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RICHARD RORTY – NON ESISTONO DESCRIZIONI PRIVILEGIATE? … nel | Mondo filosofia

RICHARD RORTY – NON ESISTONO DESCRIZIONI PRIVILEGIATE?


nella misura in cui noi comprendiamo qualcosa, lo facciamo mediante una descrizione, e […] non esistono descrizioni privilegiate. Non sussiste alcuna possibilità di aggirare il nostro linguaggio descrittivo giungendo fino all’oggetto in sé. […] la distinzione tra “per sé” e “in sé” è il relitto di un vocabolario descrittivo – ovvero del vocabolario della metafisica – che ha perso da tempo la propria utilità.

[…] Quel che presso i metafisici si dice approssimazione alla vera natura di un oggetto, è chiamata dai nominalisti invenzione di un discorso nel cui ambito vengono attribuiti nuovi predicati alla cosa, definita, sino a quel momento, da vecchi predicati; lo scopo è quello di accordare queste predicazioni con quelle più antiche, in modo tale che i fenomeni possano essere salvati. […] La tesi principale dell’idealismo afferma che la verità è determinata non dalla conformità con la natura interna dell’oggetto, ma dalla coerenza. Questa tesi, pur non implicandola, rinvia comunque alla tesi principale del nominalismo secondo cui si dovrebbe sostituire il concetto di “natura interna” con il concetto di “descrizione identificatrice”. E questo perché l’idea di un’essenza reale e l’idea della verità come conformità […] coincidono. […]

Quante più descrizioni sono disponibili, e quanto più queste descrizioni si integrano l’un l’altra, tanto meglio comprenderemo l’oggetto individuato da una di queste descrizioni."


[Richard Rorty, tratto dall’intervento “L’essere che può essere compreso è linguaggio”. Per Hans-Georg Gadamer in occasione del suo centesimo compleanno, p. 49, nel libro “L’essere, che può essere compreso, è linguaggio” Omaggio a Hans-Georg Gadamer, il Nuovo Melangolo, Genova – 2001]

FONTE:
https://www.arenaphilosophika.it

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