2022-08-20 18:46:05
TUTTE LE ALLEANZE ENERGETICHE TRA CINA E RUSSIA
A febbraio è stato annunciato un primo aumento, pari al 19 per cento, della quota di gas naturale russo che andrà in Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia: grazie a un contratto trentennale, l’obiettivo è di arrivare a 38 miliardi di metri cubi al 2025 (nel 2021 sono stati 16.5 miliardi). Finora, nella prima metà del 2022 si è toccata la cifra di 7,5 miliardi di metri cubi (fonte Cnbc), che rappresenta un incremento del 63,4 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2024 sarà operativo il Power of Siberia 2, la pipeline in grado di trasportare 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Mentre si parla già della progettazione di una terza ‘stringa’.
La potenza economica cinese consuma 378.7 miliardi di metri cubi di gas all’anno (dato al 2021, fonte Statista.com) e la sua ‘fame’ di energia è in continua crescita. I volumi sono mostruosi e quindi i margini per convogliare gli oltre 150 miliardi di mc/anno ‘europei’ ci sono: occorre però tempo per costruirne le infrastrutture e soprattutto le tecnologie di trasporto. Proprio queste ultime sono forse la parte più strategica e ad alto valore aggiunto per il Dragone: se sarà in grado di sostituirsi come fornitore di tecnologie nella filiera del gas naturale, rafforzerebbe il suo ruolo di potenza energetica mondiale.
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La Cina controlla in pratica una quota enorme di prodotti energetici russi e questo le servirà per coprire un consumo pro capite che è stimato, nel 2040, superiore a quello dell’UE. Questo la mette nelle condizioni di ‘controllare’ il mercato mondiale: solo per fare un esempio, legato al petrolio, la Cina registra un eccesso del 30 per cento nella propria capacità di raffinazione (Forbes, 7 luglio 2022). Se volesse avrebbe le condizioni per diventare grande esportatore di prodotti petroliferi verso l’occidente.
Oggi la Cina, è il più grande inquinatore del mondo, nonostante il piano di realizzare una società climaticamente sostenibile al 2035, essendo responsabile del 29 per cento delle emissioni di CO2. Inoltre il consumo energetico è altamente inefficiente, sia nel settore industriale sia nel riscaldamento domestico, che determina un fabbisogno quattro volte superiore a quello dei paesi Ocse. A questo va aggiunta la sua ancora grande dipendenza dal carbone e la conseguente crescita delle importazioni di fonti energetiche inquinanti. È poi vero che possiede i più grandi giacimenti mondiali di gas di scisto, circa 34mila miliardi di metri cubi, ma per estrarlo servirebbe una quantità di acqua enorme.
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