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Oggi parleremo per metafore, lasciando al lettore l'onere e, s | Rivolta contro il mondo moderno

Oggi parleremo per metafore, lasciando al lettore l'onere e, speriamo, il gusto di comprenderle da sé.
Pensiamo al cammino per la comprensione della via della tradizione come alla costruzione di un'elegante scala per il cielo. Affinché sia alta e magnifica, è necessario sovrapporre con cura pietra a pietra. Si deve badare ad inserire, ove necessario, il proprio minuscolo sassolino negli interstizi, o smussare con le mani, fin dove opportuno, la pietra di qualcun altro; si deve evitare di gettar materiale all'ammasso e non si può pensare di poter buttare tutto giù ogni volta per erigere la propria opera, né si può immaginare di poter salire senza esser passati per qualche solido appiglio e, infine, sarebbe assurdo credere che vi siano infinite vie per le quali da un gradino il nostro piede possa giungere al successivo od al precedente.
Il moderno, e ricordiamo che parliamo di moderno in spirito, è decisamente infastidito dalla rigidità della struttura; egli ignora che è proprio questa rigidità a dare sicurezza, a permettere all'uomo di lavorare assieme all'altro uomo anche a secoli di distanza, perché con lo stesso progetto in mente.
L'uomo del mondo moderno accumula paglia sotto un albero, emulando malamente chi costruisce la scala: nella sua confusione, crede che raggiungere i frutti dell'albero stesso sia il fine di tutto, e poco importa se il mucchio è all'apparenza sgraziato, se sotto i piedi c'è un altro uomo a far da massa. Ama la leggerezza del materiale col quale lavora, ama l'illusione che ogni forma del mucchio sia alla sua portata, ama l'idea che tutti possano salire, basta togliere la paglia da sotto i piedi di qualcun altro.