2021-07-20 11:30:03
Come funziona la fantasia?
Che cos’hanno in comune La storia infinita, i giochi dell’infanzia e i sogni a occhi a aperti? La fantasia. Potente strumento della mente che ci proietta in mondi inesistenti dove tutto è possibile: fantasia deriva dal greco phaino, mostrare, una sorta di cinema interiore. Ma come funziona? Perché ci è indispensabile? Resta… nella nostra testa o ha effetti sulla vita reale?
PENSIERO MAGICO. La psicologia la studia solo da un secolo, ma fa parte di noi. E si manifesta fin da bambini. I sogni a occhi aperti, infatti, sono la continuazione di un modo di pensare “magico” tipico dell’infanzia: il bambino pensa che la realtà sia influenzabile dai suoi desideri. Immagina di riuscire a volare o di poter muovere gli oggetti a distanza. Questo ricorda la mentalità degli uomini primitivi, che pensavano di controllare la natura attraverso rituali come la danza della pioggia, così come le credenze magiche.
Secondo gli studi della psicologa Marjorie Taylor, docente di psicologia all’Università dell’Oregon (Usa), più del 60% dei bambini fra i 3 e gli 8 anni ha avuto un amico immaginario con cui giocare. Taylor ribalta un pregiudizio passato verso i compagni immaginari, come indice di disagio: «Hanno un ruolo salutare nello sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini». Offrendo, come amici veri, compagnia, sostegno, protezione.
Attraverso il gioco, i bambini creano fantasie che consentono di andare oltre i loro limiti. Sono consapevoli che il “fare finta di” non è la realtà ma, fin che il gioco dura, è come se lo fosse. Anche l’adulto che fantastica sperimenta quel senso di onnipotenza: abbatte le barriere fra passato, presente e futuro e vive l’illusione di manipolare la realtà a suo piacimento. Con la fantasia non può azzeccare la schedina del totocalcio, ma può immaginare ciò che farebbe se diventasse milionario.
MI GRATIFICO COSÌ. Uno dei primi a scoprire il potere e i meccanismi psicologici della fantasia fu il fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud. Le diede grande importanza nella vita mentale: per lui la fantasia era il modo per esprimere bisogni insoddisfatti che altrimenti non potrebbero emergere.
L’uomo tende al piacere, ma la realtà lo costringe a rinunciarvi: così la fantasia consente di accedere a mondi in cui ogni desiderio può essere soddisfatto, evadendo dai limiti del quotidiano. I sogni a occhi aperti ci consolano per ciò che non siamo o non abbiamo, mitigano le nostre ansie, ci consentono di annullare, almeno nella mente, gli errori del passato.
Ma l’attività immaginativa non è solo un sollievo… Ci serve “concretamente”, perché è anche uno strumento per anticipare il futuro: quando pensiamo a come arredare il salone di casa, alla reazione che avrà il nostro partner quando vedrà un regalo, mettiamo a frutto le nostre capacità di immaginazione.
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