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Appena possibile registrerò l'audio... Intanto ecco il testo | Mamma a 40 anni

Appena possibile registrerò l'audio...
Intanto ecco il testo della 17esima puntata di Mamma a 40 anni

Qualche minuto in panchina
Questa puntata di Mamma a 40 anni esce in piena stagione calcistica. O meglio, in pieno campionato europeo, e quindi il riferimento sportivo mi viene facile. Oggi per la prima volta da non so quanti mesi, forse anni, mi sono seduta cinque minuti su una panchina del parco dove porto i miei figli da sempre. Pare che le mamme sedute in panchina abbiano l’abitudine di scambiarsi ricette, idee, episodi di vita.
Ecco, minuti in panchina, dacché sono mamma, ossia da 8 anni, meno di 90 sicuramente. Oggi, appunto, uno di quei momenti che in altre epoche si sarebbero definiti di perfetta letizia. L’ora bruciata, i due grandi impegnati in un gioco silenzioso ma intenso, Ortensia al colmo del sonno dei giusti. Io, guardinga, mi sono seduta in attimo.
Ho osservato questo quadrilatero. Un parco giochi modesto nelle dimensioni, pure nelle attrezzature, ma ha il pregio di essere a due passi da casa e da scuola, è confinato e ci trovi sempre qualcuno del tuo piccolo giro.
Ecco, un posto proprio che più di quartiere non si può, potrei descriverlo centimetro a centimetro. Luoghi di un vivere semplice, quindi essenziale, dove ho trascorso gran parte dei pomeriggi degli ultimi anni e dove si sono consumati gesti semplici e ripetitivi, ma anche momenti di puro divertimento e alcuni passi dello sviluppo dei miei figli e nostri, come famiglia.
Del periodo da neomamma di Giovanna, giovane e allegra, ricordo con precisione l’istante in cui lei sull’altalena si accorse improvvisamente di avere un’ombra. Uno stupore e una curiosità unici, suoi e miei.
Mi volto un attimo e mi rivedo bismamma, con Damiano piccolino e Giovanna… anche. Pure in questo caso, l’altalena è protagonista di pomeriggi in cui li facevo ridere spingendoli allo stesso ritmo e ad ogni spinta dicevo il nome di un pianeta, di una nota musicale, o semplicemente parole di una canzone. Finché ci siamo stati, abbiamo anche fatto ridere tutti con la nostra altalena tris, io seduta e loro in braccio mio.
Pomeriggi anche lunghi, a volte uggiosi, a volte con la testa da un’altra parte, chissà dov’ero poi. Anni pieni e densi, in cui rispondere ad una telefonata – per me che non abuso di baby sitter – si è rivelato piuttosto macchinoso; anni nei quali ho comunque nutrito la mia professionalità, quasi a dimostrare che si può provare a conciliare famiglia e lavoro.
Volgo lo sguardo, ecco Ortensia pacifica in carrozzina, cerco di fare i conti tra la mia età, la sua crescita, il futuro rientro operativo al lavoro, i fratelli, la carriera di mio marito, e vedo che è già tempo di alzarsi da questa panchina, il riposo non fa per me, non adesso, non ancora.
Bene lo stesso, meglio così.
Questo è Mamma a 40 anni, io sono Agnese, e ci sentiamo la prossima settimana.

A cura di @Agnese_Fedeli per @Mamma40anni