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Viviamo in un mondo divenuto ormai tremendamente malsano, e l'Italia è tra i paesi più inquinati dal delirio luciferino di onnipotenza dell'uomo.
A colpirci sono gli accostamenti di immagini e luoghi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi due anni.
Come scrivevamo il 20 settembre, pochi giorni fa al Quirinale, il Palazzo che un tempo fu residenza dei Sommi Pontefici nella Città di Roma, è stata inaugurata una mostra emblematicamente intitolata "Inferno", celebrata con l’esposizione della "Porta dell’Inferno", la scultura realizzata a fine 1800 da Auguste Rodin per far sì che diventasse l’ingresso del Museo delle Arti Decorative a Parigi e il cui bozzetto fu presentato anche all’Esposizione Universale del 1900 a suggello dell’indole massonica e anticattolica di quell’evento.
In quegli stessi giorni per le strade di Napoli, la città di San Gennaro, con il permesso del Comune sono stati affissi dei manifesti contenenti bestemmie illustrate (ne potete vedere qualcuna qui) in occasione del "Ceci n'est pas un blasphème", il festival delle arti per la libertà d'espressione contro la censura religiosa: in pratica, la festa della bestemmia per celebrare la libertà di pensiero e di parola insultando Dio.
Come se non bastasse, da novembre 2019 (una data emblematica se la si guarda con gli occhi della pandemia di COVID-19) al Colosseo, dove in passato vennero torturati e giustiziati moltissimi cristiani, campeggia la statua di Moloch come parte di una mostra dedicata a Cartagine, lo storico avversario dell'antica Roma. Si tratta di un idolo pagano cananeo che richiedeva il sacrificio di bambini, di cui troviamo traccia anche nella Bibbia in Levitico 18:21.
«Ce lo dicono chiaramente: sono servi del demonio e come tali pretendono di affermarsi, di essere rispettati e di propagandare le loro idee. Non solo: in nome di un potere usurpato – un potere che secondo la Costituzione dovrebbe appartenere al popolo – costoro esigono la nostra obbedienza fino all’autolesionismo, alla privazione dei più elementari diritti e alla cancellazione della nostra identità».
@nonsolocovid catalogato in #religione
