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#riflessione Colui che veramente comprende il significato p | Mondo filosofia

#riflessione

Colui che veramente comprende il significato profondo del pessimismo filosofico (e sono pochi) sa che esso non conduce alla disperazione o alla depressione, ma alla liberazione. Il pessimismo è tutt'altro che un atteggiamento negativo: è la conoscenza universale delle cose, la disposizione positiva per eccellenza. Il pessimismo è un fatto che possono fare proprio soltanto rari, rarissimi individui; il resto o sono falsi ottimisti, o ingenui ottimisti, oppure pessimisti confinati nella loro malata psicologia, e quindi gente che non potrà mai comprendere come stanno veramente le cose. Quest’ultima è gente distante dalla verità, risultando essere ottimisti con una disposizione pessimistica malata. Il loro non è il vero pessimismo, o per lo meno non è quello autenticamente filosofico (il pessimista non si deprime né si suicida, perché la vita non merita né la depressione né tanto meno il suicidio). Grandi pessimisti, come Cioran, Schopenhauer, Leopardi, Byron, hanno scritto opere grandiose e meravigliose, teorizzando il pessimismo filosoficamente e poeticamente, ma non sempre facendo seguire la vita pratica alla teoria. Si tratta di un punto capitale, perché non solo se ne deve scrivere, ma anche far seguire l'esempio di vita; altrimenti diventa un vizio di penna che si chiude su se stesso. La filosofia deve dare uno strumento per quanto riguarda la pratica: la vera sapienza non si esprime a parole, si vive come un fatto compiuto e in silenzio.

“Se vuoi risvegliare tutta l’umanità, devi risvegliare prima di tutto te stesso. Se vuoi eliminare la sofferenza nel mondo, devi prima eliminare tutto ciò che c’è di oscuro e negativo in te stesso. In verità, il dono più grande che si può fare al mondo è la propria trasformazione.”

Diceva Lao Tzu , autore del Tao Te Ching e fondatore del taoismo.
Il Tao Te Ching è un saggio composto di poco più di cinquemila parole e contenente i punti cardine della sua dottrina. Seguendo l'esempio di altri trattatisti cinesi, Laozi per spiegare le proprie idee e concezioni fa ampio ricorso a paradossi, analogie, ripetizioni, simmetrie, rime, e costruzioni ritmiche. Non a caso, l'intera opera può essere interpretata come una complessa analogia, dove il monarca allude all'Io e gli innumerevoli cittadini dell'Impero alle sensazioni e ai desideri sperimentati dal corpo.

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Il pessimismo come fattore non negativo, siete d'accordo?

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