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“Fu la più umile di tutti” “Chiunque si esalta sarà umiliato, | INFO Divina Volontà

“Fu la più umile di tutti”
“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14,11)
30/10/2021
Lc 14,1.7-11
1 Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: «Cedigli il posto!». Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.
10Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: «Amico, vieni più avanti!». Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Mi trovavo molto angustiata, col pensiero che il mio stato era una continua finzione. Che colpo a ciel sereno è questo per me! Mi chiama tutte le procelle, mi mette al disotto di tutti gli scellerati ed anche degli stessi dannati, anima più perversa di me non ha mai avuto esistenza sulla terra; ma quello che più mi addolora è il non poter uscire da questo stato di finzione, ché confesserei la mia colpa ed a costo della mia vita non lo farei più. Gesù che è tanto buono, nella sua infinita misericordia perdonerebbe a quest’anima, più scellerata di tutte.
Onde dopo aver passato una di queste procelle, il mio sempre amabile Gesù si è fatto vedere ed io gli ho detto: “Amato mio Gesù, che brutto pensiero è questo! Deh, non permettere che esista in me la finzione! Mandami la morte piuttosto che offenderti col vizio più brutto qual è la finzione; questo mi terrorizza, mi schiaccia, mi annienta, mi strappa dalle tue dolci braccia e mi mette sotto i piedi di tutti e degli stessi dannati. Mio Gesù, tu dici che mi ami tanto e poi permetti questo strappo dell’anima mia da te; come può resistere il tuo cuore a tanto mio dolore?”
E Gesù: “Figlia mia, coraggio, non ti abbattere, chi deve salire più in alto di tutti, deve scendere nel più basso, al disotto di tutti. Della mia Madre, Regina di tutti, si dice che fu la più umile di tutti, perché doveva essere superiore a tutti; ma per essere più umile di tutti doveva scendere nel più basso, al disotto di tutti; e la mia Celeste Mamma con la cognizione che aveva del suo Dio Creatore, e chi era lei, creatura, scendeva tanto nel basso, che come lei scendeva così noi l’innalzavamo, ma tanto che non c’è nessuno che l’eguale.
Così è di te; la piccola figlia del mio Volere, per darle il primato nella mia Volontà, dovendo elevarla su tutti, la faccio scendere nel più basso, al disotto di tutti, e quanto più scende tanto la innalzo e le faccio prendere posto nel Voler Divino.
Oh, come mi rapisce quando chi è sopra a tutti, la veggo al disotto di tutti! Io corro, volo per prenderti nelle mie braccia e faccio allargare i tuoi confini nella mia Volontà; perciò permetto tutto per tuo bene ed anche per compiere i miei più alti disegni su di te. Però non voglio che ci perda il tempo a ripensarci: quando ti prendo nelle mie braccia, metti subito da banda tutto e segui il mio Volere.” (dagli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta – vol. 15; Febbraio 22, 1923)