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Preghiamo per le anime del Purgatorio

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Gli ultimi messaggi 10

2021-11-13 20:41:51 Più grande è la lotta e più grandioso è il trionfo

(Quello della farfalla è forse uno tra i più noti esempi di metamorfosi. Il bruco, un essere molle e quasi completamente privo di zampe che suscita sentimenti tutt'altro che benevoli, alla conclusione della sua esistenza da essere strisciante, si trasforma in una farfalla dal volo grazioso e dai colori brillanti; quasi il simbolo stesso della bellezza della natura. Questa metafora, rivisitazione della favola di

"Il brutto anatroccolo", è il filo logico alla base del cortometraggio "Il circo della farfalla", con Nick Vujicic.)
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2021-11-13 20:40:05
IL CIRCO DELLA FARFALLA
Se soltanto vedessi la bellezza che può nascere dalle ceneri... Più grande è la lotta, più grandioso è il trionfo! Un cortometraggio di 20 minuti che non potete perdere!
578 views17:40
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2021-11-13 17:15:0713 NOVEMBRE
LA PERSEVERANZA FINALE


Il Concilio di Trento ha definito che l'uomo, ornato di grazia, non può perseverare senza un aiuto speciale di Dio; per cui ha bisogno di un aiuto particolare, che costituisce il grande dono che sconfina nel mistero della predestinazione.

Molti santi, in vita, erano preoccupati per la salvezza eterna; anche per noi l'atto della perseveranza deve costituire un problema più assillante che però può essere alleviato con la preghiera.

Le anime del purgatorio invece amano immensamente Dio e ne sono riamate; esse soffrono ma sono in intimo contatto con Dio.

S. Caterina da Genova scrive che l'anima del purgatorio «non serba ricordo né della terra né dei propri peccati passati».

Le pene e le sofferenze del purgatorio diventano fonti di dolcezza, farmaco salutare per eliminare ogni pena.

Si legge di alcuni santi che prima della loro conversione abusarono dei doni di Dio, dopo si dettero a una vita di penitenza e di preghiera.

S. Paolo, S. Agostino, s. Francesco trasformarono completamente la loro esistenza non appena ebbero percepita la grazia divina nei loro cuori.

S. Margherita Alacoque non cessava di ripetere, dopo aver sofferto per un'anima del purgatorio: «oh! se sapeste di che gioia è stata inondata l'anima mia. Ho il cuore ricolmo di felicità e non riesco a contenerlo! ».

ESEMPIO: Il Cesario narra che in un monastero di Cistercensi vivevano due suore molto unite fra loro. Suor Geltrude aveva l'abitudine di parlare sempre anche nei momenti di silenzio. Per una improvvisa malattia questa giovane suora dopo un po' spirò.

Dopo alcuni mesi apparve all'amica suor Margherita che pregava nel coro e senza profferir parola andò a sedersi in un cantuccio. A tal vista suor Margherita diede un urlo e svenne. Dopo un po' ripresasi raccontò quanto aveva visto.

La suora defunta apparve di nuovo alla sua amica e questa volta le disse: «Non vengo da lontano. Sconto qui le mie pene dove tante volte ho rotto il silenzio. Adesso sono venuta per dirti: «Sorella, metti un freno alla tua lingua, se non vuoi che anche tu un giorno soffra un supplizio pari al mio».

FIORETTO: Cerchiamo di eliminare il difetto predominante e ricorriamo al Signore.

GIACULATORIA: San Giuseppe, ottienimi di morire della morte dei giusti.

