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Gli ultimi messaggi 3

2021-11-18 16:53:11 #LibroSettimana
Da "Tutti gli animali sono uguali" a
"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri" il passo è breve, pericolosamente breve. Sarà anche una "favola", come voleva Orwell il sottotitolo del suo scritto, ma è una spietata descrizione del decadimento morale e dei valori che permeano una neonata società a favore dell'individualismo di pochi, una descrizione cruda di come questi pochi sfruttino i molti a esclusivo proprio vantaggio, imbananandoli con promesse e falsità, deformando la memoria storica e precludendo loro una delle armi più efficaci, la cultura e la conoscenza.
Tutti dovrebbero leggere (e rileggere) questa piccola storia di animali e riflettere sulle tante, troppe similarità con le società odierne.
72 views13:53
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2021-11-18 16:53:05 #LibroSettimana: "Quattro zampe buono, due zampe cattivo": è questa una delle leggi che una comunità di animali di una fattoria scrive a caratteri cubitali sul muro di un granaio dopo aver fatto la rivoluzione. Si, avete capito bene: gli animali di una fattoria, che sono l'allegoria della classe operaia del Novecento, si sono appena ribellati al fattore, il signor Jones, il capitalismo occidentale. Lo scacciano, creano una "Fattoria degli animali" gestita da loro stessi, e nei primissimi tempi tutto fila liscio: niente più sacrifici, niente sfruttamento da parte del padrone, cibo per tutti. Ma ben presto i maiali, che si dimostrano più astuti degli altri, prendono il potere. La fattoria, che ha già affrontato una battaglia contro il fattore Jones (deciso a tornare) si trasforma ben presto in un regime autoritario con a capo uno dei maiali, Napoleon. E come in un regime ci sono esecuzioni, morti, defezioni, ribellioni soffocate nel sangue. A poco a poco le regole diventano più sfocate, si forma un culto del leader e lo slogan "quattro zampe bene, due zampe male" diventa "quattro zampe bene, due zampe meglio".

Orwell fa una satira spietata contro il regime stalinista della sua epoca: è la visione di uno scrittore socialista che vede i suoi valori ribaltati, disgregati, ridotti a una dittatura che opprime la classe operaia al posto di metterla al centro del dibattito politico. Questa critica feroce è portata avanti nel romanzo con un linguaggio semplice, piano, ironico. Perché tutte le ideologie possono diventare estreme, il confine è labile. Un romanzo splendido, un classico senza tempo con molteplici piani di lettura: una storia godibile per i giovani e illuminante per gli adulti.
88 views13:53
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2021-11-18 09:27:04
#LibroSettimana
La fattoria degli Animali
George Orwell
@ilsalottino

