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Indirizzo del canale: @misteridelmondo
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Lingua: Italiano
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Descrizione dal canale

●Fatti inspiegabili, misteri e segreti.
●Misteri irrisolti ancora inspiegabili dalla scienza.
●Luoghi e Natura misteriosi.
●E tanto altro!
@miashome 🌸
🥂 3/07/2017

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Gli ultimi messaggi

2020-11-05 19:00:14Il Codex Gigas.
La bibbia del diavolo.

#AntichiMisteri #OggettiMisteriosi

Il Codex Gigas è il più grande manoscritto medioevale esistente al mondo. Conosciuto col nome di Bibbia del Diavolo per la grande illustrazione del demonio in esso contenuta e per la leggenda riguardo al fatto che l'autore, per scriverlo, abbia richiesto l'aiuto del demonio.

S’ipotizza sia stato creato nel monastero benedettino di Podlažice in Boemia (ora nella Repubblica Ceca) da un certo Herman: la sua realizzazione si colloca nel primo trentennio del XIII secolo.

Il Codex Gigas (il libro gigante) è contenuto in una copertina di legno ricoperta di pelle, con alcuni ornamenti in metallo. Le dimensioni sono: 92 centimetri di lunghezza, 50 di larghezza e 22 di spessore, misure che lo rendono il manoscritto più voluminoso del medioevo con un peso di ben 75 kg! Inizialmente conteneva 320 pagine di vellum, ma otto di queste sono state successivamente rimosse provocando ulteriori sospetti riguardo all'origine.

Alla fine della Guerra dei trent'anni nel 1648 , l'opera fu presa dall'esercito svedese come bottino di guerra ed è ora conservata presso la Biblioteca nazionale svedese a Stoccolma.

Nel settembre 2007, dopo 359 anni, il Codex Gigas è stato riportato a Praga in prestito fino a gennaio 2008 (a disposizione della Biblioteca Nazionale Ceca).

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2020-11-05 15:07:49 ⁣⁣Le Linee Nazca - Il Colibrì.

I colibrì è uno dei geoglifi più famosi, erano considerati messaggeri degli Dei dalle popolazioni della costa settentrionale peruviana e intermediari tra gli umani ed i condor mitologici nella regione del lago Titicaca. A Puquio, vicino a Nazca per i culti rivolti agli Dei delle montagne per propiziare la pioggia.

Il Colibrì (google maps)
La distanza tra gli estremi delle sue due ali è di ben 66 metri ed è lungo 94 metri!

Coordinate Geografiche (clicca QUI).

#LeLineeNazca

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2020-10-13 21:30:06Le Linee Nazca

Le Linee Nazca rappresentano tutt’oggi uno dei misteri più affascinanti dei nostri tempi, suscitando molto interesse sul campo scientifico.

#AntichiMisteri #CiviltàAntiche #Misteri #Segreti #ScoperteArcheologiche

Le linee di Nazca sono dei geoglifi tracciati sul terreno durante la fioritura della Civiltà Nazca, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C.dal popolo Nazca (?). Queste "linee" si trovano nel deserto di Nazca (un altopiano arido che si estende per una ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale).
Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 geoglifi e sono state tutte tracciate rimuovendo le pietre contenenti ossidi di ferro dalla superficie del deserto, lasciando così un contrasto con il pietrisco sottostante, più chiaro.

Il primo a rendere nota della scoperta delle Linee di Nazca fu Eduardo Herràn Gomez de la Torre, pilota e ricercatore, in volo sopra il deserto peruviano, mentre la prima persona che le analizzò fu l’archeologo peruviano Toribio Mejia Xesspe nel 1926.


Queste Linee danno vita a enormi geoglifi visibili solo dall’alto, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (il condor, il pappagallo, la balena, la lucertola lunga più di 180 metri, ecc..). tra queste figure anche la sagoma del colibrì (Un prezioso contributo alla conoscenza degli antichi Nazca).

