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10 ANNI FA OGGI PUBBLICAVO IL MIO PRIMO VIDEO. Ricordo che ero | Luca Mazzucchelli - Psicologia

10 ANNI FA OGGI PUBBLICAVO IL MIO PRIMO VIDEO.
Ricordo che ero nella sala della mia vecchia casa (che poi sarebbe diventata una stanza degli uffici della mia prima azienda) e continuavo a provare e riprovare il discorso da registrare.

Giulia, mia moglie e Mammachelibro, era incinta di Giacomo, il mio primogenito, e il lavoro era tutto in salita (come anche i miei guadagni).
Non sapevo bene cosa aspettarmi dal futuro e avevo una paura tremenda delle reazioni che avrei raccolto una volta pubblicato quel video.

Soprattutto mi chiedevo: ma ne varrà la pena fare tutto questo sbattimento assurdo?

Pubblicare un video online nel quale ti esponi in prima persona, infatti, è una faticaccia. Lo è oggi, e lo era a maggior ragione 10 anni fa quando le tecnologie necessarie a produrlo erano difficilmente accessibili.
Al di là degli aspetti tecnologici, inoltre, è richiesto un importante impegno fisico (anche solo mezza giornata di registrazioni a ripetere lo stesso copione è fisicamente spossante).

C'è poi un notevole carico cognitivo da gestire (stare davanti alla camera richiede tutta la concentrazione di cui sei capace, per parecchio tempo).

Per non parlare dell'enorme sforzo emotivo per accettare di metterci la faccia, e tutto ciò che questo comporta (forse lo scoglio più importante da superare).

A dieci anni di distanza mi guardo indietro e ripenso a quel giovane psicologo un po' impacciato.
Probabilmente aveva le idee un po' confuse sul lavoro che avrebbe fatto "da grande", ma senza saperlo aveva dalla sua parte 2 ingredienti che avrebbero fatto la differenza, perché imbattibili su qualsiasi campo di gioco.

Il primo è che era un sognatore.
Quel video, per i più, non era che una goccia nel mare.
Un piccolo sasso disperso tra tanti altri.
E forse, analizzando la questione da un punto di vista strettamente logico, avevano ragione a vederla in questo modo.
Ma per me quello non era un sasso come gli altri.

Per me quel video era un mattone.
Il primo di una lunga serie.
Ed ero convinto che, a un qualche livello, se avessi messo un mattone sopra l'altro, e poi un altro, e poi un altro ancora... avrei potuto finire per costruire qualcosa di grande.

Dove gli altri vedevano una goccia, io vedevo una tempesta.
Dove gli altri vedevano un sassolino, io vedevo una cattedrale.
Certo occorreva prendermi cura di quel mattone e far sì che la mia visione potesse un giorno concretizzarsi.
Per realizzare quel sogno ero disposto a fare di tutto.

Il secondo ingrediente che quel ragazzo aveva era una chiara direzione di vita.
Non avevo cioè idea di cosa dovessi fare nel concreto nel mio day by day, ma sapevo che in qualche modo dovevo ispirare e aiutare le persone a crescere, a sbloccare il loro potenziale, a raggiungere risultati migliori grazie alla psicologia.
Ero consapevole che, per come ero fatto io, concentrare tutti i miei sforzi in quella missione, era qualcosa in grado di dare senso e significato alla mia vita.

D'altra parte quando conosci i tuoi valori, ovvero i motivi per cui la vita vale la pena di essere vissuta, allora la strada è in discesa.
Perché puoi facilmente capire dove investire il tuo tempo e dove essere più avaro.
Puoi valutare dove ha senso spendere denaro e dove invece finirai per sperperarlo.
Puoi comprendere chi ha più senso per te frequentare e chi meno.
Puoi decidere rapidamente quali progetti lavorativi ti fa bene sposare e quali invece ti portano fuori strada.
E molto altro ancora.

10 anni dopo aver schiacciato "upload" e aver inviato quel primissimo video impacciato, sono cambiate tante cose nella mia vita.
Tutte tranne una: la chiarezza sulla direzione che voglio dare alla mia esistenza.
E grazie a questo faro che mi orienta nelle mie scelte, non so affermare con certezza cosa nel concreto realizzerò da qui ai prossimi 10 anni, ma per certo posso dirti che sarà un qualcosa che continuerà a darmi gioia ed entusiasmo.