Ispirati dal vecchio Maggiore, il maiale più anziano e saggio, gli animali della Fattoria Modello si ribellano e cacciano il signor Jones: nasce così la Fattoria degli Animali, il luogo dove finalmente potranno godersi i frutti del loro lavoro, guidati dai princìpi dell'Animalismo. Ma qualcosa va storto, perché il potere logora chi lo ha, che si muova su due o su quattro zampe. Così i maiali, pionieri della Ribellione, da rivoluzionari si trasformano presto in funesta autorità: che il regime abbia inizio! Sostenuto dalla forza dei fedeli cani e dalla stupidità delle pecore, Napoleone porterà il terrore nel mondo egualitario degli animali, fino a che, per gli altri abitanti della Fattoria, diventerà impossibile distinguere i maiali dagli umani.
110 views06:27
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2021-11-07 10:16:16 #LibroSettimana
“Ciò che più mi irrita sono le meschine distinzioni sociali. So bene anch'io quanto siano necessarie le distinzioni di classe, io stesso ne cavo non pochi vantaggi: ma non vengano a mettermi il bastone nelle ruote, quando potrei godere un po' di gioia, un barlume di felicità su questo mondo.” Bellissima frase che racchiude il motivo del mio essere legata a questo libro. Il protagonista è un giovane che scrive a un amico una serie di lettere che diventano una specie di diario segreto, le arricchisce annotando i suoi pensieri e le sue riflessioni sulla sua quotidianità ma anche sulla società, sul modo di vivere, sugli usi e costumi. proprio come ho sempre fatto io sul mio diario e come hanno fatto tanti altri prima, dopo e insieme a me. Infatti Il romanzo epistolare mi è rimasto nel cuore fin dai tempi di “lettera a un bambino mai nato” che lessi anni prima, il privilegio di leggere dentro l’animo del protagonista mi ha sempre affascinato. Ma non è solo per questo che amo i Dolori del Giovane Werther: la citazione riassume la profondità delle riflessioni che questo ragazzo di vent’anni segna su carta, diventando quasi un amico per me con cui fare quei discorsi un po’ filosofici che difficilmente in compagnia si fanno. E l’attenzione per i dettagli, per le ingiustizie, per le sfortune, per la bella Lotte e la descrizione minuziosissima di ogni suo passo o gesto, adorabile! (Chi non ama una storia d’amore ben scritta, anche se con qualche ostacolo). Qualcuno lo descrive come “sfigato” o “malinconico”, ma credo che in verità la sua sia solo espressione di intensa sensibilità.
Lo consiglio davvero a chiunque, ma soprattutto a chi ama le riflessioni tranquille, le pagine di un libro che non ti lasciano con il fiato sospeso, ma profondamente coinvolgenti per la nitidezza delle immagini che descrive. Forse non adatto a chi ama i libri d’avventura, ma ora arriva l’inverno e questo è il libro perfetto per stare davanti alla stufa, con una tazza di the caldo.
172 views07:16
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2021-11-07 10:16:12 #LibroSettimana.
Mamma mia che viaggio fantastico "I dolori del giovane Werther". Di quelli che hanno un solo brutto effetto collaterale: una volta terminato, potrebbe assalirti il blocco del lettore, perché ti guardi intorno, leggi i risvolti di copertina e nessun'altro libro ti sembra all'altezza del capolavoro di Goethe, che qui si è superato. È la magia dei classici.
È la tragedia dell'amore non corrisposto. Dell'amore vero, quello che ti fa volere per l'altro tutto il bene del mondo, anche se non sarà mai tuo. Quello al quale rinunci ... per amore, per rispetto. Ma anche la destinataria di quell'amore non ne esce male: Lotte è già impegnata ed è fedele.
Il libro sembra scritto da una donna tanto è profonda l'analisi dei sentimenti. Non consigliato a chi sta patendo un mal d'amore. C'è da piangere
114 views07:16
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2021-11-07 10:16:09 #LibroSettimana. “Doveva proprio avvenire che ciò che forma la felicità dell'uomo fosse anche la fonte della sua miseria?”
È una frase chiave dei dolori del giovane Werther e mette in luce le sofferenze e i tormenti amorosi del protagonista, collegati ai dissidi interiori, caratteristici del ‘700/‘800. Il romanzo epistolare, genere in cui rientra questo libro, non rientra propriamente tra i miei libri preferiti ma la lettura si è rivelata piacevole. Il libro è consigliato per chi, oltre a voler leggere una storia d’amore tormentata, vuole approfondire un periodo storico fondamentale e complesso, segnato dal prevalere delle passioni sulla razionalità. Il romanzo è il manifesto del Romanticismo e non può non essere letto da chi desidera avere una cultura generale sulla letteratura mondiale
109 views07:16
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2021-11-06 12:33:43 #LibroSettimana
“I dolori del giovane Werther” di J.W. Goethe
Il libro è composto da una serie di lettere che il nostro protagonista Werther scrive all’amico Guglielmo nelle quali viene descritta in maniera cronologica tutta la storia e se in un primo momento questa modalità narrativa mi ha un pò destabilizzato, non essendo amante di questo genere narrativo, andando avanti con la lettura mi sono dovuta ricredere perché tale narrazione mi ha fatto entrare in empatia con il protagonista coinvolgendomi sempre di più lettera dopo lettera. La storia parla per l’appunto del giovane Werther che stufo della vita cittadina decide di andare in un villaggio di campagna ed è qui che incontra Carlotta figlia del borgomastro del villaggio e promessa sposa di Alberto, e se né innamora. Nelle lettere a mano a mano Werther descrive all’amico tutti i cambiamenti emotivi che tale sentimento e tale situazione gli provoca fino a raggiunge l’apice con un finale purtroppo drammatico. In un primo momento ho confrontato l’amore utopico, se così possiamo descriverlo, di Werther con quello di Leopardi con Beatrice. Però ben presto mi sono distaccata da questo paragone poiché a differenza di Beatrice che non sapeva l’amore che Leopardi provava per lei, Carlotta invece ne è consapevole e ho ammirato il senso di lealtà e rispetto che ha dimostrato una volta resasi conto della situazione nei confronti del suo promesso sposo. Così come i sentimenti puri dimostrati da Werther nel non imporsi o meglio nel non cercare a tutti i costi di ottenere quello che desiderava, cioè stare con lei, ma di mettere al primo posto la felicità di quest’ultima anche se questa fosse stata con qualcun altro. Ed è qui, a mio avviso, che c’è stato il culmine dell’opera ovvero il chiaro messaggio in cui l’amore quello vero, puro e sincero non scaturisce dal possesso o dall’imporre le proprie scelte e le proprie voglie alla persona amata ma è quel sentimento che, nella sua complessità è in realtà semplicissimo, tanto da farti porre la felicità dell’altra persona ovunque o con chiunque essa sia prima della tua. Certo non è un accettazione facile per tutti perché per una persona innamorata, ed è quello che ci dimostra purtroppo il nostro protagonista, accettare il dolore che comporta stare lontano dalla persona amata non è facile infatti scrive:

“La natura umana, continuai dunque, ha i suoi limiti: essa può sopportare la gioia, la sofferenza, il dolore fino a un certo punto, e soccombe se questo è oltrepassato. Non è questione di stabilire se un uomo è debole o forte, ma di vedere se egli può sopportare la sofferenza che gli è imposta, sia morale che fisica;”

E concludo facendo un chapeau all’autore per questa opera meravigliosa che mi ha fatto provare emozioni uniche, avvolte lo ammetto anche qualche lacrimuccia e per i valori che è riuscito a trasmettere proprio per questo la super sonsiglio.
103 views09:33
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