com (i posti sono limitati causa covid).
1.0K views08:48
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2022-02-09 10:31:12
Sabato 12/02
h 14.00 Largo Cairoli a Milano
h 14.30 piazza dell'Esquilino a Roma
Due manifestazioni per la liberazione di Abdullah #Öcalan, leader del #PKK e del movimento di liberazione curdo, per la liberazione di tutte le migliaia di prigioniere e prigionieri del movimento confederale (curdo, turco, armeno, ezida, arabo e non solo) in #Iran, #Iraq, #Siria e #Turchia.

Contro il regime di #Erdogan e il sostegno turco a #Daesh e alla galassia jihadista. I bombardamenti turchi delle scorse settimane contro il #Rojava e sui campi dell'autogoverno curdo in Iraq hanno come obiettivo stroncare la rivoluzione e gli sforzi di fronteggiare l'embargo e la pandemia delle Amministrazioni autonome.

Scendere in piazza sabato per farla finita con gli accordi UE-Ankara e sostenere le esperienze rivoluzionarie che si stanno realizzando al prezzo di 40 anni di resistenza in Turchia e Iraq, 11 di guerra civile in Siria, oltre 10mila caduti nella guerra di liberazione contro ISIS.
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2022-02-02 11:26:25 La Turchia bombarda Shengal, Maxmour e un villaggio vicino Derik in Rojava

Ieri sera alle 10 la Turchia ha iniziato a bombardare le montagne di Shengal, il Martyr Rûstem Cûdî Refugee Camp all'interno di Maxmour e il villaggio di Teqil Beqil, vicino Derik, in Rojava.

Al momento non si hanno stime precise dei feriti e dei danni, ma sappiamo che molte persone hanno bisogno di soccorso dall'interno del campo di Maxmour, sotto embargo e con un solo ospedale. Qui la co-presidente dell'assemblea del popolo ha riferito di sintomi di avvelenamento di alcuni feriti, per questo si sta verificando se siano state usate delle armi chimiche durante l'attacco.

Nel frattempo a Diyarbakir, Araba e Malatya (Bakur), la Turchia ha chiuso lo spazio aereo ai voli civili. Gli aerei da guerra turchi sono partiti proprio da Diyarbakir.
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2022-01-24 20:04:17 Sugli attacchi di Isis in #Rojava alla prigione di Sina'a, il sostegno della #Turchia ai jihadisti e il silenzio della comunità internazionale

Nella notte tra giovedì e venerdì è iniziato il peggior attacco realizzato dallo Stato islamico dalla fine della battaglia di Baghouz nel 2019: la prigione di Sina’a nel quartiere di #Ghiweiran ad Hasakah che ospita circa 5.000 detenuti dell'ISIS è stata attaccata con diverse autobombe che hanno permesso ai detenuti di scatenare una rivolta mentre all'esterno centinaia di membri dell'organizzazione appostati negli edifici civili bersagliavano le forze di sicurezza.

Le Forze democratiche siriane - #SDF hanno immediatamente inviato molti rinforzi per chiudere il quartiere e forze speciali per catturare i prigionieri evasi. Anche la coalizione è arrivata in città con veicoli blindati per coprire le operazione delle SDF ed elicotteri che hanno fornito in più di un'occasione supporto aereo ravvicinato contro le postazioni dell'ISIS e fuoco illuminante per agevolare le operazioni di liberazione del quartiere duarante la notte.

Per 5 giorni le SDF hanno respinto gli attacchi dei miliziani dall'esterno della prigione, contenuto le rivolte all'interno e ripulito l'area casa per casa per catturare o neutralizzare i miliziani asserragliati nelle abitazioni. La popolazione civile è stata costretta ad abbandonare il quartiere con il supporto delle HPC (Forze di autodifesa civili) per non essere utilizzati come scudi umani dai jihadisti, che nella prima fase degli scontri hanno sequestrato e ucciso diversi civili.

Le SDF fanno notare che l'attacco di ISIS è stato ben organizzato e perfettamente coordinato, i miliziani hanno avuto armi, munizioni e logistica sufficiente per combattere per 5 giorni in stato di assedio, inoltre fonti delle forze di sicurezza hanno dichiarato che i combattenti erano particolarmente ben addestrati e tra quelli uccisi o catturati ci sono molti foreign fighter, alcune prove suggeriscono che molti dei miliziani e del loro equipaggiamento provenissero dalle aree occupate Turchia a nord, altri dall'Iraq in cui contemporaneamente sono avvenuti diversi attacchi contro l'esercito iracheno.