PREGHIERA: Signore mio Dio, fin d'ora voglio sottomettermi con amore alla tua santa volontà e accetto dalle tue mani qualunque genere di morte che tu vorrai mandarmi. Gesù morto per me, accordami la grazia di morire in un atto di perfetta carità verso di te. Amen!
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2021-11-12 17:00:08 ⁣Il Padre Rossignoli, nella sua opera sul Purgatorio, racconta che un Religioso aveva l’abitudine di recitare un Eterno Riposo ogni qualvolta che passava innanzi ad un cimitero. Un giorno, distratto da gravi pensieri, dimenticò la preghiera. Ebbe, allora, l’impressione di vedere i morti uscire dalle loro tombe e seguirlo cantando il versetto 7 del Salmo 128: “E non dissero quelli che passavano: la benedizione del Signore sia sopra di voi “. A queste parole il Religioso, confuso e mortificato, rispose con le altre parole del Salmo: “Vi benediciamo nel nome del Signore “, ed allora ebbe l’impressione che i morti, suffragati da quella invocazione, ritornassero nelle loro tombe.
Se una piccola invocazione fu di suffragio a quelle anime, una preghiera costante e perseverante, non le solleva solo per un momento, ma le arricchisce, abbreviando il tempo della loro purificazione.
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2021-11-12 11:17:3112 NOVEMBRE
SANNO LE COSE DI QUESTO MONDO?


I defunti ci ascoltano e sanno le cose di questo mondo. Essi hanno una vastissima conoscenza del presente e del futuro. L'anima, svincolatasi dai lacci del corpo, acquista una grande potenza intellettiva. Inoltre l'anima, lasciata la terra, entra in un mondo di luce e di santità.

Ma il motivo principale, per cui le anime del purgatorio conoscono tante cose, è da ricercarsi nel fatto che Dio stesso gliele fa sapere. Egli le illumina. Egli ha dato a tanti santi il dono della scienza.

San Pasquale Baylon era un umile laico di un convento francescano. Non aveva mai imparato a leggere e a scrivere; eppure scrisse pagine così stupende, che forse solo i padri della Chiesa avrebbero potuto scrivere.

Santa Teresa non frequentò alcuna scuola superiore, ciò nonostante scrisse pagine di alta teologia.

Ora, se Dio dà tanti lumi ai santi della terra, perché non li deve dare alle anime del purgatorio? Esse di questo mondo conoscono tante cose, intorno alle quali noi viventi rimaniamo confusi.

Alle volte conoscono avvenimenti futuri e quindi possono prevedere e predire tempeste, terremoti, carestie, guerre.

Sanno se nelle loro famiglie si soffre o si gioisce, si prega o non si prega per esse. Infatti alcune volte si sono viste anime prendere parte alle preghiere che si facevano per esse. Così, per esempio, un sacerdote, nel terminare la santa messa per i defunti, con queste parole: «requiescant in pace!», sentì un coro di voci rispondere: «Amen!».

ESEMPIO: Un giorno un ufficiale ebbe l'ordine di marciare di notte, con alcuni soldati, per fare una ricognizione nel campo nemico. Vi andò, e giunto in mezzo a una folta boscaglia, vide brillare in mezzo all'oscurità della notte una bianca figura di donna, la quale gli fece cenno di fermarsi.

L'ufficiale e i soldati si fermarono, e con grande stupore videro davanti a loro un enorme burrone, e subito capirono che se avessero avanzato, sarebbero precipitati in esso.

Chi era quella bianca figura di donna? Era la madre dell'ufficiale, morta da pochi anni, e apparsa al figlio per liberarlo da quel grande pericolo.

FIORETTO: Facciamo l'esame di coscienza seguito da un atto di dolore.

GIACULATORIA: Gesù, Giuseppe e Maria spiri in pace con voi l'anima mia.

PREGHIERA: Accorda, Signore, a questo tuo servo il riposo che hai preparato per i santi. Io l'amavo e non lo lascerò finché per le preghiere, non sarà ricevuto lassù, sul monte santo di Dio, dove lo chiamano i cari che l'hanno preceduto (S. Ambrogio).
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2021-11-11 08:45:4911 novembre
LE APPARIZIONI


Chi di noi non ha sentito parlare di apparizioni di morti?

