2021-12-17 10:15:05
#LibroSettimana
Uomini che odiano le donne, è il primo volume che compone la trilogia di romanzi di Stieg Larsson, che hanno venduto ben oltre 8 milioni di copie in tutto il mondo: è un thriller che cattura immediatamente il pubblico. L’ho letto appena uscito e l’ho amato subito. Il thriller è il mio genere e lo scrittore mi ha conquistato all’istante. Purtroppo, Larsson non è vissuto abbastanza per vedere il successo del suo lavoro, essendo morto all’improvviso nel 2004, poco dopo aver consegnato il manoscritto all’editore svedese. Accolto al suo esordio come una rivelazione, Stieg Larsson ha scritto un thriller che emoziona e insieme un romanzo che, al di là dell’indagine serrata e dei colpi di scena, contiene un messaggio sul nostro tempo. Un giallo che,all’azione e al dramma, combina una storia molto umana e tragicamente moderna. Una storia di quarant’anni prima che lega una famiglia, i Vagner, ove intercorre un disprezzo e un odio molto forte. Per indagare sull’accaduto, viene assunto il giornalista economico in crisi Mikael Blomkvist. Questi, quarantenne di gran fascino, è un giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, ottiene l’aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker tatuata e senza scrupoli, che diviene la controversa protagonista femminile con un’anima ribelle e inquieta. Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger e più scava, più le scoperte sono spaventose. Ma i Vanger sono gelosi dei loro segreti, e Blomkvist e la Salander scopriranno di cosa siano capaci per difenderli. Mikael è un giornalista ostinato e idealista, sconfitto in tribunale dal potente uomo d’affari incriminato dalla sua inchiesta. Lisbeth è una giovane hacker asociale e introversa, abusata in famiglia e segnata dalla detenzione in una clinica psichiatrica. Alla fine arriveranno a scoprire una verità agghiacciante. la critica sociale traspare dalle pagine di Stieg, creatore di un’eroina “interrotta”, ove Le vittime principali delle persecuzioni e delle violenze - del primo romanzo dello scrittore svedese - sono evidentemente le donne, i carnefici sono dei mostri che vanno eliminati senza sconti, indulgenze o garantismi. Il terrore nel libro corre sul filo della famiglia. Mikael Blomkvist, “assoldato”, incarna l’irruzione di una turbativa del presunto ordine familiare.Affiancato dall’inquieta ma efficiente e dinamica Lisbeth, il giornalista di Millennium non si ferma alle apparenze e successivamente smaschera il misfatto che racchiude la storia occulta della famiglia, rimosso della realtà dei Vanger (e di una nazione). L’immoralità e il male, scrive Larsson, si nascondono allora dietro nomi insospettabili, dietro la “normalità” familiare, sede privilegiata di incubi spaventosi. Non costruito secondo uno schema classico, Uomini che odiano le donne trova l’elemento più interessante nel personaggio di Lisbeth Salander: un’ icona dei nostri tempi, non bellissima ma molto sexy, magra, piccolina, super-tatuata, piena di piercing, lesbica (ma non solo), piratessa informatica, con un’ infanzia piena di traumi che ne hanno fatto una persona senza legami e violenta come un teppista. Assolutamente da leggere! Voto 5 su 5
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