La Turchia ha immediatamente intensificato i propri attacchi da Nord impegnando le SDF durante tutta la durata degli attacchi dell'ISIS. Durante le prime fasi dello scontro, inoltre, la Turchia ha colpito con droni una colonna di SDF che si dirigeva dal fronte di Tel Tamer ad Heseke per fornire sostegno immediato alle forze di sicurezza per prevenire una fuga di massa.
Il bilancio provvisorio al momento è di circa 30 caduti delle forze di sicurezza ad Heseke e 17 a Deir Ezzor, 5 civili uccisi e circa 210 membri di Daesh neutralizzati.

Al momento il quartiere è tornato sotto il controllo delle SDF dopo 5 giorni di intensi scontri, è stata intimata la resa agli ultimi miliziani asserragliati nella prigione che hanno preso in ostaggio il personale della prigione e 700 ex bambini soldato che erano ospitati in un'ala della prigione per essere riabilitati. Alcuni gruppi si sono già arresi ed arrivano notizie di membri di ISIS giustiziati all'interno della prigione dai propri commilitoni perché proponevano di accettare la resa; le SDF hanno quindi iniziato un'operazione per mettere in salvo gli ostaggi ed eliminare i jihadisti che rifiutano la resa.

Questi eventi rappresentano il fallimento della comunità internazionale. L'amministrazione da tempo mette in guardia la comunità internazionale sul pericolo crescente di ISIS generato soprattutto dal sostegno turco, inoltre sono caduti nel vuoto tutti gli appelli ai governi occidentali a istituire un tribunale internazionale per i crimini di guerra dell'ISIS e a rimpatriare i propri foreign fighters.
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2022-01-21 17:16:02 Daesh assalta la prigione di Ghweiran, il più grave attacco jihadista da 3 anni
E' di almeno 25 morti il bilancio dell'attacco dell'Isis ancora in corso contro il carcere di Ghweiran (distretto di Hasakah), nel nordest della Siria.

Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani precisando che all'interno della prigione ci sono violenti scontri tra miliziani Isis, tra i quali tanti detenuti liberati e le forze di sicurezza curde.

I jihadisti "hanno assunto il controllo completo" e le forze di sicurezza e le unità antiterrorismo curdo-arabe stanno dando battaglia, subendo "numerose vittime" scrive l'Osservatorio. Mentre il comando delle Forze democratiche siriane riporta di scontri molto duri, ma che al momento si è bloccata la fuga massiccia di 89 miliziani jihadisti mentre gli assalti esterni continuano a essere respinti. Si tratta dell'attacco Isis più grave degli ultimi tre anni.

I fatti di Ghweiran, non ancora conclusi, confermano quanto l'Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est denuncia da tempo: l'abbandono da parte della Comunità internazionale nella gestione delle migliaia di prigionieri jihadisti ha creato le basi per una rinascita dell'insorgenza nera, sostenuta e favorita dall'invasione turca in corso dal 2019 e dalla guerra a bassa intensità che Erdogan porta avanti contro le comunità curde sui due lati del confine turco-siriano.
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2022-01-20 10:57:08
At least 674 civilians were killed since the start of the Afrin war and 7343 abducted. There is no safety for civilians in occupied Afrin.

#TurkeyOutOfEfrîn
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2022-01-17 21:37:32 Tensioni in Iraq tra ezidi e Baghdad, insorgenza jihadista in Siria, mobilitazioni contro gli accordi UE-Turchia in Europa
La tensione tra la comunità ezida di Şengal e il governo centrale iracheno è sempre più alta. Nel secondo anniversario del martirio di Ş. Zerdeşt şengali (un comandante YBŞ assassinato dalla Turchia nel 2020) l'Amministrazione Autonoma aveva preparato una statua a lui dedicata da erigere in città, tuttavia l'esercito iracheno ha prima intercettato e sequestrato la statua, riconsegnandola alla comunità dopo accese proteste per poi rimuoverla il giorno seguente.
Dopo questi eventi un veicolo dell'esercito iracheno ha attaccato schiantandosi uno scuolabus provocando la morte di due studenti.

Cellule di ISIS hanno attaccato la clinica della Mezzaluna Rossa curda (Heyva Sor a Kurd) all'interno del campo di Al Hol, Basim Mihemed, un infermiere di 26 anni, è stato ucciso. L'Amministrazione Autonoma e le SDF svolgono continuamente operazioni di sicurezza e promuovono percorsi di rinserimento in società per i detenuti di Daesh in modo da limitare la pressione sul campo, ma le operazioni di supporto della Turchia alle cellule di ISIS rendono impossibile la stabilizzazione della situazione e permettono a Daesh di riorganizzarsi.
Secondo gli ultimi dati nel campo ci sono 57.460 persone di 54 nazionalità diverse. 15.603 di loro sono iracheni, siriani e famiglie di mercenari dell'Isis.

