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“Nella prova l’uomo acquista il suggello della fedeltà” 06/11/ | INFO Divina Volontà

“Nella prova l’uomo acquista il suggello della fedeltà”
06/11/2021
Lc 16,9-15
9Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. 10Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
11Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? 12E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? 13Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
14I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. 15Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole.
“Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti” (Lc 16,10)
Il mio abbandono nel Voler Divino è continuo, ma mentre ero tutta abbandonata in esso, pensavo tra me: “Qual sarà la prova che Gesù vorrà per quelli che vivranno nel Regno della Divina Volontà?
Se da tutti Gesù vuole una prova di fedeltà, per confermare lo stato in cui lo chiama e per essere sicuro di poter affidare alla creatura i beni che le vuol dare, molto più a questi figli del regno suo, che sarà lo stato più sublime che può esistere, richiederà questa prova”.
Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto: “Figlia mia, certo che non c’è sicurezza senza una prova, e quando l’anima resiste alla prova, riceve la conferma dei miei disegni e tutto ciò che le necessita e conviene per svolgere lo stato [in cui è] da me chiamata.
Perciò volli provare Adamo, per confermare il suo stato felice ed il diritto di re su tutta la creazione; e siccome non fu fedele nella prova, di giustizia non poteva ricevere la conferma dei beni che voleva dargli il suo Creatore, perché nella prova l’uomo acquista il suggello della fedeltà, il quale lo mette in diritto di ricevere i beni che Dio aveva stabilito di dargli nello stato in cui l’anima veniva da lui chiamata.
Chi non è provato si può dire che non ha nessun valore, né avanti a Dio né avanti agli uomini né innanzi a sé stesso. Dio non può fidarsi di un uomo senza prova; lui stesso, cioè l’uomo, non sa che forza tiene. Onde se Adamo avesse resistito alla prova, tutte le umane generazioni sarebbero state confermate nel suo stato felice e di regalità.
Così io, amando con amore tutto speciale questi figli del mio Volere Divino, volli io stesso sostenere la prova per tutti loro nella mia Umanità, riserbandomi per loro la sola prova di non fargli fare mai la loro volontà, ma solo e sempre la mia, per riconfermare loro tutti i beni che ci vogliono per vivere nel Regno del mio Fiat Divino.
Con ciò chiusi loro tutte le porte d’uscite, li ungevo d’una fortezza invincibile, in modo che nessuno potrà entrare nei recinti altissimi del regno mio. Perché quando io comando che questa cosa non si faccia, è una porta che resto dove l’umano volere può fare la sua uscita, è una occasione che la creatura tiene sempre da dove può uscire da dentro la mia Volontà.
Ma quando dico: ‘Da qui non si esce’, tutte le porte restano chiuse, la debolezza viene fortificata e solo le resta la decisione d’entrare per non più uscire, o pure di non entrarci affatto. Quindi per vivere nel Regno del mio Volere ci sarà la sola decisione; la decisione porterà l’atto compiuto.