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Che si sappia regolare perché, se lo pizzico, succede il terre | Mir..Mir.. Mir..🌹

Che si sappia regolare perché, se lo pizzico, succede il terremoto di Messina. E allora faccio stampare dei manifesti e li appiccico a tutte le cantonate in modo che li vedano lui e la sua banda.≫
Don Camillo si strinse nelle spalle.
≪Mica sono una stamperia≫ disse. ≪Cosa c'entro io? Rivolgiti a un tipografo.≫
≪Già fatto≫ spiego cupo Peppone. ≪Ma siccome non mi va di fare la figura dell'asino, voi dovreste dare una guardata alla bozza prima che Barchini stampi il manifesto.≫
≪Ma Barchini non è mica un ignorante e se ci fosse stato qualcosa di difettoso te lo avrebbe detto.≫
≪Figuriamoci!≫ sghignazzo Peppone. ≪Quello è un pretaccio… voglio dire, quello è un reazionario nero come la sua animaccia e, anche se vedesse che ho scritto cuore con due "q", non fiaterebbe pur di farmi fare una figura magra.≫
≪Ma hai i tuoi uomini≫ ribatte don Camillo.
≪Già, io mi abbasso a farmi correggere il compito dai miei inferiori! E poi è bella roba! Fra tutti non riescono a mettere insieme mezzo alfabeto!≫
≪Vediamo≫ disse don Camillo. E Peppone gli porse la bozza. Don Camillo scorse lentamente le righe di stampa.
≪Be', strafalcioni a parte, mi pare un po' troppo forte, come tono.≫
≪Forte?≫ grido Peppone. ≪Ma quello è una tal canaglia maledetta, un tal farabutto, un tale manigoldo provocatore che per dirgli tutto quello che merita ci vogliono due vocabolari!≫
Don Camillo prese la matita e corresse con cura la bozza.
≪Adesso ripassati le correzioni a penna≫ disse quand'ebbe finito.
Peppone guardo con tristezza il foglio pieno di cancellature e di segnacci.
≪Pensare che quel vigliacco di Barchini mi aveva detto che tutto era a posto… Quanto vi debbo?≫
≪Niente. Vedi piuttosto di tenere chiusa la ciabatta. Non ci tengo si sappia che lavoro per l'Agit-prop.≫
≪Vi manderò delle uova.≫
****
Peppone uscì e don Camillo, prima di mettersi a letto, andò a salutare il Cristo.
≪Grazie di avergli suggerito di venire da me.≫
≪È il meno che potevo fare≫ rispose sorridendo il Cristo.
≪Come è andata?≫
≪Un po' duretta, ma bene. Non sospetta neppure lontanamente che sia stato io ieri sera.≫
≪Invece lo sa benissimo≫ ribatte il Cristo. ≪Lo sa benissimo che sei stato tu. Sempre tu, tutt'e dodici le volte. Ti ha anche visto, un paio di sere. Don Camillo, stai in gamba: pensaci su sette volte prima di scrivere ancora "Peppone asino".≫
≪Quando uscirò, lascerò sempre a casa la matita≫ promise solennemente don Camillo.
«Amen» concluse il Cristo sorridendo.