Grazie al clima della pianura di Nazca i giganteschi disegni sono rimasti intatti per centinaia di anni.
Sono un inestimabile patrimonio culturale del Perù (sono anche Patrimonio dell’Umanità Unesco) estremamente fragile, che rischia di sparire nel tempo a causa dell’incuria dell’uomo.

I ricercatori hanno in programma di utilizzare le nuove tecnologie per trovare, mappare e classificare nuove figure eventualmente presenti.
Questo sforzo è importante non solo per comprendere la vasta estensione e complessità delle Linee di Nazca ma anche per aiutare a preservarle.

#LeLineeNazca

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2020-09-17 22:00:06 Ciao a tutti

Dopo tanto tempo d'inattività (per problemi di salute e mancanza di tempo) ho deciso di riattivare tutti i canali (li potete trovare tutti su @miashome).

I post saranno perlopiù Random, come sempre potete mandare le vostre storie (per @paranormalhome), barzellette/freddure (per @troppoagghiacciante), ecc. scrivendo al bot del canale che seguite.

Ringrazio tutti coloro che sono rimasti e hanno continuato a seguirli nonostante l'inattività!
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2019-11-01 23:19:45Paititi: la leggendaria città d’oro Inca.

Paititi è una leggendaria località amazzonica in cui gli Inca avrebbero accumulato argento, oro e tantissimi gioielli.

#Archeologia #LuoghiMisteriosi #Misteri #Tesori

Una leggenda Inca racconta che sepolta dalla giungla in un’area inesplorata del Sud America, tra Perù, Bolivia e Brasile, ci sia "La città d'oro".

La leggenda narra che la città sia stata fondata da un valoroso eroe chiamato Inkari, che emerse dalle acque del lato Titicaca, fondò Q’ero e Cuzco e infine si ritirò a Paititi, una città nel cuore della foresta piena di ricchezze.

La leggenda di Paititi è parallela a quella di Eldorado e se ne trovano riferimenti in alcuni scritti spagnoli del sedicesimo secolo, ma ha avuto nuovo impulso nel 2001 quando l’archeologo italiano Mario Polia scoprì negli archivi del Vaticano una lettera dei primi anni del diciassettesimo secolo (firmata dal missionario gesuita Andrea Lopez), che ne fa esplicito riferimento nella lettera Paititi (chiamata così dai nativi) viene descritta come una grande città ricca di oro, argento e gioielli, situata nel cuore della giungla tropicale nei pressi di una cascata.

Un’altra archeologa italiana che studiava la "Leggendaria città d'oro" era Laura Laurencich Minelli (morta l’8 aprile 2018), professoressa di Discipline Demoetnoantropologiche all’Università di Bologna, ha lavorato sui codici ereditati dalla nobildonna napoletana Clara Miccichelli ed in particolare sul Exul Immeritus Blas Valera Populo Suo del gesuita Blas Valera, all’interno del quale sono presenti due significativi disegni risalenti al 1618 che rappresentano la cordigliera dove, secondo Valeria, si sarebbe trovata Paititi.

Ma nonostante le tantissime esplorazioni (oltre una trentina) alla ricerca della favolosa città (sin dal 1925), Paititi non è ancora stata scoperta, anche se nel 2017 quattro guide locali, Javier Pazo, Benancio Encalada, Belisario Alvarez e Justo Puma, hanno rinvenuto costruzioni simili a quelle della civiltà Inca che hanno battezzato "l’avamposto di Paititi" nella giungla a nord di Cuzco, nei pressi dell’altipiano detto "mesopotanico" di cui molte foto satellitari circolano anche su internet ormai da anni.

L'area non è ancora stata esplorata completamente da nessun archeologo esperto, e neanche la "montagna quadrata" che si erge sulla sommità dell’altopiano dove molti ipotizzano possa trovarsi la stessa Paititi.

Un giorno sapremo se Paititi e i suoi tesori esistono davvero o se la leggendaria città perduta della civiltà Inca continuerà a restare un mistero sotto la superficie della giugla amazzonica.

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