La Lunga Marcia, che tradizionalmente si tiene ogni anno da più di 20 anni per chiedere la libertà del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, si terrà quest'anno in Francia da Sierentz a Strasburgo,: il comitato organizzatore dell'azione ha lanciato un appello a* giovani a partecipare per inviare un messaggio agli Stati europei che cooperano con lo Stato turco militarmente, politicamente ed economicamente e sostengono la Genocidio curdo, si prevede la partecipazione di centinaia di attivisti provenienti da tutta Europa.
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2022-01-10 14:07:10 Rojava, Turchia, Europa: aggiornamenti
Le SDF hanno pubblicato un report sulle aggressioni della Turchia e dei suoi alleati nel 2021: 89 civili uccisi e 139 feriti; 47 incursioni aree e di terra; 89 attacchi via drone; 58 villaggi e 3 città bombardate; 700 civili rapiti; 22 siti archeologici distrutti; aumento in generale degli attacchi sulle aree occupate e su quelle ancora libere del Nord-est della Siria.

Domenica 9 gennaio in tutta Europa e in Kurdistan ci sono state commemorazioni e manifestazioni per ricordare Sakine, Fidan e Leyla, le tre donne del movimento di liberazione uccise nel gennaio 2013 in Francia. Anche a Shebha, vicino Afrin, la gente è scesa in piazza, organizzata da Kongra Star: "Ogni donna curda prende forza dalla resistenza di Sakine e delle sue compagne oggi. Promettiamo di seguire i passi di Sakine, Fidan e Leyla."

La Jinên Tîrêjên Rojê Initiative (La "Children of Fire Initiative) ha dichiarato di aver colpito 7 stazioni di polizia a Yüksekova, nel distretto di Hakkari in Bakur (Kurdistan turco), per vendicare "i 6 compagni e compagne che sono caduti martiri nell'attacco compiuto dallo Stato turco a Kobane il 25 dicembre scorso".
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2022-01-03 17:41:20 Sale a 6 il numero delle vittime dell'attacco a Kobane avvenuto la scorsa settimana, che ha colpito il movimento dei giovani. Mesûd Ibrahîm, 29 anni, è morto in ospedale in seguito alle ferite riportate. Nel frattempo continuano gli attacchi in varie parti del Rojava da parte delle milizie turco-jihadiste, così come le proteste da parte della popolazione.

L'esercito turco ha ritirato le sue truppe dal monte Munzur/Kulika e dalle restanti aree di Cilo al confine tra Bakur e Başûr a causa di numerose azioni di guerriglia. Sale quindi ad otto il conto delle aree liberate dalla guerriglia dall'inizio della controffensiva.

Continuano le richieste degli avvocati di poter incontrare Ocalan a Imrali. Ora non si hanno notizie di Ocalan e degli altri prigionieri sul carcere-isola da 9 mesi: il 25 marzo scorso Ocalan aveva avuto una breve telefonata con suo fratello.

La "Children of Fire Initiative" (gruppo armato autonomo dal #PKK) ha dato fuoco a 5 luoghi di lavoro (tra fabbriche e uffici) legati all'AKP di Erdogan e ad organizzazioni fasciste anti-curde in varie parti della Turchia, rivendicando le azioni lo scorso 31 dicembre.
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2021-12-20 19:33:53 Si approfondisce la crisi economica in Turchia con la svalutazione della lira turca e l'aumento dei prezzi. In questa settimana migliaia di lavoratori del pubblico impiego sono scesi in piazza a Smirne e a Diyarbakir per protestare.

A Diyarbakir la protesta è avvenuta sotto l'organizzazione ombrello KESK, con la partecipazione di diverse sigle fra cui il TJA (Movimento delle Donne Curde Libere), l'HDP (Partito Democratico dei Popoli) e il KKP (Partito Comunista del Kurdistan).

Continuano gli attacchi delle milizie turche jihadiste nelle zone occupate del Rojava. Alcuni villaggi vicino Tell Tamir sono rimasti senza elettricità a causa dei bombardamenti.

Da circa due mesi e mezzo continua a Semalka, al confine fra Rojava e Bashur, la protesta che chiede i corpi di alcuni martiri uccisi ad agosto scorso in un'imboscata del KDP. Durante queste proteste, 15 appartenenti al movimento dei giovani in Rojava sono stati feriti dal KDP, che ha attaccato con gas lacrimogeni, lanci di pietre e acqua ad alta pressione.

L'Amministrazione Autonoma di Shengal, a seguito dell'uccisione del co-presidente del Consiglio esecutivo e degli attacchi della Turchia sull'area, ha fatto appello all'ONU affinché il diritto internazionale non venga violato e ha dichiarato: "Non rinunceremo all'autonomia di Shengal. Qualsiasi sia il prezzo, continueremo a seguire i passi dei nostri martiri."
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