Di apparizioni di morti hanno parlato le storie, le cronache, i poeti, e anche la Sacra Scrittura. Ora, sono vere le.apparizioni o sono solo frutto della nostra fantasia?

Le apparizioni dei morti sono vere. Nessuna meraviglia. Dio può tutto. Egli fa girare nello spazio un'infinità di astri; egli dà la vita a milioni di piante e di animali. E se Dio può tutto, perché non può far apparire i morti?

Leggiamo nel vangelo che, dopo la morte di Gesù, un gran numero di morti si fecero vedere per le strade di Gerusalemme (Mc 27,53).

Di apparizioni di morti parlano le storie. 400 anni dopo la battaglia di Maratona si udivano ancora, in quella località, dei gemiti e lamenti di soldati caduti in battaglia (Pausonia: Un viaggio in Attica cap. XXXII).

San Tommaso vide con i propri occhi due anime del purgatorio. Una volta vide l'ombra di sua sorella, morta nel convento di Capua, dove era abadessa.

S. Agostino lasciò scritto che i morti apparvero più volte ai vivi e mostrarono il luogo in cui furono seppelliti.

Ambedue non erano due semplicioni o creduloni.

Però la Chiesa; prima di esprimere il suo giudizio, è molto cauta; in genere specie quelle riguardanti i santi, la Madonna o Gesù Cristo, le accoglie con una certa diffidenza, anzi a volte interviene con la sua autorità per sfatarne la diffusione.

Noi cristiani possiamo nutrire la certezza che se saremo vicini a Dio con la fede e con la carità, saremo più uniti ai nostri cari che vivono nella sua gloria.

ESEMPIO: Nel famoso «Museo delle anime del purgatorio» che si trova a Roma e fu fondato dal p. Victor Juet, sacerdote del Sacro Cuore, fra gli altri oggetti che si conservano con tracce di fuoco che sarebbero state prodotte da anime defunte apparse, si conserva un cappotto militare di una sentinella italiana. Questa montava la guardia nel Pantheon al cenotafio di Umberto I, che morì assassinato nel 1900.

Una notte del 1932 mentre il soldato era presso la tomba, apparve lo spettro del re, il quale impresse la sua mano di fuoco sulla sua spalla, affidandogli un messaggio per il figlio Vittorio Emanuele III.

FIORETTO: Facciamo celebrare una santa messa per la persona a noi più cara la quale ora vive nel Signore.

GIACULATORIA: Signore, io credo in te. Signore, io confido in te.

PREGHIERA: Alla tua divina misericordia affidiamo le anime di tutti coloro che tragicamente hanno perso la vita negli incidenti della strada perché tu abbia larga pietà di tutte le loro colpe e di tutte le loro responsabilità. Amen!
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2021-11-10 11:52:1510 NOVEMBRE
CI SONO VICINI?


Quando recitiamo il Credo diciamo: «Credo la comunione dei santi». Per spiegare questa confortante verità, s. Paolo usa l'immagine del corpo: noi cristiani, egli spiega, siamo tutti in comunicazione tra noi perché formiamo come un grande corpo mistico, di cui Cristo è il capo e noi formiamo le membra.

Questa immensa comunione dei santi è costituita da tutti i cristiani: quelli che si trovano ancora in questo mondo e quelli che sono già nella vita eterna.

La barriera della morte non riesce quindi a spezzare quella comunione misteriosa e profonda che esiste tra noi e i nostri cari defunti. Anzi, quanto più cresciamo nella vita cristiana, quanto più ci avviciniamo a Dio, tanto più strettamente siamo uniti anche ai nostri cari che si trovano nell'aldilà.

La tradizione cristiana ha sempre insegnato che la fede non distrugge la natura; per il semplice fatto che fede e natura provengono dallo stesso Dio. E Dio non si può contraddire. La vita eterna non distruggerla personalità dei nostri cari, come non spezza l'amore.

