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Una grande lezione di vita – e di solidarietà – me l’ha data i | Coaching Italia

Una grande lezione di vita – e di solidarietà – me l’ha data il tabaccaio di fronte casa mia.

Dopo quasi venti anni di lavoro per e con le persone senza dimora, dopo cinque anni pieni di life coaching, la lezione più autentica me la da lui. E pensare che io non ci vado mai, solo per le marche da bollo e per le fotocopie.

Un pomeriggio vengo a sapere della rapina. Me lo dice il macellaio, mi racconta che non è la prima volta. Entra, punta la pistola, chiede i soldi e scappa. “Quest’anno è la terza”, mi informa il macellaio.

Così qualche giorno dopo, quando incrocio il tabaccaio fuori, sul marciapiede, decido di mostrargli solidarietà: gli racconto che ho saputo della rapina, della pistola puntata, della paura che queste situazioni creano, del senso di insicurezza e di impotenza. Gli dico tutto questo e aggiungo che se posso fare qualcosa sarei felice di farlo.
Il tabaccaio mi guarda e senza pensarci mi dice: “E che vuoi fare?”
Nella mia mente rivedevo i venti anni di arti marziali scorrere a velocità tripla fino a convergere nel momento di una futura rapina. Intervenire, pensavo, quando ne hai la possibilità: è un tuo dovere.
La voce del tabaccaio mi riporta alla realtà strappando la pellicola del mio inutile fil mentale.
“L’unica cosa da fare è aspettare che prendano i soldi e che se ne vadano via. Sai qual è la mia paura più grande? Che qualcuno intervenga e ci metta tutti in pericolo.”
Se credi che aiutando gli altri il mondo possa cambiare, hai la responsabilità di dimostrarlo.
Per farlo però devi sapere due cose: cosa se in grado di fare e di cosa gli altri hanno realmente bisogno.
Aiutare gli altri è un privilegio.
Un privilegio economico per alcuni, di tempo per molti altri, di energie fisiche e di network per qualcun altro. Poter essere d’aiuto agli altri ci pone già in una gerarchia sociale della quale rendersi conto è il primo fondamentale passo per fare in modo che il nostro altruismo sia incisivo.
Questo privilegio non può e non deve pesare su chi ha bisogno di aiuto, ma può essere l’occasione per condividere un percorso di cambiamento sistemico. Un effetto domino della solidarietà.
Senza l’altra componente, saremmo solo dei privilegiati che esercitano un potere, che creano una dipendenza tra benefattore e beneficiario.
Domandarsi di cosa ha realmente bisogno l’atro tra le cose che io posso donare ci pone in un atteggiamento di dialogo e reciprocità.
Spesso il volontariato si erge a voce di chi non ha voce. Ma solo dopo aver attentamente ascoltato e con sincera umiltà, possiamo essere l’eco di della generosità.
Allenarsi ad essere solidali significa esattamente questo: essere curiosi dei bisogni dell’altro!
Ogni volta che pensiamo di sapere qual è la cosa migliore per gli altri, stiamo attivando i nostri paternalistici pregiudizi.
Il postulato del tabaccaio è semplice:
aiuta il tuo prossimo a dire di cosa hanno realmente bisogno e sostenetevi a vicenda!