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Nel Capitolo sesto intitolato 'La cura come essere dell'esserc | Physokai Philosophia ️Ufficiale ®️

Nel Capitolo sesto intitolato "La cura come essere dell'esserci, e in particolare nel § 43 Esserci, mondanità e realità di Essere e tempo, Martin Heidegger si interroga come si possa arrivare alla comprensione dell'essere dell'esserci.

«La domanda circa il senso di essere diventa possibile come tale, solo se qualcosa come comprensione d'essere è. Al modo d'essere di quell'ente, che chiamiamo esserci, appartiene comprensione d'essere. [...]».

L'esserci si dischiude nel suo essere-nel-mondo, essendo ente. Se comprendiamo l'esserci, abbiamo compreso anche il suo essere che gli appartiene; non tutto l'essere ma il suo essere specifico.

«Nella fattizia schiusura del mondo è insieme svelato l'ente intramondano. Ciò implica che: l'essere di questo ente viene in un certo modo già sempre compreso, anche se non adeguatamente concepito in termini ontologici. La comprensione preontologica dell'essere abbraccia bensì tutto quell'ente, che è essenzialmente dischiuso nell'esserci, ma la comprensione dell'essere ancora non si articola come tale secondo i diversi modi d'essere».

Non si parla ancora di comprensione ontologica bensì ontica, dell'ente quindi. Si può affermare quindi che:

«L'essere acquista il senso di realità».

Mentre:

«La determinazione fondamentale dell'essere diventa quella di sostanzialità. In corrispondenza con tale spostamento della comprensione dell'essere, anche la comprensione ontologica dell'esserci slitta nell'orizzonte di questo concetto d'essere».

Quindi:

«Anche l'esserci, come ogni altro ente, sarà realmente sottomano. È così che l'essere in assoluto acquista il senso di realità».

Martin Heidegger, Essere e tempo, Mondadori, Milano 2017, cit. pp. 286-287.

A cura di Michael De Bartolo

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