E così gli affetti cari, quelli che esistono ad esempio fra sposi, genitori e figli, tra amici, sono più forti della morte... Un giorno rivedremo i nostri cari che, ci hanno momentaneamente lasciati. Ma fin d'ora, ci sono accanto, anche se sono invisibili, comunicano con noi, anche, se non rispondono alle nostre parole.

Chiediamo alla Madonna che ci aiuti ad accrescere il nostro amore per il suo divin Figlio, perché questo è il modo più sicuro per stare più vicini ai nostri cari defunti.

ESEMPIO: L'apparizione di s. Pio X. Il p. Arrighini nella sua opera Testimonianza d'oltretomba narra che nella notte tra il 15 e 20 febbraio del 1939 il pontefice Pio XII, allora segretario di stato, aveva trascorso una giornata laboriosa.

Nelle riunioni che precedettero il conclave aveva fatto presente ai cardinali la grave, situazione mondiale, che per 6 anni afflisse l'umanità; e pregava i porporati di affrettare nell'elezione del nuovo pontefice per il bene della Chiesa e dell'umanità. Dopo aver consumato una cena frugale e recitate le consuete preghiere, il card. Pacelli si chiuse nel suo studio per riprendere il lavoro.

Era notte. Dalla Piazza di S. Pietro giungeva solo il mormorio della fontana, quando vide delinearsi una figura bianca avvolta in un chiarore di luce che gli si fece avanti.

Il cardinale restò perplesso e riconoscendo nell'apparizione il defunto Pio X, riuscì a pronunciare solo la parola "Santità!...

Pio X si manifestò dicendogli: «Fra pochi giorni tu sarai il vicario di Cristo. Eventi spaventosi scuoteranno la terra. Sii forte nel reggere la Chiesa. Dio ti aiuterà».

Così dicendo, la figura disparve.

FIORETTO: Recitiamo per cinque volte l'eterno riposo in suffragio delle anime abbandonate del purgatorio.

GIACULATORIA: Dolce Cuore del mio Gesù, fa' che t'ami sempre più.

PREGHIERA: Tutto ciò che mi rimane di te non è sotto questa pietra. Qui tu hai lasciato la tua spoglia mortale; ma la tua anima immortale è lassù, nella dimora dei santi.
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2021-11-09 14:04:159 novembre SANTA ELISABETTA DELLA TRINITA'

- Come è breve la vita! E' un attimo. Il bambino, vedendo i capelli bianchi del vecchio, le sue spalle curve, si chiede: quando sarò anch'io così ? E quel giorno gli sembra tanto lontano. In realtà la vita è come un torrente impetuoso verso un immenso oceano... verso l'eternità.

- La morte viene a colpirci nel momento che meno ce l' aspettiamo.
Dio stesso l'ha detto. Quante morti improvvise! Domani, questa notte, ci risparmierà. la morte come ha fatto oggi?
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2021-11-09 10:28:469 NOVEMBRE
PIù FORTE è L'AMORE


Nella moderna civiltà industriale, le persone sono sempre più isolate. Spesso sono degli estranei fra loro perfino gli inquilini di uno stesso condominio. E sempre più spesso la gente si lamenta di essere sola, di non avere neppure un amico con cui scambiare due parole.

è certo auspicabile che si riesca a rompere questo muro che ci divide dai nostri vicini.

Tuttavia, specialmente chi si sente solo, dovrebbe ricordare di avere sempre vicino i suoi cari che l'hanno preceduto nelle vita eterna, che i morti sono sempre pronti all'ascolto invisibile e legati a noi da un amore che non viene mai meno.

L'amore è più forte della morte. E noi crediamo che gli affetti, nati su questa terra dai legami di sangue e di amicizia, continuino dopo la morte, diventando puri e più forti.

I nostri morti non sono al cimitero, ma vicini a noi. Dovremmo quindi imparare a dialogare silenziosamente con loro, chiedendo la loro intercessione quando necessario, e continuando a suffragarli ogni giorno.

È ottima abitudine ricordarli in modo speciale in certi giorni, come si fa per i vivi. Nell'anniversario della loro morte, prima di tutto, per ricordare il giorno in cui sono nati alla vita eterna.

ESEMPIO: A Ravenna c'era un povero ragazzo che rimase orfano di entrambi i genitori. Lo accolse in casa un fratello, che si limitava a dargli l'indispensabile per vivere.

L'unico conforto del ragazzo era di andare in chiesa ogni giorno, dove dimenticare per un po' le sue sofferenze.

Una mattina gli capitò di trovare una moneta d'argento e dopo un po' pensò che forse suo padre soffriva più di lui le pene del purgatorio. Così andò da un sacerdote e lo pregò di celebrare una messa per l'anima di suo padre. Forse il padre intenerì l'animo del fratello. Fatto sta che da quel giorno diventò più umano e gli diede modo di seguire un corso regolare di studi. Il ragazzo seppe fruttare bene l'aiuto offertogli tanto da diventare S. Pier Damiani.

FIORETTO: Recitiamo la Salve Regina per i nostri defunti.

GIACULATORIA: Dà loro l'eterno riposo o Signore, te lo chiedo con tutto il cuore.

PREGHIERA: O Dio che comandi di onorare il padre e la madre, apri le braccia della tua misericordia ai miei genitori defunti, perdona i loro peccati, e fà che un giorno possa rivederli con gioia nella luce della tua gloria. Amen!
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2021-11-08 11:04:308 NOVEMBRE
E' POI TUTTO FINITO?


Con la morte non finisce tutto. Ce lo dice la credenza universale di tutti i popoli, le più alte intelligenze che siano apparse sulla terra come Socrate, Platone, Aristotele, i padri della Chiesa, i quali parlarono e scrissero trattati sull'immortalità dell'anima. E poi ce lo dice Gesù, il maestro infallibile tramite la voce di san Paolo, che grida: «Non abbiamo qui città permanente: la nostra patria è il cielo».

Perché piangere? Diceva un uomo a sua moglie e ai suoi figli. Ciò che in me vi ama, la mia anima, vivrà per sempre. La nostra non è che una separazione momentanea. Io sento che abbandono la terra non la vita.

Tale è la voce della coscienza. Tale è la solenne parola del cristianesimo. Esso ci fa conoscere la vita presente come una prova passeggera che Dio coronerà con la vita eterna. Esso ci stimola a meritare questa felicità col sacrificio e col fedele adempimento del nostro dovere. Ce lo dice il sangue di milioni di martiri, che si immolarono per Cristo con la speranza di avere un premio in cielo.

ESEMPIO: Un celebre filosofo italiano, Terenzio Mamiani, racconta che una volta viveva a Roma un tal Michele Mercati, dottissimo in scienze naturali, e legato in intima amicizia con un certo Morsilio, suo compagno di studio. Un giorno questi due amici si promisero a vicenda che chi di essi moriva prima doveva, permettendolo Dio, venire a dare notizie delle cose dell'altro mondo. Dopo un certo tempo morì Morsilio. Ora avvenne che una sera d'inverno, mentre l'amico se ne stava a tavolino, ode nella strada uno scalpitare di cavallo. Si affaccia al balcone e nel buio scorge una bianca figura di uomo, seduto su un cavallo, che gli dice: «Michele, vi è un'altra vita!».

FIORETTO: Recitiamo tre Pater in suffragio delle anime più abbandonate.

GIACULATORIA: Liberami, o Signore, dai miei nemici.

PREGHIERA: Adoriamo, o Cristo, il tuo corpo glorioso nato dalla Vergine Maria: per noi hai voluto soffrire, per noi ti sei offerto vittima sulle croce. Sii nostro conforto nell'ultimo passaggio e accoglici benigno nella casa del Padre. Amen!
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